POLITICA ESTERA Una quest,ione dominante nel più recente periodo delle relàzioni internazionali dell'Italia è quella del1 'atteggiamento della Francia. Apparentemente, le cose vanno benissimo, come debbono andare -- per un'infinità di rag,ioni sentimentali - tra « sorelle latine » ; ma nella realtà è spiacevole notare come da parte francese si cerchino. con la massi1 ma premura tutte le occasioni di sollevare difficoltà e incidenti contro la politica ,italiana. Penultimo episod,io: il ricorso del1 'abissino Ras Talari alla Società delle Nazioni contro l'accordo anglo-italiano. È noto che questo accordo rappresenta una logica derivazione di quello del 1906 nel quale intervenne anche la Francia, e che servì, se non proprio a delimitare le rispettive zone d'influenza dei tre paesi aventi possessi coloniali intorno ali' Abissinia, a fissare le possibiltà d'azione de,i paesi medesimi. ,Possibilità d'azione realizzate immediatamente dalla F rancia, e che ora vogliono, ciascuna per proprio conto, realizzare anche l 'lnghilterra e l 'ltal,ia .. Ma i consiglieri francesi in A,ddis Abeba hanno conwnto gli abissini ½he ciò rappresenta una minaccia dell 'imperialismo italiiano .ali' indipendenza dell 'A-bissinia : ,da ciò .il ricorso a Ginevra, che la stampa ufficiosa francese sostiene a spada tratta, e che ha trov,ato dei difensori anche in alcuni lagrimos,i liberali e laburisti britannici. Ultimo episodio': le insinuazioni della stampa francese contro l 'az,ione italiana ne1 i Balcani. Nella « polveriera dell'Europa n permane una situazione critica, sopratutto riguardo ali' eterno problema macedone e in conseguenza dell'attività dei lt comitagi n. Incursioni d,i queste· -bande bulgare in Iugoslavia hanno provoBiblioteca Gino Bianco cato vivacissime proteste jugoslave a Sofia, e quindi uno stato di tensione fra i due governi. Qual' è I' azione dell'Italia, il cui massimo interesse consiste, logicamente, nella pace .balcanica? Secondo i giornali francesi, una opera ·di sobillai:ione da parte italiana terrebbe desta le ostilità bui- . gare contro la Iugoslavia. In F rancia si è gelosi di un ipotetico nostro espansionismo nei Balcani, e si finge di ignorare che 1 Ìn parecchie oircostanze (cominciando dalla conclusione, energicamente voluta dall 'on. Mussolini, degli accordi italo-jugoslavi) , ·è stata proprio l'azione dell'Italia, ~irante a calmare gli esasperati nazionalismi balcanici, che ha allontanato il pericolo di nuove guerre e ha posto le basi di una pacifica convivenza dei popoli stretti fra il Danubio e l'Egeo. ·Paragonato al contegno francese, appar più signi,ficativo il recente atteggiamento di uom1inipolitici e di giornali tedeschi verso l'Italia. Si sono ripetuti, da un mese a questa parte, 1 segni di una migliore comprensione, in Germania, di quel che è e d,i quel che vuole essere l'Italia, d,entro e fuori dei confini. L'attitudine nostra, così vigorosa e incrollabile, verso le provocazioni dei pangermanisti {e la posa della prima pietra del Monumento alla V,ittoria, .avvenuta a Bolzano il• J 2 luglio per mano di S. M. il Re, costituisce per costoro u·n chiaro avvertimento) ha senza dubbio ottenuto un buon effetto oltre Brennero. A ciò si aggiunga il bisogno che la Germania ha dell'appoggio italiano nella prossima r,iunione della Società delle Nazioni. Per una rag,ione o per l'altra, quel che risulta indiscutibile è il nuovo riconoscimento della forza internazionale dell'Italia. In Germania si pensa di ricavarne qualche vantag- -.,.. gio ; in Francia ci si rode di gelo- . sia. La vita politica francese ha attraversato momenti assai tristi. Il Ministero Briand-Cai.llaux non è riuscito nel suo tentativo di sottrarsi, con un ti,mido esercizio dei pie- .ni poteri, alla rovinosa tirannia parlamentarist,ica. Un attacco di Herriot, capo del famigerato « cartello delle sinistre », ha rovesciato Briand il 16 luglio. Ma il tenta- ,, tivo di Herriot per un Ministero cartelli sta è fallito con 1ignominiosa rapidità : il 19 Herriot aveva composto il suo gabinetto, e il 21 la · Camera lo sbalzava di seggio. La situazione ,del Tesoro era tragica : De ,M(>nziedoveva confessare, nella seduta terminata con la catastrofe di Herr,iot, che in quella mattina le casse dello Stato non contenevano più di· sessanta milioni. I cittadin1i pretendevano il rimborso d~i buoni de'l T e·soro e comperavano divise estere; la sterlina saliva al prezzo di 240 franchi. La prontezza con la quale Poin- . caré è riuscito a comporre un Ministero di unione nazionale, comprendente lo stesso Herriot, Briand~ Barthou, Painlévé, T ardieu, ecc .• ha ridato alquanta fiducia ai francesi, e oggi .1 'or,izzonte politico-finanz1ar10 della t.... rancia si è notevolmente rischiarato. Ciò è bene anche per noi, se non altro perchè le sorti della lira sono sensibilmente legate a quelle del franco francese. In Antibes, verso la metà del ' . . mese, e avvenuto un incontro piuttosto misterioso del governatore della Banca d'Inghilterra e del direttore della Reichsbank con quello della americana F ederal Reserve ,Bank ; ad esso sembra che abbia partecipato anche il direttore della Banca di Francia. Si è trattato di stabilire un'azione ~ntem.azionale per la stabilizzazione del franco, o di rivedere la sempre di-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==