.. 6 UNIVERSITÀ· .FASCISTA .• .. ... . . I - • Quindi la teoria dei mezzi, cioè a dire la necessità ?i valutare e maneggiare con. intelligenza gli elementi i quali agiscono nell'organismo sociale, non solo sopravvisse, ma si fece più formidabile. Essa fu · ~udemente e vittoriosamente applicata in Russia con Caterina, in Francia con Napoleone, in Prussia con Federico, il quale essendo principe, e sollecitato da Voltaire, confutò nell' anti-machiavello, il se·gretario•fiorentino, ma s~lito al trono di- , venne il più fiero e acceso discepolo di lui. Là dove, invece, tale teoria declinò o si. estinse, come in lspagna e in Italia, avenne che l'una perdette l'i'ndipendenza, il primato l'altra. Il Principe di Nicolò Machiavelli à dunque una discreta figliuolanza nella storia, mentre non ne ha alcuna il « De regimine .principum » di Egidio Colonna. È.gli è che l'imperiali&mo,parola il di cui valore è immutato e forse immutabile, risponde alle più · profonde· necessità dell'umana natura. Individui e · popoli soggiacciono ·egualmente all:l sua forza e alla sua fatalità. (Crescit interea Roma Albae ruinis). La retoric~ degli -ultimi tempi non improvvisò che delle maschere sul volto delle nazioni così dette democratiche,. maschere che cadendo mostrarono tutta la realtà degli istinti rapaci. Anche l'ultima grande guerra mondiale e la rivoluzione russa possono essere utili di qualche ammaestramento. Ma questa dei mezzi è questione meramente accademica, superata, a_ncheperchè costituÌsce la parte formale e quindi caduca del libro. E critica ·meschina è quella della inutilità delle sue massime. Certo illusione era e fu il credere di apprendere· ad altri l'arte politica che è, come tutte le manifestazioni superiori, una potenza nativa, una inspirazione religiosa dello ·spirito e più. alta illusione il pensiero di una redenzione italica · in quei tempi bassi e frivoli. ·Allo stesso modo che illusione era stata la sua riforma sull'arte della gµerra di cui dettò un trattato in sette libri da leggersi~ probabilmente anch'~ssi, all'accademia pla- _tonica negli Orti Rucellai. Un vecchio condottiero, F·abrizio Colonna, parla per lui, al rezzo, in una villa di Firenze. Il concetto · fondamentale ripetu- . tamente espresso, del resto, nel Pr(ncipe e nelle Deche, è quello dell'ordinamento· di una milizia nazionale, la quale tolga di mezzo le pericolose armi mercenarie e ausiliarie. Ordinamento che ha per base l'antico sistema ·romano integrato dalle innovazioni che alla tattica avevano portato le bande di., ventura coi loro coµdottieri valorosissimi. s·blioteca Gi . . 1anco Poichè egli crede alle vittorie dello spirito e non a quelle del denaro, la legione di Bruto. con la sua virtù patria, ed il suo superbo eroismo, ar- · · m~ta di spade e picche, adorna degli emblemi e distintivi, che ne mantengono l'ordine e la disciplina, dover _formare la nuova unità di combattimento, l'invincibile fanteria, perciò consiglia l' allenamento quotidiano, l'uso ·delle esercitazioni guerresche, la proporzionata gerarchia dei .. grandi, i campi trinc~rati alle fortezze; gli attacchi fulminei ~ e decisivi alle scaramuccie ripetute e scoraggianti. La marcia dispone in colonne parallele, idea originale praticata gloriosamente· dal gran Federico. Tuttavia non è possibile credere Machiavelli, il qual~ organizza anticipatamente la difesa nazionale, gran maestro di guerra e talune massime non bastano a classificarlo tra gli strateghi d'allora e di poi. Il fatto solo che malgrado le prove di Marignano, non valutò sufficientemente l'importan.za delle nuove 1 armi da fuoco e, attaccato alla tradizione, credette che le spade ·potessero contrapporsi alle artiglierie dei barbari, palesa in lui il letterato_ della guerra anzichè il capitano tipo Piccinino, Sforza, Alberico da Barbiano. A giudicarlo dai risultati conseguiti Machiavelli lo si annienta. Questo_ oratore dell'intrigo, questo maestro del senno politico, questo teorico di tutte le combinazioni, fu tragicamente ·deluso. La sua non è che una successio~e di sconfitte, superato ·dai mediocri, deriso e abbandonato da· tutti muore nell'indigenza. Era in lui un fondo di semplicismo e di poesia a volte salienti e dominanti sul fiotto dei pensieri gagliardi. Contemporaneamente alla dedica -del Principe a Giuliano non consiglia· forse al cardinale Clemente la repubblica quale il miglior assetto .di goveno in Firenze~ E non, alza il volo dell'anima verso una ·-donna, come il giovine che guarda la sua prima aurora nascente ? Egli è che il genio, come sempre, tradisce in lui l'uomo di vita. Colui il quale domina dall'alto e ha occhi per· 1e · lontananze spesso non scorge le .verità circostanti, i rapporti che _le legano, ·1e necessità che impongono, .il ritmo che le guida. La ~ua ambizione non troverà facilmente il sentiero ,c~e . porta alla conquista : la sua sete. di denaro lo trascinerà ad espedienti assurdi o a incaute procedure. Lo splendore della -~sua mente ~sarà ricca di quelle contraddizioni che sollevando, come gli uragani, turbini in ogni direzione, provocano negli uomini i sospetti • .. .,.
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