Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

46 dall' esame critico delle dottrine maggiori apparse nel~a stor1 ~a della .filosofia. ilvli sem·bra che 11 volumetto avrebbe raggiunto meglio a~- che lo sco,po di servire allo studi? dei classici. E credo, anche, che 11 problema gn?se?logico, presentato così da solo, ind1pendentemen~~ dagl1i a~tri J:>Io~l~mi_d~lla_vita sp1r1tuale, r1sch1 d1 1nar1d1re 11mo~1vo vero della speculazione'~ no~· dico sol: tanto di quella del Gentile, ma di ogni grande _pens~tore apparso _nel!a storia della f1losof1a. I problemi de!- lo sp,irito si illuminano e approfondiscono reciprocamente, e ,d~la lor<? relazione si genera ~ell an1~0 d1 chi studia la persuasione d1 quel princi,pio, c:he vale in u~ pro~lema perchè vale anc~e negli ._alt~iproblemi. Nel Gentile, ad es., 11problema gnoseologico è ,indissolubile da quello religioso, estetico e morale. Ed' è bene che il giovine saI?- pia subito che la filosofia,. ~ropr10 perchè è la scienza dello sp1r1to, ha una parola che v,uol appagare, non soltanto la sua curiosità su la natura ed esistenza del mondo, ma anche iii bisogno, che già gli sorge dal cuore, di rendersi ragione del valore e del destino della sua stessa esistenza. Soltanto così quella parola diventa una parola di vita eterna. -Chi scrive, sa quanto sia facile il dire, difficile il far,e, ,in questo• genere .d~ rlavori, che 1ebbono ser; vire a orientare e avviare. E pero non vuole, con le osservazioni precedenti, togliere pregio a questo volumetto. A. CARLINI ARTE La XV Biennale Veneziana - · Gli stranieri ·- La scultura. Benchè I~ poche nazioni che tr<: . van luogo in alcune sale d~l padiglione italiiano, a Venezia, n_on sien fra quelle che hanno• maggior peso neUe mostre_ intcrnaz.ion:1li, è bene parlarne s~b1to per segru1r~.un ordine nella visita della espos1z10ne. L.' Austria, che alcuni anni or Biblioteca Gino s· CO RASSEGNE sono, riuscì a far ch,iasso con le diaboliche fantasticherie di Gu st a~o Klimt, ormai perduto fra le n~bhi: di una ,lontananza senza _ech~, e! presenta. q_ue~ta.'nno a.lcun1 p1ttor1 molto d1ss1m1h fra loro nella maniera espressiva, ma egualm,ente atti a dimostrare che la terra austriaca è poco fertile di temperamenti pittorici di qualche conto. · Bottger ed ,Eps·ì:ein, _da _un lato, col loro verismo alla M1les1, con la loro pittura fiacca pur sott? l' apparenza di una gran forza d1 pennellate e spatolate che hanno fatto oramai ,il lo-ro tempo,· valgon bene questo Karl Sterrer, una specie .di D,e Karolis più violento .e _smanioso, che riempie tele vastissime _con dei motivi allegorici di un genere barocco dei più stucchevoli. Uno che è morto, ma c·he ancora ci perseguita col_ ricord? ?i un, suo << auto-ritratto » d1sp1 erat1ss1mo, e lo Schiele : che certamente in .vita non ebbe un'ora di bene, se le co,se create apparvero ai suoi occhi nelle forme catastrofiche eh' eg.li ha voluto fermare sulla tela, con una ostinaz,ione che desta rispetto e compassione, ma anche un!,uggia insopporta·bile. Gli Svedesi, invece, sembran ge~te tranquilla e lontana da tutti i rumori che turbano, i sonni e rovinano i nervi dei p,ittori d'Europa: la loro sala, infatti, è. di quelJe che in una mostra tengon ,luogo degli « angoli morti » così preziosi in guerra, tanto è assoluta la ,mancanza di qualcosa che attragga l 'attenzione distogliendo lo spir1ito da un attimo di riposo ben caro dopo tan- . . to v1agg10. . Un'altra sala di ristoro, in que- .sto senso,, è quella assegnata alla Polonia: ma c'è 1;3oecklin, poco oltre, ch•e atte,nde con la sua aria crucciata e teatrale, e .minaccia d,i pigliarvi nella rete delle sue fantasie non certo letifìcanti. Di Boecklin, tuttavia, non si può parlare così di passata, come d'uno che non valga la pena d'esser preso in esame ; anch,e se oggi ~ono di mol,to calmati gl,i ,entusiasmi che l'opera di questo pittore seppe suscitare in tempi non lontani. " ... La sua « Isola dei morti » è così. famosa, che per forza deve contenere in sè qualcosa di notevo!e : ed è un accento di quella po~sia che· il mistero della morte sa ridestare· in tutte le anime, e che commuove,. quind,i, qu~n?o sia espresso ~on la dignità ·art1st1ca che a quest opera. non manca. Ma l'equivoco di tut!a. la pittura di Boeck~in è a~punto In que,sti apporti sentimentali e letterari che inducono troppo spesso a . ' . . . errate valutazioni del pregio 1ntr1n- , . . seco di un opera pittorica. . Volendo portare un esemp~o vo,lgare di malinteso artistico do: vuto a cause di questo genere, SI potrebbe ricordare il famos? <~ Bee- ► thoven » di quel Balestr1er1 che una ventina d'anni fa r,iuscì a commuovere mezzo mondo con la sua opera, ed era iJ forte ingegno e il robusto ,pittore che quest'anno, proprio qui a Venezia, ~i ha mostrato il genio di « penetra~1one » musso: liniano sotto forma d1 ,un cavatappi ,in rotazione. . . . È inutile dire che il caso• di ·Boecklin è più serio e compJesso, trattandosi di un pittore ch,e .sa il fatto suo e che si salva ad ogni modo anche a voler toglierlo da;}campo di una metafisica di qu~- lità impura. Basterebbe questo « ritratto d.i donna » a rivelare un artista, ma di una impo,rtanza non cer: to paragonabile a qruella che molti hanno attribuita al creatore di questa « Peste », « ·Libertà », « iMiusa » e sopratutto ali' autore di « Bonaccia » : opera scadentissima, di- . segnata con fiacchezza e i~prec~- , sione tale da mostrare a quali pericoli si esponga un pittore che s' abbandoni a fantasie di questa specie. Resta certo, però, che Boecklin ha ragione di avere un posto suo ne1la storia della pittura mod.erna, non f oss' altro per servire di mònito e di esempio ai pittori inclinati per naturia agli sbandamenti filosofici e letterari. Di altri pittori svizzeri che ,sien degni di nota, non ci è avvenuto.di incontrarne alcuno: ed altrettanti . fra i rappresentati nelle sale · 40, 4I, 43; se non forse il russo Maliavine che in una « F arandola» ripete in piccol~ il falso prodigio del suo notissimo « Riso rosso ».

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