Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

il diminuito saggio d'interesse, è un fenomeno signi.fìcativo. Il popolo ital,iano, di tutte le categorie, si è ormai conyinto che la nostra valuta, espressione della forza e della capacità di avvenire del Paese, merita la più sicura fiducia .. ' Il valore rea!le della lira, infatti, è rappresentato non dalle oscillazioni del mercato finanziario sensibile alle pressioni più varie e più delicate ; ma corrisponde, in sostanza, alla ricchezza ed alla forza produttiva dello Stato Italiano. Queste constatazioni realistiche e ottimistiche hanno avuto il necessario rilievo nella recente pubblica lettera del Ministro delle Finanie al Capo del Governo. Non possiamo tacere i punti principal1i dell'importante documento. La gestione del bilancio statale - ha dichiarato il Ministro limpida e scevra da ogni possibilità di critica, triplicherà, alla chiusura dell'esercizio 1925-26, l 'avanzo, per portarlo ad oltre un miliardo e 200 milioni. Sebbene a costruire tale avanzo concorrano le economie derivanti dalla regolazione del. debito di guerra, esso presenta sempre un largo miglioramento su quello del precedente anno finanziario nonostante le maggiori spese impostate nell' esercizio e ohe dalla Camera e dal Senato furono tutte giustificate come ind,ispensabili. Pro,blemi di vasta portata trovarono durante l'anno la lo,ro -soluzione. Conviene dare il primo posto alla sistemazione dei debiti 1interalleati, ottenuta dall'America e dall'Inghilterra, a condizioni che ci erano dovute, ma che dobbiamo riconoscere migl1iori di quelle fatte dai Paesi grandi creditori agli altri alleati, sia precedentemente, sia dopo la conclusione dei nostri accordi. Per il bilancio dello Stato l'aver potuto el,iminare la minaccia permanente della paurosa cifra di oltre I 30 •miliardi di lire di debito estero non regolato, impegnando ,. per questo regolamento le ripara,.. zioni tedesche e rimanendo soltanto il debito interno a poco più d,i RASSEGNE 90 miliardi di lire, è di inestimabile giovamento. Come ho avuto occasione di dire al Senato - ha aggiunto ,il Conte Volpi - il nostro debito interno è assolutamente lieve ; anche proporzionalmente a quello degli altri Paesi che a noi si possono paragonare ; e conviene si ricordi che esso ha anche per corrispettivo 1ingenti valorj patrimoniali, di cui il maggiore costituito dal complesso ferroviario, è valutato in 12 miliardi oro oioè in 60 miliardi di lire. Abbiamo potuto chiudere I' esercizio col concentramento del diritto di emissione alla sola Banca d' Italia, rafforzando nello stesso tempo, i Banchi di Napoli e di Sicilia, perchè possano più agilmente operare a beneficio del Mezzogiorno e delle Isole. La Banca d' Italia, con pochi mutamenti, potrà essere così il supremo organo regolatore della valuta e del credito. La Banca d'Italia deve avere sempre più autonom,ia e sempre maggior forza per permettere al Tesoro dello Stato di limitare la propria azione alle funzioni normali, come nei grandi Paesi più progrediti in ·materia. Non credo opportuno - ha soggiunto Volpi - dii rammentare i provvedimenti presi per tutti i rami dell'Amministrazione : solo voglio rico,rdare quelli che si riferiscono al tormentoso problema della finanza locale, per la quale si son provveduti mezzi per assicurare la più equa e regolare applicazione dei tri,buti. La Cassa del T,esoro è in condizioni assai fioride, frutto specialm-ente delle risanate condizioni del bilancio. La circolazione bancaria per conto dello Stato è diminu,ita, e quella per conto dél commercio, con le inevitabili oscillazioni stagionali, è pure diminuita, benchè in Italia abbia avuto finora così poca presa il sistema della circolazione fiduciaria per mezzo dii chéques, che nei .Paesi più ricchi sostituisce quasi completamente, il movimento dei biglietti; ma anche a oiò si avrà cura di provvedere. La situazione dei Buoni del TeBibliotec Gino Bianco 41 soro ordinari è quasi simile a quella dell'anno precedente, ricordan- - do che è diminuita di 7 m1iliardi rispetto ai 25 miliardi ~n circolazione alla fine dell'esercizio 19211922, vigilia dell'avvento •del Governo fasci sta. Rimangono - ha concluso il Ministro - i poderosi problemi della bilancia comme,rciale e dei cambi, che hanno avute tutte ie mie cure. Arnche per la soluzione di questi la Finanza ha preso provvedimenti che si d,imostrano utili. *** C,iò posto perchè dunque la crisi ? È una cr1s1 europea, crisi che - notava recentemente l 'on. Amicucci in un chiaro articolo - è senza dubbio tale da meritare l'appassionato e ansioso interessamento che suscita ovunque, tanto più che le cause dii essa restano per la maggioranza dell'opinione pubblica oscure ,e ,imperscrutabili. Che cosa è ch,e fa oscillare in modo tanto preoccupante la valuta latina in confronto ,del dollaro e della sterlina ? La bilancia commerci aie, il ,bilancio stata'.le la situazione politica, i debit,i ? Ma se l'Italia ha una bilancia commerciale sfavorevole, la 1 F rancia ne ha per contro una favorevolissima : se la Francia ha un b,ilan.- cio stat,ale disastroso, l'Italia per · contro ha un bilancio -risanatd e in avanzo. Se, infine, la Francia e il Belgio hanno una situazione politica tutt'altro che stabile e rassicurante, l'Italia ha una situazione politica perfetta, ammirata ed invidiata in tutto il mondo. Dunque tutte queste cause non valgono contemporaneamente per tutte le Nazioni che soffrono in questo momento il deprezzam,ento della valuta, ma agiscono se- . . . paratamente e 1m senso inverso 1n Italia, ,in F-rancia, in Belgio, mentre la lira, il franco francese e il franco belga sono legati ad uno stesso d,est,ino, per quanto l'abile politica del Conte Volpi sia riuscita da qualche tempo a sg~nciare vantaggiosamente la lira dalle altre due valute latine. , •

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