Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

LIBERTÀ E AUTORITÀ 13 teria che ·le sta contro, più responsiva, ossi~ organi~- zando la massa caotica di questa secondo il proprio carattere ideale. Così la forza calorifica scalda, quella elettrica ionizza ossia eJlettrizza l'ambiente : le forze spirituali in genere lo spirimalizzano. *** D'altra parte da fisiologia e la psicologia ci insegnano ·che ogni funzione superiore si afferma e si svi: luppa a spese di altre .inferiori antagonistiche, le quali vengono inibite e .grado a grado o soppresse col prog,redire delJ 'umana finalità, per essere meglio ricostituite , su nuove basi. Così ogni nuova funzione si sviluppa a spese d,i altre resesi inutiii o dannose, ed ogni nuovo organo evolve coi materiali fornitigli da un altro organo in via di involuzione o di decadimento organico. È pertanto giustificata quell'affermazione - divenuta ormaii un luogo comune - per la quale si dice che oggi la funzione stori,ca del positivismo e del liberalismo ha fatto il suo tempo e che sui suoi detriti deve svilupparsi una nuova ,più perfetta funzione polit~cosociarle. Infatti l'esperienza storica ci insegna che ad ogni inizio di una nuova era di civ,iltà, affermantesi attraverso lo svi'luppo di un nuovo organismo, si rivela quasi improvvisa una forza distruttrice o inibitrice delle vecchie forme poJitiche, la qruale si scatena particolarmente violenta contro coloro che si oppongono alle nuove direttive sociali. Ohe dire del.la generos,ità della rivoluzione fascista - sicuro indice di forza - la qua.le ha ,limitato la sua azione inibitrice alla carta stampata : dando maggiore importanza, come si deve (ed è la prima volta .çhe ciò accade nella storia), ali' idea che alla cosa, all 'intenzione che aU'azione immediata ? D 'alt•ra parte, se la naz,ione è un o-rganismo (e chi lo negherebbe ?) e se ogni organismo, in quel tutto che è 1l'universo, deve essere ideato secondo uno schema universale, che è queUo della Ragion-e (vi è una sola ragione, una sola ver,ità), perchè il «governo» di una nazione, il controllo e la direzione del suo organismo, l'attività inibitrice insomma, dovrebbe essere considerata come tirannica ed immorale, quando la stessa attiv,ità è considerata come natura,le e necessaria nel controllò deUe nostre individuali attività istintive ? Ohe uomo sarebbe quello che si abbandonasse li1 beramente e senza alcun ritegno ai suoi impulsi inf er,iori, ai suoi appetiti, alle sue antipatie, ai suoi rancori ? Come potrebbe vivere Ìle,lla comunità sociaile ? Invero tanto più civ,i1le, educato, noi consideriamo un uomo quanto meglio ha imparato a reprimere la sua natura animale. E allora ,perchè c·hiamiamo incivile, selvaggia la repressione del:la libertà di stampa ... o di propaganda antinazionale ? Oltr 'alpe s,i ostinano a non voler com·prendere la razionalità della condotta fasci sta in tale campo; e molte nazioni non ne hanno intuito I' essenzia 1 le razioBiblioteca Gino ■ • 18 CO nalità appunto perchè navigano ancora nella scia _del passato, suUa via tracciatà dal f~l~ idol? democratico. E ciò può ancora avere una g1ust1ficaz1one per quelde nazioni che, essendo g,ià « arri vate », possono p~rmettersi il lusso di una politica conservatrice: non già per queUe che debbono affidare solo al loro dinamismo e aUa loro energia la soluzione del problema demografico. *** Ecco quanto, in proposito, ebbi recentemente occasione di scrivere ad un mio vecchio amico altrettanto capace di generosità quanto incapace di comprensione dell' idea'le fascista. . « Tu osservi che dovrebbe, conrunque, essere almeno rispettata la libertà d,i pensi~r~ o di op~nione_: e che un'opinione è tale in quanto v1 sia mo1o d1 esprimerla. Ora ti dirò amico ·m.io, -che, a parte 111fatto eh.e altro è .la libertà -di esprimere un'opinione, altro è imporla e ,propagandarla coi te~ri,bili mezz~ di d.iffus~one di cui dispone la stampa ocli~rna ; credi tu _eh~ siano tutt,i ugualmente degni dello .st~sso grado d1 hberta ? Intanto, per ohi non ·ha l'abitudine del pensiero ed è quindi incapace di fare quel ge_ner~.di danno che ]?UÒ attribuirsi ad un pensiero male 1nd1r1zzato (per es. immorale) non ·ha alcun significato una libertà_, o una serv1itù, del pensiero. Ma quando col ,progredire del!e manifestazioni umane, il pensiero - che era stato sin qui eretto a rocca inviolabile della libertà spirituale - è divenuto la pr,incipale forma di attività deU 'uomo, allora per la difesa sociale occorre, come per ~tte 1 le altre forme di attività, disciplinarne lo svo:lg1•mento. E credi t,u ,che i « buoni » ( coloro che hanno imparato a d,isciplinarsi ,da sè, al1la luce della propria ragio:ne _e deHa propria rettitudine) :°o~ abbiano il ~o~er~ d-1ca: pire la necessi_tà ~el sacr1fiz10.che l?ro si_r_1ch1~de,_di vedersi confusi coi meno ,buoni e coi cattivi : di subire cioè quelle limitazioni alla loro libera attività, le quali, in fondo, non essendo ,loro dirette in quanto •superflue, non possono essere tali da offenderli nelila loro su1 scettibilità? Cerca di comprendere, mio caro, la neces-- sità e la 1bellezza di tale sacrificio. D'altra parte sei tu certo che la tua natura intima di << uomo » ( che si sente affatto l1ibero nel,la sua pro- ,pria coscienza) di uomo che è tale in quanto è capace d,i progresso, di perfezionamento, di v'.irtù e di sacrificio sempre più subii.me, sei tu certo che quella somma di attività psicologiche che costituisce la tua coscienza, e attraverso il cui svolg.imento i,l tuo « io » evolve e si perf è2iiona, sei tu certo che non implichi la « violenza », la ,dolorosa inibizione delle attività inferi ori e q1 uindi la ,servitù di queste a quel dittatore che è in fondo, ohe d,eve essere, la « mente » di un uomo equilibrato ? Quando. questo « d,ittato,re » d.iventa insufficiente al suo com,pito non facile, alrla sua opera di contenitore di tutte le forme organiche di attività ,il cui sviluppo sarebbe disarmonico coUa si,ntetica funzional1ità dell 'organismo, che avviene ? . Deve intervenire il medico, lo psichiatra o il giudice. Credi, amico mio, non pos-

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