Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

• scussa materia dei debiti di guerra e delle riparazion1i ? Certo è che le grandi forze finanziarie 1 ed economiche del mondo non hanno ancora ,ritrovato un aspetto normale, e che la loro influenza, spesso sotterranea ma incommensurabile, è prevalente nel determinare i rapporti fr~ i popoli. È nel campo della politica estera che la dottrina del determinismo· economico ha oggi, i maggiori successi sperimentali. Il popolo italiano non deve farsi illusioni in questo punto. Qualcosa di nuovo ,e di molto ,importante, a conferma del ... l'osservazione ora fatta, è avvenuto nei rapporti tra Francia e Germania : la firma del trattato di commercio f.ra i due paesi (5 agosto) è stata preceduta da un accordo per la siderurgia, dalla costituzione di un cc cartello del ferro » che dà il predominio europeo per questo essenziale prodotto all ',industria f.rancese e tedesca, e stringe i due paesi in concrete relazioni economiche che non potranno restar senza influenza sulle relazioni politiche. Si profila tutta una nuova concezione dei rapporti franco-tedeschi, che rappresentano da p,iù d.i mezzo secolo uno dei nodi della politica europea. E l'Italia ? Non dimentichiamo che la battaglia .economica, voluta e guidata dal Governo con impeto fascista, ha qualche obbiettivo al di là delle frontiere. w. CESARINI SFORZA POLITICA INTERNA L'attività politica di questo me,se sembra polarizzata verso la soluzione di un sdlo g,rande pro·blema : quello econom,ico. Battaglia del grano e lotta per le esportazioni, riduz1 ione dei consumi, specie di quelli stranieii, e incremento alla produzione : ecco gli aspetti essenzial,i della nuova crociata, che s'è iniziata, e che riassume, nei suoi termini precisi, la necessità urgente italiallla. l1 I Duce, inaugurando l '1stituto per le esportazioni, ha posto nettamente i capisaldi deH 'azione RASSEGNE nell'enunciazione dei bisogni nazionali. Ecco ancora una battaglia, che si inizia; e che, oltre il da,to puramente economico, comprende una esigenza ideale, s'af fisa ad un f,ine squ,isitamente politico : l'unità integrale. Sotto questo aspetto 1 la battaglia è, dunque, politica, .mora'le, nazionale in senso stretto. Si tratta di conquistare l'in,dipendenza economica della nazione ! Dopo tante lotte e tante vittorie il fascismo pone oggi mano a questa impresa formidabile - la più difficile, forse, fra ta:nte - che vuol segnare il compimento dell'integrità naz,ionale e la fine de.Ilo svincolamento del paese dalle economie straniere. Strano a dirsi: e' è ancora, dunque, un ,residuo di indi,pendenza da conquistare, un minimo d,i unità nazionale da integrare ! La verità è che siamo sogget,ti alle nazioni più ricche· di noi, siamo vassaMi alle economie, che .hanno m_aggior,i riserve di noi. L'indipendenza spirituale e morale non basta; o, meglio, basta a patto cihe, con essa si possa conquistare l'indipendenza integrale. Lo spirito vince e sovrasta •la materia? Ebbene, con questa interpretazione idealistica della vita, e della politica, eh' è inter,pretaztione fasci sta, occorre co,m,battere la beHa, difficile 1 battaglia. È venuta •l'ora della riv,incita, l'ora della ribellione alla schiavitù. Col secolo scorso la nazionalità l'abbiamo affermata politicamente, secondo i1 l territorio, :la lingua, la tradizione ; col secolo nuovo la nazionalità va ,integrata - dopo il comp'letamento dell'unità territoriale e morale, compiuti da1 Ma guerra e ,dalla rivoluzione fascista - in maniera definitiva, nel senso c1 he la nazione dev'essere un centro possente di attività, un ente autonomo ,perfetto di v,ita. Non è sempli~e filia naziona- ·li_stao imperialista : è questione di vita. In realtà, ,l'Italia è in rita-r·do. Le grandi nazioni hanno da tempo compiuto questa rivendicazione, questa ind1 i,pendenza : e si sono attrezzate al1'Iinterno metodicamente, come si sono completate ali' esterno con utili e complementari possedimenti coloniali. Il nazionalismo eBibliot ca Gino Bianco 31 conomico ,s'afferma oggi più che mai come una esigenza ,indispensa- ·bi'le al benessere deHe nazioni : nè c'è diversità di struttura .politica o di ordina-m,enti o cli forme ideologic'he, che valga a sminuirlo. Si tratta dii dare il -più possibile in materia e il meno possibiile in oro; il più possibile in produzione e il meno possibile in ricchezza. La gelosia economica non toHera internaZJionalismi. Il segreto sta nell'essere insieme avari e lavoratori ; nel trovare in sè stessi la capacità di vendere e di non comprare. Chi vende è il padrone. È una logica mercantilist,ica ? Sia pure. Il processo dell' economia moderna è fatale : porta inelutt~bilmente a questa conclusione. Il rapporto tra l'affermazione monarc:hico-na2;ionalista iniziatasi col secolo XVII e l'affermazione economica, commerciade, espanSiioni.sta~ è costante. Il mercantilismo, metodo e frutto insieme delle monarchie assolutiste, ha oggi i suoi effetti nelle nazioni, che lo praticarono. L'Italia allora era assente! L'lta1 ia è nata .ierii, nasce oggi. Inizia la lotta con due tre secoli di ritardo: pazienza. La vittoria sarà più contrastata, ma più beJla. e· è volontà a vincere, perseveranza a resistere, fiducia - ancorchè si prospettino tutte Ile difficoltà - nella riuscita. La diana suona: i,l popolo italiano, il fascismo, .son chiamati all'ultima battaglia. *** Perchè questa è davvero la battaglia, che impegna tutti gdi1i1taliani. Non poteva venire che oggi, a completamento deH 'unità politica e morale d-ella nazione. Ognuno d,eve sentire il dov·ere e •l'orgoglio insieme di portare il suo contributo a questa crooiata d'indipendenza. Perciò dic-evo che, oltrechiè economica, la battaglia ha una portata politica elevata. Qui si cimenta e si cementa l'unità, il f asci•smo inteso nel suo significato intrinseco. Il gove,rno agisce con mezzi legali, con atti d'im,perio, con limitazioni ed incoraggiamenti, che entrano nelll'oribita delle sue funzioni. •

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