Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

• . : UNIVERSIT A. FASCISTA nè intelletto, e maledico i miei stessi doveri éhe mi terrebbero ·in vita » ; è di quello stesso anno l'innamoramento per · la Lucietta Battaglia, la ·cui . . . ~ . ' . 1mmag1ne,appassionata. e triste c1 e giunta attraverso un' alt.ra lettera. ·del poeta, pie~a di accorata verità, la prima che le scrive dopo che essa si è data a lui : « O amica mia, io vedeva i vostri occhi bagnati di lagrime.. E in questo unico pensi.ero che voi . piangente, e in questo rimorso che io ·vostro amico vi ho~ per mia fatale e colpevole jmprÙdenza, sforzata alle lagri~e, in questo tremendo rimorso finiscono, in questo rimorso.ricominciano tutte le mie tristi meditazioni sopra una passione che, se non si poteva impedirle di nascere, si doveva - io doveva, io solo doveva - vietare che non si palesasse giammai. » Forse in questa passionalità anormale, piena di folli ed incredibili contraddizioni, e di insostenibili assurdità sentimentali, si nascondeva ·soltanto una disperata aspirazione ali' amore come fonte di gioia, di bellezza e di poesia. Probabilmente cia- ~cuno dei grandi amori. di Foscolo - e furol)o , .tutti grandi amori - tenne ~ello spirito del poeta il -luogo··di qualche canto non cantato, o . fu. _un canto che il poeta cantò per se solo per la realizzazione di un sogno~ -Ma credette il Foscolo alla realtà dell'amore? Certamente~ perchè co1:1questa realtà s~è fusa .tutta · la sua vita. Così come ha creduto nella realtà degli ideali patriÒttici,. nella realtà della. patria, per- . , ·_chè molta parte della sua . vita · è inseparabile da -questa ·realtà. Il diss~dio fra l'ideai~ e la vita egli lo riconosce· e lo commisera, e gliene rimane nel1 'anìma la pena come per una nostalgia insoddisfatta, che è la sorgente prima della sua ispirazione. Ma finisce poi per comporlo e superarlo· nella vita appunto. E così tra questa è l'arte non c'è, nel Foscolo, contrasto. E' proprio dalla stessa àtmosfera sentimentale del sonetto alla sera, di quella sublime lirica in cui l'anelito .i11:definitoverso qualcosa che sup~ri la vanità ·delle illusioni trova la sua forma finita, che sorge il canto dei Sepolcri. Un'amarezza chiusa e rassegnata tinge di colori malinconi~i .la fantasia del poeta che domanda e che serve la religione delle tombe, e sente che essa .noli vince la morte, . . . che questa non è meri dur~ all'ombra .dei cipressi ,e dentro l'urne confortate ,di pianto, e sa che nessun ristoro ai dì perduti potrà a lui venire da una pietra ·che distingua le sue dalle infinite ossa ~ che • ibrioteca Gi, ■ • 18' C· \ . in terra e in mar semina morte » • La speranza 1 fugge i 'sepolcri, l'oblio . travolge ogni cosa, il tempo trasforma l'uomo e le sue tombe e l'estreme . sembjanze e le reliquie della terra e del cielo : il gran nulla si spalanca al di là della vita, l'eterno nulla verso cui la veniente sera chiamava ·-il pensiero del poeta. Ma ecco che a questo preludio in cui trema -:- 'fra misteriose armonie preannuncianti. chissà quale canto - l'angoscia che ci coglie davanti all'idea dell~ mo~e . e della vanità · della vita, ecco che risponde una melodia nuova, serena, _di.più in più luminosa e vibrante e ricca di echi che si moltiplicano attraverso una fantasia evocatrice di tutto un mondo in cui l'umanità vive anche dopo morta, e la religione dei ricordi, la gloria, l'immortalità, l'infinito, non son più inganµi che l'uomo fa a se stesso, ma la verità più pro-. fonda dell'umana coscienza. Nel culto delle tombe, nel ricordo delle generazioni passate, nello sforzo pietoso degli uomini per sopravvivere alla morte, è appunto questa co- · scienza·,che sorge. Anche ~e tuttociò fosse illusione, par che implori il. poeta, lasciate che -io mi · v'abbandoni : essa. vuol dire la· fede nel passato, nella tradizione, nell'ideale della patria che si tramanda attraverso le generazioni. Dalla primitiva angoscia davanti al pensiero del nulla, esce. così l'affermazione sublimè d~lla vita che val la pena di esser vissuta, e della. vitalità di un popolo e di· una patria, per la qu~le val la pena di combattere e bis9gna combattere. Si è detto che il carme dei Sepolcri è inti- · mamente spezzato in due da una contraddizione, poi che riecheggia un mortale pessimismo negator ,. della vita, ma insieme esalta la vita e la realtA della patria in cui la vita dei singoli si molplica e si sublima. Ma non si tratta di una contraddizione, bensì del passaggio di un anelito ins~ddi- · sfatto e che in se stesso apparisce come un'illusione e un inganno, alla scoperta di cib che può soddisfar quell'anelito e può ·colmare il dissidio fra il sogno e la realtà. Se questo dissidio è incolmalo, gli si spalanca al di sotto il nulla, la morte: ma è la vita stes~a che lo supera, quella vita che si ribella alla morté con la religione dei ricordi · con la poesia del passato, con la fede che nulla. ' si ·perde nella coscienza ·degli .uomini e dei popoli e che la gloria e l'immortalità non sono vane pa- , ,ole. E' con la sua stessa vita, l'abbiamo detto, . che il poeta ha superato il dissidio : rideale della '

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