CON GLI STUDENTI ITALIANI NEL BELGIO 21 con numerosi distintivi simili a quelli dei nostri studenti : tra essi il « perron li égeois >), la colonna che sorge sulla piazza ed è l'emblema della città. Da loro accompagnati giriamo la città operosa sulle due rive - della Mosa larga e torbida, con le case nere dal fumo perenne che ha anche patinato i~ bellissimo palazzo arcivescovile, dai silenti cortili in cui un piccolo carillon espande il suo tinnulo richiamo. Alla sera, in un locale della città, un 'affettuosa cerimonia goliardica ci raduna al suono degli inni d' Italia e del Belgio. Piu che l'allegria domina la commozione: la Grande Madre è lontana ma vive nella mente e nel cuore di tutti e ne esulta il ricordo tra le acclamazioni augurali. Dove formarsi un'idea piu immediata dell' industria moderna e delle sue glorie, che non a Seraing presso Liegi? Colà si estendono su di un vastissimo spazio gli stabilimenti metallurgici Cockerill, nei quali la comitiva ebbe in una mattinata meravigliose visioni. Senz'altro le vicende del luogo sono tipiche per il Belgio. Chi entra negli stabilimenti si trova dapprima in un cortile qui'eto e signorile, con una bella facciata settecentesca: il castello dei principi vescovi di Liegi, che sulle rive della Mosa placida e . . . vasta· venivano a r1crears1 nella quiete dopo le fatiche del governo. La quiete ... ove ora canta al ... tissimo il gioioso canto del Lavoro ! La storia ci dice come William Cockerill, irlandese, portasse un secolo fa in Belgio, a costo della vita, il segreto delle macchine per cardar la lana e per filare i tessuti, segreto custodito con feroce gelosia dagli inglesi, al pari di quello di altra macchina, carpito da un belga con ben 32 viaggi terminati con la condanna . . a morte 1n contumacia ... ma nel giro di pochi anni tutto è tornato all'attività, con la semplice ma ferrea energia sintetizzata nel motto del Cockerill « Courage to the last » Coraggio sino all 'ultin10 ! Ed ora la visita agli stabilimenti- rappresenta un godimento intellettuale altissimo ; si, intellettuale, perchè la lotta dell'uomo contro la materia ha la sua terribile bellezza, che qui appare con la pienezza dt:lla rivelazione, con la stessa intensità come innanzi agi i spettacoli della natura. È il profondo ritmo di tutto il movimento che affascina; è l'estetica nuovissima della macchina che conquide, e che ci addita quale sarà . forse l'arte del domani. L'occhio stupito ha visto in quella mattinata migliaia di macchine, alcune delle quali veri colossi d'acciaio in moto intelligente, guidati da pochi operai: un tornio col disco di circa 5 metri disposto orizzontale per reggere al peso di un blocco d'acciaio enorme, da cui uno scalpello ad ogni giro toglieva truccioli ... di 4 mm. di sp"essore; una fresatrice alta 7 -8 metti ; i laminatoi che possono foggi are una rotaia in un sol pezzo di 300 metri, vero serpente di fuoco; i convertitori che soffiano ruggendo la loro furia infiammata. Lo spettacolo piu grandioso si ha nella sala delle macchine, che alberga i motori piu grandi d' Europa, mostri del volano di 9-1O metri di diametro, azionati dal . gas povero proveniente dagli alti forni e della forza, se non erro, di 16,000 cavalli ciascuno. Tutto l'edificio freme come se stesse per scompa- .. . . . ginarsi : marciano tutti e sei i grandi motori e nella sala vastissima li accompagna il rombo di altri motori piu piccoli (si fa per intendersi : hanno volani di 5 metri circa !). Ogni comprensione è annullata dallo spettacolo oltre umano. L'uragano di energia che soffia da . . . . questi t1tan1 porta via a E da allora data l'ascensione del Belgio, fortunatissimo in questo, che ha nel sottosuolo enormi ricchezze minerarie : ad esempio gli stabilimenti Cockerill possiedono in un raggio di poche centinaia di metri le miniere che forniscono i loro alti forni ... ! La storia ci dice anche come la furia della guerra si abbattè su questo meraviglioso centro di vita industriale e lo devastò con acredine; BRUGES - IL PALAZZO DI GIUSTIZIA volo le parole ed i pensieri : torna alla mente la fantasiosa novella del Kipling « il Dio macchina», in cui è questione di un simile motore gigante e di un selvaggio che lo adora come un nume. Ha realmente del sovrumano questa potenza che par dogliosa di essere stata incatenata al suolo dai piccoli uomini imbelli. Ricordate ambo gli sfingei motti del divino Leonardo? « Il rigore che Biblioteca Gino Bianco
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