ADOLFO WILDT 9 Nella vita di tutti i giorni, lo scultore della Famiglia è un uomo rude e solitario. La sua piccola persona scabra non conosce raffinatezze decoranti e costose, la sua parola sobria non conosce i trucchi e gli illusionismi dell' istrionismo verboso,· la sua anima forte non apprezza e non cerca il sonoro vaniloquio della réclame. La scultura è per lui un mestiere, aspro, duro, travaglioso; è un'arte pesante e terribile che sforza i muscoli dell'autore non meno di quella che affatica il cervello dell'artista. Un uomo terribile era il massimo scultore Michelangelo. Con quasi puritano quacqerismo Wildt condanna il lusso, l'esistenza vana, il tric-trac archeologico e collezionistico, lo spolverio esotico di cui fanno pompa indulgendo ad una moda oltrepassata troppi pittori e scultori. Lo condanna fra i suoi colleghi di oggi; lo condanna egualmente fra i suoi colleghi del passato. - Quando lessi - rammenta indignato - che il divino Leonardo esaltava, sopra lo scultore e 1'architetto, il pittore, perchè rivestito di vesti splendide e posato su signo..- rili tappeti, per ritrarre le effigie cospicue di principi e di dame illustri, la mia ammirazione per I'autore della Cena precipitò. Come spiegare cosi piccole idee in un grande artista? Presi il libro - avrò commesso un 'eresia? - cioè il Trattato della Pittura e lo gettai dalla finestra)). Non si tratta che di un episodio. Ma è forse anche la rivelazione d'uno stile e d'un uomo. · LORENZO GIUSSO UN ROSARIO ,. Biblioteca G·ino Bianco .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==