scenza ai martir1 i, agli eroi, s'è posto il segno deilla conquista e s'è cementata l'unione coi nuovi sudditi. Nulla di più ,bello e di più nob·irle. L'unità: mo,rale e politica, spir1ituale e materiale della nazione ! A questo si tende, a questo si mira con intensità. Queste cronache vogliono segnarne ,le tappe di svi,luppo, il cam,mino ascendente. Gli è che a problema ,italiano è solo questo; il pr01blema, il compito del fa- . ' sc1smo e questo. L'unità ,del popolo nella nazione è i-I fine massi1mo delrla nostra. opera : dopo i.} '70, ,in effetti, ci son voluti anco.ra tanti decenni per perfezionarla, che pare quasi ,impossibile esse,re ·sulla via della meta. La g,uerra"ha segnato la grand~. ripresa ; il fasci$mo .ha iniziato il completamento. La ,linea di svolgimento è semata, unica, inflessi1bile. Nella logica e nella volontà della nostra storia non c'è altra strada, non altro compito, non altro fine : I~unità. IJ grande popoilo italiano, ,la grande nazione italiana non sono speranza, sono rea1 ltà. *** Ma ,Ia forza int,erior:e non· basta. Occorre l'altra, quella esteriore, que·Mache esprime, nel segno della potenza, la volontà della nazione, ed i.I mezzo per attuarla. Questa forza è nella quadruplice organiz- . . . zaz1one arma1ta: esero1to, mar:1na, aeronautica, milizia. . 1,1 Duce, ai primi di ,luglio, ha voluto visitare l,e caserme di Roma, ha voluto, oltrechè constata-re de visu lo stato materiaile e morale dei soldati d'Italia, portare ad essi, a volta a volta, la parola ,incitatrice, che gli è propria. Poi, ha visitato la flotta, ancorata nel mare di Roma: simbolo, ancor questo, non vano, nè arcano. Soldati di tutte le armi, avi,eri, mMinai, militi, così sono stati passati in rivista da·l Capo, oltrechè del Governo, de1.fa difesa nazionale. L'avvenim.ento supera la mera considerazione tecnica o puramente informativa. Senza esag,erazioni di RASSEGNE sorta, assurge a valore, oltrechè politico, morale ,nella vita italiana. Le forze della difesa - che sono ,i mezzi, che devon far va1 lere i diritti nostri - son curate 01ltreogni dire; curat·i daJI Druce; p01rtate in primo piano ne-Ila vita nazionale ; immesse nella coscienza stessa del popolo, deJ.la nazione, che si fanno. NeUo spirito e neltl'id,ea1 le. CARLO CURCIO POLITICA COLONIALE La pubblicaz,ione di un libro bianco inglese riguardante lo scambio di note fra Italia e Inghilterra ha ,destato viva attenzione per i ragguagli che esso contiene intorno ai negoziati svoltisi nel dicembre scorso per definire la sfera· <J ',inf.luenza economica in Abissinia : viva attenzione fra noi, e vivo allarme in Francia, dove gli scrittori polit,ici si sono industriati in tutti i modi di far apparire la recente convenzione come in contrasto con 1'accordo tripàrtito del 1906. ·Ma noi osserviamo che la Nazione cui finora profittò il Trattato del 1906 fu appunto la Francia : l'art. 4, delimitando ile zone d'influenza, stabiliva che gli Stati firmatari dovevano réciprocamente rispettare· gli interessi della Gran Bretagna nel bacino del Nilo, quelli deJ.l'Italia ,in Etiopia in rapporto alla Eritrea ed aHa Somalia, e quelli francesi pure in Etiopia in rapporto al •protettorato francese della Costa dei Somali, ed alla zona necessaria per la costruzione de,lla ferrovia da Gibuti ad Add1is Abeba. La ferrovia di costruzione francese ohe da Gibuti va alla capitale etio.pica, è ultimata e ,per essa i traf f.ici francesi sono stat,i assai avvantaggiati, per quanto non in quella misura sperata dalla Francia, poiohè se per Gibuti passa tutta la merce per essere importata ali' interno, il commercio extraterritor,iale deU 'Abissinia si serviva delle consuete vie carovaniere ohe Bibliote a Gino Bianco .33 portavano un notevo'le contributo anche al nostro porto di Massaua : tali vie ora sono suscettibili di ben più ampie trasforma2iioni per la comparsa fatta in Abissinia di automobìli e di autocarri : è vero che per ora l'attrezzatura stradale abissina non è adatta alla istituzione dii servizi regolari di autotrasporti, ma è anche vero che si è iniziato il principi o della trasforma2iione : interesse itarliano è quello di adoperarsi per accelerare detto ritmo per po- . tere richiamare la massiima parte del commercio abissino nell 'Eritrea e far sì cihe questa nostra colonia trovi ,in ciò una nuova fonte di ricchezza. La previsione di tale spostamento nel co,mmercio etiopico rende sospett~si i francesi che ogni accordo fra altre N!azioni possa riuscire di danno ad essi : già la f rancia allorchè sostenne nel settembre del 1923 nella quarta sessione della Società delle Nazioni 1'ammissione dell'Abissinia, aveva quam assunto, ·per questa Nazione, una spe-. cie di protettorato : e manif estazioni di amicizia aveva avuto per Ras Tafari, in _un .primo tempo, quando questi - principe reggente dell 'Etiopia - visitò }'.Europa ; senza dubbio la Francia ha titoli di merito nei riguardi d1 ell 'Abissinia, ed anche noi nel 1895 e 1896 ce ne accorgemmo, quando il contrabbando da1 Ha Costa dei Somali permetteva agJi abissini di provvedersi del-le armi (e fra i forni tori di fucili a Menel,ik - forse per spirito d'avventura - era anche uno dei più allucinanti ed allucinati poeti di Francia: Arthur Rimbaud!), titoli conferma ti in trattati che datano fino dal I 893, e che .permisero di costruire i 783 chilometri deHa ferrovia Gi,buti-Addis Abeba : ma se I' Abissin,ia accenna a svincolarsi un po' dalla strettoia della sorveglianza francese allora « la Nar zione degna di essere accanto alle maggiori nella Società q_elle Nazioni >>, ma sovratutto degna di sedervi per giovare alla Francia, diventa un « paese barbaro con un regime odioso a un popolo democratico quale queUo che vige in esso arcaico e feudale, dove una
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