Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

I , , • F - .. ... .. . --- - BòLOéNA vanti al Consiglio ~i Stato in sede giurisdizionale, o davan~i alla giurisdizione ordinaria, o alle giurisdizioni speciali, appunto perchè l'atto . venne emanato senza l'adempimento di quella formalità essenziale che la legge aveva stabilito a garaniia degli amministrati. A tal fine è detto nell'art. 15 del testo unico _su riportato che : quando il parere del Consiglio di Stato è richiesto per legge, il decreto reale o ministeriale che ne consegue deve avere la formula « udito il parere del Consiglio di Stato ». La man- . .canza di quella formula è già per sè stesso la pro-· va .più sicura che si ·tratta di un atto illegittimo, e Pf r conseguenza il decreto · reale o ministeriale - è nullo, ed è nullo in -pari tempo il pi:ovvedi- • mento 1n esso contenuto. · · . 188. - Tuttavia non bisogna credere che in tutti i casi nei quali è obpligatoria la richiesta del parere del Consiglio di Stato · da part~ del Governo, quosto resti sempre e in modo assoluto vin- . \ colato da tale parere. I pareri obbligatori sono, secondo gli scrittori di diritto pubblico, di due specie : il parere_vincolativo e quello non i,incolativo. Il 1'incolativo è detto parere con/orme o faoorevole, perchè il ·Governo, se vuole prendere il provvedimento, deve attenersi. al parere, e nel dec'reto che sancisce il provvedimento, deve esser · detto : « sentito il parere conforme (o favorevole) del Consiglio di Stato ». sta del p~rere è obbligatoria, ma tuttavia il Governo · non è obbligato a seguire il parere, non essendo •questo un parere conforme, cioè vincolativo · per il Governo stesso, bensì un parere semplice, ossia non vincolativo. . • 1 ° ~ Il voto del Consiglio di Stato è richi~~ I sto sopra tutte le proposte di regolamenti che pe, . l'articolo I, n. 7 del regio decreto 14 novembre 190I, n. 466, sono soggetti all'approvazione del Consiglio dei ministri. Il testo unico del 1907 -p~rlava di. regola-· menti di pubblica amministrazione. Questa frase era· di significato incerto e vago e aveva perciò dato luogo a molte dispute ; essa non precisava neanche la _competenza del Consiglio di Stato, appunto per stabilire se regolamenti generali fossero solo quelli ,... firmati dal Re, o anche quelli fimiati · dai ministri, · e quali fra i regolamenti d •a~ministrazione :firma~i dal Re entrassero nella categaria dei regolamenti generali~ A vendo il nuovo testo ·unico stabilito che il voto del Consiglio di Stato è richie~to sop~a · tutte le proposte di regolamenti che per l'art.' 1 ~ · n. 7, del R. D. 14 novembre 1901, n. 466, sono soggetti all'approvazione del Consiglio dei ministri,• · poichè quel decreto prescrive che sono soggetti a tale approvazione i regolamenti generali di pub- · · blica amministrazione e ogni altro regolamento per l'esecuzione delle leggi così la competenza consultiva del Consiglio di Stato circa i regola~enti viene non solo ad essere precisata, ma .anche estesa, e vengono. per conseguenza · a cessare tutte le dispute e le incertezze sul significato del~e parole regola-. Invece il parere non vincolativo, che può anche dirsi semplice, benchè sia obblig~torio il sentirlo, non obbliga il Governo ad accoglierlo : esso può nel provvedimento discostarsi dal parere. Però nel decreto ·che ne consegue, deve indicarsi che fu udito il parere del Consiglio di Stato, e inoltre, q~ando il Governo non intende uniformarsi al parere del .,,Consiglio stesso, deve essere ·sentito il · menti generali in contrapposto agli altri regolamenti. · . , Consiglio dei ministri .. Quindi nel decreto relativo ·, al provvedimento, dopo la formola « udito il pa- .rere del Consiglio di Stato » si deve aggiungere (l sentito il Co~siglio dei ministri ». . . . · Il ·parere dicesi facoltativo quando il Governo lo richiede, senza essere obbligato, cosicchè l'atto o il provvedimento può _premlersi anche senza il previo parere. Quando il parere è facoltativo non occorre che nel decreto si inserisca la formola che fu udito il Consiglio di Stato.· . • . 189~- • Esaminiamo i casi contemplati nel1' art. 16 del testo unico 26 giugno, 1924, n. 1054, per i quali è richiesto il voto del Consiglio di ~ta~o. Qui si tratta di materie per le quali la nchie8-ibH teca no • 1a Deve d~nque il Consiglio di Stato essere in-- terpellato in sede consultiva per tutti i regolamenti, sia che abbiano per oggetto la esecuzione di leggi o i' organizzazione ed il funzionamento de,lle ammi-· · . nistrazioni dello Stato, o l'ordinamento. degli enti ed istituti pubblici e finanche per quanto riguarda , l'uso delle facoltà discreziona(idel potere esecutivo. La ragione di quanto sopra è intuitiva. Esiste al centro dell'amministrazione dello Stato, nel seno. ·. del potere esecutivo un corpo scelto, composto di· spiccate personalità esperte nei vari affari c·he dal Governo devono essere trattati e competenti ·nelle ' materie giuridiche : il Governo non po~rebbe igno-, rare codesto corpo e rinunziare all'ausilio prezioso ' della sua competenza e della sua dottrina, specialmente in materia di regolamenti. L'on. MUSSOLINI lo ha recentemente ricordato ai suoi Colle- • \ I' / , j

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