Ma, anahe qui, se i germi da lui se- . minati son caduti, come nota il Gentile stesso, in intelligenze delle maggio,ri del secolo, non si può dire che sia poi stato scarso il frutto della propaganda che i,lCuoco ha fatta delle sue idee. Soltanto studi recenti, che l'Autore conosce e cita, son venuti a mettere in luce questa influenza che le idee del Cuoco esercitarono su alcuni contemporanei. L'argomento è di estremo interesse, ed è augurabile che l'indagine sia proseguita ulteriormente. *** .Le cc novità » neil campo filoso~- co non possono essere a getto continuo: è, questo, un periodo ,d,i sosta nella produzione libraria di argomento filosofico. Non è male, forse : la filosofia vuole un cerchio non troppo ampio di cultori. Quando diventa « popolare n, corre il rischio di dir ,cose volgari. E poi in Italia si è prodotto un certo gusto, nelle persone colte, alla trattazione filosofica che abbia un qualche senso speculativo. E la speculazione vuol tempo e raccoglimento laborioso. Altra volta abbiamo osservato che la fiori tura maggiore di ope-re f,ilosofiche è ora nel campo scola- ✓ stico, anche per la necessità di corredare le scuole di buoni testi, conformi alla trasformazione operata in questa parte -dell'insegnamento dalla Riforma Gentile. Un'opera, che ha intento scolastico, ma supera di gran lunga l'uso meram·ente scolastico, è il Disegno storico della educazione {uscito ora in za edizione, presso il Cappelli di Bologna) di G. SAITTA. Questo è il primo tentativo in Italia di una storia della pedagogia condotta con criteri rigorosamente f,ilosofici. La pedagogia in Italia è stata tutta rivoluzionata dal « Sommario di Pedagogia » del Gentile, or sono circa dodici anni. Concetti e metodi ancora in fiore ali' estero sono da noi tramontati per sempre. I nuovi insegnanti di pedagogia affiatati con · la filosofia idealistica crescono ogni giorno di numero e di valore. E tuttavia nessun~ pr,ima del Saitta aveva - RASSEGNE osato di dettar•e un compendio dalle linee semplici e sicure che abbracciasse l'opera dei maggiori pedagogisti attraverso i secoli dell 'antichità, d·el medioevo, dell'età moderna, 1intrecciandola con quella dei grandi filosofi e con le maggiori correnti del pensiero speculativo mondiale. È una storia, questa, della civiltà, la quale, mentre si esprime in profondi concetti e sistemi •nei filosof i propriamente detti, dà anche il tono e 1 'ispirazione al lavorio di coloro che si sono via via travagliati ,intorno al problema dell'educa- . 21one. *** Un volumetto per le scuole, ma non soltanto scolastico è Il Sermone della Montagna e le parabole commentati da 1 F. VEUTRO. (Catania, J 926). L'Autore prem,ette un curioso « Confiteor » : cc mi sono accinto », dice tra l'altro, « a questo lavoro senza una speciale preparazione nè critica nè storica nè apologetica nè filosofica nè teolog,ica ... Perchè, secondo me, il Vangelo è un libro che vuol essere letto e meditato a cuor sincero, senza cioè che lo spirito di chi legge e medita sia annebbiato da preconcetti di scuole o di. credenze ». A prendere letteralmente questa conf esSiione, ci si aspetterebbe un libro qua,le potrebbe scrivere anche un ignorante e un miscredente. Invece, è tutt'altro!" Ma l'Autore non vuol dire, in verità, se non questo: che il Divino Libro va letto col cuore puro, più che con la mente infarcita di erudizione, e con un senso reliigioso che non sia raffred 1dato da interpretazioni meramente dogmatiche. Egli, insomma, vuole una lettura g~idata da un sentimento morélllee religioso della vita uma•na, -sempl:icem~nte. Approviamo pienamente il suo intento, al quale il commento corrisponde, oi sem,bra, abbastanza bene. L'unico appunto che ci permettiamo di fare ali' A. è che talvolta il tono, diciam · così, predicatorio gli piglia la mano, e tal' altra la discussione troppo prolungata aggrava il commento inut1 ilmente. Per es., a pag. J 3: « La vita moderna è, purtroppo, tale che la di vina purezza dell 'infanzia vieBiblioteca Gino Bianco 45 ne assai spesso offuscata neil seno stesso della famiglia, ecc. » ; a pag. J 5 : (< Quanti di questi falsi profeti hanno fatto carriera specialmente nella poliitica ! ». E per la prolissità isi vegga la lunga nota a p. 2 J , su Ja (< non resistenza al male >>, e a pag. 26 sul << nolite indicare». Questi difetti, tuttavia, si attenuano sempre più via via che procede il commento. Un volumetto che meriterebbe p,iù amp,io discorso -è quello di CLO- . D0MIR0 ALBANESE, Pensiero e realtà secondo l'attualismo (Signorelli, J 926), nel quale si espongono i principi della filosofia gentiliana in riguardo al problema della conoscenza. Ci sono pagine notevol,i per chiarezza e certa efficacia implicante iii.pç,issesso sicuro di concetti fondamentali. L'autore li semplifica e ,definisce con una brevità .che dà loro 1 molto 11ilievo. Anche troppo facilmente, alcune volte! ,Ma bisogna notare che il volumetto vuol essere, come è detto nel fontespizio, un « Avviamento allo studio dei classici della filosofia >>, ed è scritto, come si avverte nella Prefazione, per i giovani che s '1iniziano allo studio della fi:losofia. Per questi può riuscir utile non complicare le questioni, e procedere talvolta un po' dogmaticamente. Tuttavia, anc,he così procedendo, noi riteniamo che si debba evitare di dar l 'impressione di una ·soverchia facilità : può sembrare, infatti, che tutto si ridu- . . ca a porre un pr1nc1p10, 11nquesto caso, l'atto del •pensiero, e che il resto venga da sè per ovvia conseguenza. Certamente, nella filoso-· fia gentiliana qu.ello è .il principio, e il resto ne, discende logicamente. Ma il G.entile vi è arrivato attraverso un ,lungo proc.esso di medita~ zione ·de' suoi maestri e sua propria che non bisogna, poi, .ignorare. Così, come non bisogna ignorare che difficoltà non mancano anche in questo sistema di pensiero apparentemente ,inattaccabile per il suo rigore lo,gico quasi matematico. Era bene, forse, affrontare il tema del r~ppòrto tra il 1 pensiero e la realtà senza impegnarsi, ex-pro/esso, alla soluzione già data da.Jl' « attualismo», e farla scaturire, piuttosto,
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