,. - I 5 . . . .· nel mondo. « Pigli adunque la illustre casa vostra hagliante il sofisma. Lo stile, · senza studio, senza questo assunto con quello ani~o e con quelle-spe- classiche reminiscenze, mira unicamente alla forza e _ranze che si pigliano ~e imprese· giuste, accio~chè la raggiunge in una pittura dei sistemi politici che . sott~ ~ la sua insegna e patria ne sia n~bilitata e · · ricorda il libero affresco toscano. sotto i suoi auspici_ si verifichi quel detto del Pe- Egli dunque non è . l'autore di quel pro.cedi~, trarca : mento di ·azioni che macchiò la sua fama di penVirtù contro furore • satore : codifica soltanto gli usi correnti· e la praPrenderà l'armi e fia il combatter corto Chè l'antico valore · · ~- Negli italici cor non. è ancor morto ». · Nessuno ignora che il· libro non ebbe che un valore dottrinario all~rchè venne esumato come critica e come storia e fu poesia e vaticinio per taluni,. machiavellismo, nel senso spregevole che la parola assunse, per altri.· Se non che per uh se-.· reno giudizio, bisogna anzitutto collocare l'autore nel te~po in cui vive e pensa. _L'Ariosto, l' Aretino, il Machiavelli sono le grandi voci di questo tempo in quanto lo rappresentano nei tre aspetti particolari dell, arte, della morale e ~ella politica. Questa ha per elementi costitutivi essenziali l'inganno, la frode e la violenza. Già nel quattrocento, epoca di transizione e di elaborazione, cominciò a farsi strada la massima che gli aflari· dello stato sono r~golati da leggi e forze diverse da quelle della morale ; poi tale massima si diffuse largamente e finì còl scivola~e nel fango della realtà, in Italia e fuori, compone~dovi atti e forme di vita di una. incomparabile tragicità. Cosi .se il V al~ntino dopo il baciamano · sopprime i tirannelli di .Ro~agna e Leoµe X uccide Giampaolo Baglione, Carlo V ricusa la promessa cessione del .~milanese .e Francesco I quella .della Borgogna ; si vede il Consalvo farsi spergiuro, Fernando if Cattolico umiliare il proprio onore; il Cardinale di Sion tradire i bresciani -e Francia e Spagna tradire gli alle.ari· nella pace. Nel fosco quadro campeggia la satanica figura di Alessandro VI. li cattolicesimo dilegua e Dio pare abbandonare gli uomini ai più feroci istinti e alle più sfrenate -cupidigie, tanto il diritto p~litico si scompone nelle sue leggi e si frange nell'equilibrio delle forze. Il Machiavelli si sentì aflrancat~ èla ogni rimorso .scrivendo il libro inesorabilmente paga!)O ed egoistico che fondava la teoria del delitt~. Inoltre egli aveva il suo precursore in· Commine~ come ebbe il suo discepol~ in fra Paolo Sarpi. Ma - in lui più potente è il disprezzo ~egli uo.mini, più ferre_a la logica, più ardito il disegno, più ab- . . Bibli tec·a G.. o Bianc tica generale. Non bisogna dimenticare che· il Principe è un complesso di norme per governare i popoli in quel de_terminato momento_ storico e sopra tutto la macchina ·da guerra per ric~stituire la patria e l'unità. Il politico non è il po~ta. I suoi atti sono meccanici, cadono nella sfera del ragionamento basato sul· calcolo delle forze e delle armi che la vita gli appresta. Ma nel sentimento. comune è. meno detestabilè il colpevole che il teorizzatore della colpa. Qui, veramente, . il teorizzatore è il p_olitico stesso, che sopra· una scena astratta ~'investe della parte di tiranno e ·vive le sue passioni ,e· I~ sue idee. Avulso dal proprio mondo, giudicato al traguardo dei sentim~nti moderni, il Principe è per questo lato, inintelligibile : .perde il c~.rattere della contingenza e quindi della necessità e fàfalità. Anche la formula che se ne trasse : « il · fine giustifica i mezzi », valse· a ingenerare incertezza e disprezzo, chè i due terµiini furono confusi · c_on · ·: estremo superficialismo. Non fu chiarito abbastanza che se i mezzi possono .e. ssere primitivi e selvaggi, nobilissimo invece richiedesi il fine in cui è ri- . posta la r,esponsabilità morale intera. .Quella · formula, per maggiore chiarezza, dovrebbè· tradursi nell'altra « ricercare il bene anche nel male ». .·Per quanto riguard,a · i mezzi, l'autore del Prin- . cipe è certamente antico e brutale ed esprime in• 'forma assoluta ciò che soltanto è variabile e relativo. Egli ignora le astuzie tenebrose e le penetrazioni sottili che. i gesuiti instaurarono (si non caste, ·t"amen caute), ignora le finte cavalleresche, le sorprese · audaci, gli espedienti temerari, .i calcoli brillanti, quell'insieme· insomma di sottigliezze che intesserono di poi la vita politica. Sono quèsti i mezzi,~ forse non meno micidiali, che sostituiscono . gli antichi. Per essi infatti capovolgendo e peggiorando la teorica mac~iavellica, si è visto, non di rado, raggiungere intrepidamente il male attraverso quello che era stimato. il sommo bene. L •attitudine c~sì fra gli uomini come fra le nazioni a. sopraffarsi e distruggersi non si attenua, si dissimula sotto l'orpello . della civiltà e del progresso. .. '
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