Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

.,, MONTE OLIVETO 9 Ma la parte più importante della stupenda Abbazia è il Chiostro grande, la cui ala più antica, detta La Foresteria, venne incominciata nel 1426 sotto il g~ne- . ralato di Padre Andrea Bossini. Nel 1497, terminata la costruzione delle quattro arcate, il Padre generale Domenico Airoldi commise a Luca Signorelli di dipingeré tutto il chiostro. Invece il Signorelli affrescò soltanto il lato. occidentale, poi chiamato altrove da lavori che gli' fruttavano di più - i frati lesinandogli il compenso - lasciò l'opera incompiuta. Opera che nel 1505 fu ripresa e condotta a termine dal Sodoma. Il Sodoma! ... Era un artista spiantato ed allegro che dava dei matta~chioni ai monaci, e per vendicarsi d'esser pagato poco, giungeva perfino a nascondere le mani a certi frati, per non aver troppo da dipingere. La vita di S. Benedetto che 408 anni dopo Cristo, si ridusse ad orazione ed a penitenza sulle rocce di Subiaco, fondandovi . il primp ordine religioso, è ritratto sulle pareti del chiostro con tanta maestrìa, da far supporre che la poca considerazione in cui il :Vasari tiene Antonio Bassi, sia piuttosto malanimo che apprezzamento sereno di critico d'arte. Paolo Bourget, in una delle sue più chiare pagine così parla di Monte Oliveto: " ... quel incomparable promenoir que ce cloitre couvert et vitré, ·1e long duquel ce mème Sodoma a exécuté vingt-six autres fresques et huit Luca Signorelli. T ous deux y ont repré~enté quantité de figures de moines, prenant comme texte les naifs épisodes de cette légende de Saint Benoit, qui mele les souvenirs de l'ultime décadence latine à ceux des barbares et de leur première approche. L'un, le Sodoma, avait réçu beaucoup ici, et il s'est complu dans toute sort~ de malices, comme de donner à des hérétiques ou à des damnés le visage des frères, auquels il gardait rancune, comme de portraiturer lui mème vètu en chevalier de Malte, entouré de hérissons et de cochon d'lnde, ses animaux favoris. Visiblement les fréres qui lui ont servi de modèles avaient presque tous la naife gaieté, la bonne humeur innocente et la candeur simple qui se rencontrant chez tant .de .personne d'Eglise. " Signorelli, au contraire, a vu surtout et copié le réligieux paysans qui porte sabots, bèche la terre, maçonne des murs. Il évoque à coté de lui, le reitre du XV siècle, l'animai d.e guerre et de·tueries, celui que Bourbon conduisit à Rome, tout à coté, par la route de la Maremme ... ". .. La storia di S. Benedetto non poteva essere affrescata meglio da due autori cosi diversi; Luca Signorelli composto ed aristocratico; il Sodoma sbrigliato e canzonatore al punto che i Frati lo chiamavano il " mattaccio ". Certo, in questi affreschi manca precipuamente quel senso di misticismo che appare, ad esempio, in ogni figura della Basilica Francescana di Assisi ove si ha veramente la sensazione che gli _artefici devoti '' pingessero a ginocchi ''. · Ma sotto le arcate, ma per i chiostri sinuosi passano i ~onaci bianchi calzati di feltro - come fantasmi che l'ombra delle scale e de' corridoi inghiotte - e tacitamente anch' io seguo · il vecchio monaco che mi è gu'ida per· la vastità dell'Abbazia su cui ride, nell'azzurro, il meraviglioso sole vicino al tramo~to. · E in quell'azzurro svolano due _cqlombe.. Ancora uno sguardo alla Libreria, il 'cui atrio fu affrescato nel 1631 da {iri ·monaco olivetano tedesco: Muller di Danzica. Affreschi duri e violenti com:e tutta l'arte germanica. Ma la cosa più bella ·dell'atrio è la stupenda porta di legno, scolpita da fra Giovanni da Verona, con una ~al maestrì_a che d~ l' illusione di es~ere fusa. in bronzo. ' La· librèria è ricca di volumi, teologia, filosofia, scienze, storia,· .letteratura classica - ma questa ricchezza non è che un avanzo dell'antica opulenza, allorquando nell'archivio si conservava, oltre preziosi manoscritti, una Divina Commedia in pergamena di cui non si seppe più nulla. Anche sulla silenziosa Abbazia svegliata dal suo popolo folto di cipressi, passò la bufera del tempo - ma attorno vi è tanta pace, v'è tanto profumo di terra umida e di resina - v'è tanta .dolcezza di azzurro da far pensare con inguaribile nostalgia a quei bianchi silenziari che vi si rifugiano nel lavoro e nella preghiera, come si pensa alle belle cose che noi non godremo mai, perchè troppo la vita ci tra~ volge e ci assilla e ci tormenta, forse per farci pagare rudemente qualche torbida gioia, qualche combattuta _vittoria, che quelle creature ignoreranno per sempre. Silenzio. Il verde delle boscaglie - l'oro giallastro delle crete che il sole accende -· l'ombra dei \ · valloni paurosi - i canti <lei pettirossi indisturbati nei nidi, il rombo stanco della veloce macchina che . . ~c1porta via. Verso la vita. RINAMARIA PIERAZZI .. :~1 ZANARINI·• P8sticcerie. I~: . ) Biblioteca Gi o Bia CO

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