Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

.. .. .. ... ;,, 8 LORENZO GIUSSO____ ~------------ ___________ _;_,, -------------- ,. la potente investitura dell'originalità. Quel giovane scultore che doveva consumare le sue giornate negli studi degli artisti piu fortunati, che fremeva davant~ ai bei blocchi di Carrara, disperando e fremendo d1 non poterne possedere di così belli, elaborava, _f or~e, tra queste dure esperienze, le sue future reaz1on1: come reazione alle tirannie e alle vessazioni dell 'es1.... steilza, si forma va dentro di lui quel suo mondo civico, mistico e un po' trascendente, popolato di guerrieri, di asceti e di vergini e di fanciulli, dove risuonano parole profonde e arrivano. echi di musi~ che lontane. La sua scultura era un atto rivoluzionario. Imperava allora nella scultura, come in tutta l'arte, il naturalismo. · E \Y/ildt non riusciva a conciliarsi con le formule del naturalismo. Imperava allora il cri'terio sovrano della verità esteriore ed oggettiva. E Wildt spaziava in cieli di fantasia. · Con gli anni, con le ricerche, con l'assidua inda .... gine, Wildt andava mano mano sprigionando la sua personalità forte e possente dalle ricette e dalle for-- mule del verismo allora trionfante, nelle Esposizioni e nei monumenti che popolavano le piazze d' Italia un Ettore Ferrari, un Achille d' Orsi, un Domenico T rentacoste e un Giulio Monteverde. Da quel naturalismo un po' piatto, un po' grigio, senza soverchie audacie nè slanci, non si sentiva attratto Wildt: e tutta la sua opera, dalla sua prima scultura (L'uomo che dorme, 1896) fino al grande altorilievo della Fa.... miglia (1923) e ai ritratti recenti di Mussolini, Crut .... siey e Toscanini, è la storia del suo allontanamento dal naturalismo. Temperamento lirico, tragico, religioso, Wildt non poteva adagiarsi nei simboli convenzionali della scul .... tura del tempo. Dopo uno sforzo di oltre dieci anni, in cui Wildt quasi niente produce, un mondo nuovo, un mondo di figure aspre e tormentate, terribili e pietose, emerge dalla sua fantasia: sono simboli del dolore e della trasfigurazione cristiana; sono fantasmi della preisto .... ria o della leggenda carica di guerre e di eroismi ; sono apparizioni di anime e di esseri ultra .... terreni; sono guizzi spaventosi di grovigli muscolari o audaci stilizzate deformazioni. L'opera centrale, che schiude le porte del mondo Wildtiano, è il grande gruppo della così detta Trilogia: la· Trilogia del Saggio, del-- l'Asceta e dell'Eroe (1911), che permane a tutt'oggi il capolavoro di Wildt: tre grandi, potenti figure, dalle musculature gagliarde, sbalzate da una materia impetuosa, animate da un alito michelangiolesco. Fu una rivelazione. Fu un clamoroso trionfo. Si seguirono a poca distanza, il Vis temporis acti, un Rosario, Maria dà luce ai pargoli cristiani, Una madre, L'a .... nima e la sua veste, L'anima del padri, L'impiccato, la Famiglia, altro tern1ine importante dell'evoluzione Wildtiana. E sempre piu in questi ultimi anni l'artista considerato un pericoloso ribelle si affermava e a ino Bianc • d . · ri pilastri delle grandi esposizioni come uno e1maggio internazionali• . d Oramai Wildt era libero nel suo mon o. Il mondo di Wildt ! . S • che foggiati sopra una spada, riposano ono eroi ' . . . r dalle aspre guerre combattute I~ terre inospita i e lontane. sono vergini che custodiscono un ~oloroso segreto 'di morte O di ascetismo nel loro pallido sdor1 b . · · ' t t gata la luce e riso; sono 6am 1n1_a cui e ~ a a n_e... . l · che 51· di.battono 1nform1 e tremanti ne - . giorno, e ' • · l l · l'alvo materno; sono asceti e santi che nei oro vo ti affinati portano i segni e i . s~lchi d~ll~ l'?ro d<?lorosa · saggezza; sono i paria sociali, prec1p1tati nell ~r~or~ della morte O della pazzia; sono vag~e appar1z1on1 d 'oltre--tomba, che si danno convegno 1n strane adunate. Una visione pessimistica del mondo affiora_ ~a queste forme bianche. L'amo~e, la voluttà, la gioia di vivere ne sembrano esclusi. Uno strano decreto biblico c~ndanna queste creature di Wildt alla sof .... ferenza. È qui che il Wildt artista si lascia prendere la mano dal Wildt ansioso di verità. La visione della vita di Wildt è fondamentalmente . . pes.s1m1sta. . Davanti all'eternità della l\1orte e del Mistero, Wildt proclama la religione del Dolore. Hanno paragonato Wildt a Mestrowich, ma lo scultore slavo è un ottimista dell'esistenza: le sue divinità sono selvaggie affermazioni di volontà di vivere. In Wildt no. Una legge cosmica, biblica~ infrangibile di dolore pesa su tutte le sue creature~ contorce le loro carni, attanaglia i loro muscoli. Una saggezza pessimistica, dualistica e cristiana, condanna alle stesse sanzioni dolorose questi eroi dai potenti slanci muscolari, queste vergini tanto mistiche e spettrali, questi bimbi che muoiono nell'alvo materno, queste madri angosciate dal travaglio della maternità. Vergini, eroi, madri, bambini: dovunque è una legge di sofferenze. È il dolore delle guerre lunghe e faticate, che incurva la fronte del Vis Temporis acti, è il dolore pesante del lavoro che fa curvare le povere spalle e i poveri muscoli dell'uomo e della donna congiunti nel grande bassorilievo della Famiglia; è il dolore che fa piegare come steli le fronti delle sue vergini troppo fragili e malaticci e senz 'amore; è il d?loi-~ che fa rompere in disperato pianto i suoi b1mb1 appena balzano fuori dall'alvo materno; è· il dolore delle tremende sanzioni sociali che fa roto .... lar_e in orride contrazioni la testa del suo Impiccato; è 11.dolore della sconfinata solitt1dine spirituale che sacrifica e deforma il suo Autoritratto. Certamente ~ildt è u~ pessirr1ista: se non alla quietistica ma ... n1~r~budd1st~, è impregnato profondamente di dolore c~1st1an~. Chi v?le~se ridurre a sistema le aspirazioni d1 questi blocchi d1 marmo, vi troverebbe certamente u~a completa concezione pesiimistica dell'esistenza: la v~ta come ~aie,. la materia come imperfezione, il p1ac,er~ una 1llus1one, il dolore come legge cosmica dell esistenza.

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