Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

LUCREZIA BORGIA INNAMORATA 23 ladreria del figlio, compiuta in due:tempi, contro le signorie di Romagna, non fruttò durevole dominio, e immortalò Caterina Sforza, moralmente vittoriosa ed invincibile, la quale, basta da sola a vendicare le innumerevoli ·viltà commesse dagli italiani al balenio delle armi straniere. Ma Caterina aveva nelle vene sangue di Muzio Attendolo, e prima ancora di resistere sola, disperata, mirabile di ardimentoso coraggio, ali' esercito invasore, comandato sì dal Valentino, ma rafforzato da Svizzeri e Francesi sc~si con lui da Milano in compenso degli aiuti papali contro il Moro, ella s' era bene opposta alle nozze di Lucrezia col suo figliolo Ottaviano Riario. Disse che « non voleva in casa la figlia di un papa »: e non solo per avversione al connubio poco pulito, ma perchè capì che un tal matrimonio sarebbe stato il principio della sua ro .. vina, chè il papa voleva, o presto o tardi, toglierle gli stati, per regalarli al suo figliolo dilettissimo. Il duca, feudatario della Chiesa, sa che la ribellione è impossibile, vuole salvarsi dalle vendette papali, e tramuta il contratto di nozze in un affare. Lucrezia è una nuora screditata, dunque il padre paghi... il sacrificio di chi si arrende al caso di forza . maggiore. Il papa, al bivio : o . pagare o tenersi con i scorno la figlia dopo averla offerta ufficialmente; fini col cedere, ottenendo a mala pena lo sconto del terzo sulla esenzione dai canoni, chiesta dal duca, come aggiunta a tutto il resto in contanti e benefici novelli. Ed ecco Lucrezia allogata per la terza volta. L'ultima. Le donne, in casa d'Este, c'entravano per rimanervi. Patti chiari, e ben chiari, anche se non espressi per iscritto sul contratto nuziale. Baratti politici con gli esterni, no! Il papa lo sapeva. In quanto al resto, ricordarsi di Parisina. Ma Lucrezia pensava a ben altro. A quel tempo Lucrezia, divorziata con scandaloso pretesto dal primo, ALFONSO D' ESTE Inutile domandare se lo sposo le piacesse. Non 1'aveva mai visto. Sapeva solo che Ferrara era una vedova del secondo, trucidato per mano ... domestica, era in vendita per un terzo marito. Il rifiuto di Caterina, costrinse il papa a cercare un altro candidato. Impresa un po' scabrosa. Per lo meno -non facile, dati, come suol dirsi, i precedenti. Chi poteva gradire un simile parentado? Chi desiderarlo? Nessuno. Pure, non potendo Lucrezia restar vedova a lungo senza danno maggiore, dopo l'omicidio del duca di Bisceglie, bisognava trovare una soluzione, magari intermedia, tra il grande matrimonio ed il matrimonio di ripiego, ma onorevole; tale insomma che salvando pienamente il prestigio del padre, collocasse la figlia in una nuova ed alta posizione. La non ambita offerta fu fatta al duca Ercole di Ferrara per uno de' suoi figlioli. Ercole si sentì umiliato, cercò di tergiversare, per isfuggire alla non richiesta fortuna; poi, quando capi che bisognava cedere, accettò il traffico per quel che valeva e dettò patti da strozzino. Le trattative tra l'estense ed il Borgia, sono una pagina di rara eloquenza morale. Su esse, vi troviamo lo spirito politico genuino del quattrocento! Biblio eca Gino Bianco gran corte; gli Estensi, gran signori, e questo bastava lei; desiderosa d'avere finalmente una casa sua, e protetta, difesa, garantita per sempre contro il traffico della sua giovinezza e del cuore suo senza amore. Le nozze con Alfonso I non sono adunque un episodio nella vita di Lucrezia Borgia; ma segnano il principio~\ vero della sua. vita di donna; chè, donna, questa crea- . tura singolare, la . . troviamo compiu- -tamente ora soltanto. L'abbondanza delle notizie dissepolte dagli archivi, ed i molti studi degli eruditi, ci permettono di leggere nel profondo dell'anima di lei, PIETRO BEMBO

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