Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

I - .. . BOLOGNA - v.ano saldamente la colonizzazione romana nelle fertili terre cqe furono gli Agris Decumates, l'Alsazia,, la Germania... Cattòlica !.. .. . Vi annoierei se volessi enumerarvi tutte le 1 restituzioni-in-dignità che la verità dei fatti, esumati ·dal piccone dell'archeologo, impone ·alla..• storia di T alito e dei rètori raccoglitori di aneddoti salaci e di pettegolezzi e di scandalucci.,, .. Ma, non vi siete mai· accorti che tutti gli ·I.. mperatori più imperiali, quelli del 1° secolo, secondo la storia anzidetta cominciano la loro carriera da buoni pacifici affettuosi, e poi ad un tratto diventano pazzi sang~inari ? E tutti sono idioti I... Che strano destino ! ' cosi, se non • I .. tista Tacito, il fervente conservatore repubblicano, ha scritto la stòria degli Imperatori romani con lo stesso animo con cui.... un ~< quartarellista » de- 1 scriverebbe la febbrile vita di Benito Mussolini! Ci duole nel profondo dell'anima il dover - esclamare che Tacito è ... un grande « fuoruscito » ! . Egli non comprese il fenomeno imperiale. Degli altri è inutile discorrere : rètori architettori di biografie gustose, non « st ,rici », come Sv~tonio e come gli scrittori d~lla Historia Augusta; semplici cronisti dall'anima non romana come il levantino (e dico tutto!) Cassio Dione. Ma, Vergilio ?... Qualcuno potrebbe susurrare. Unitelo pure a L11Jio, e domandatene agli « scimmioni » di casa nostra ; essi vi diranno sulla fede ' - Ma, la verità... la sa ir ..grande consolidator dell'opera '• augustèa, il già vittorioso generale del Reno e· del Danubio : Tiberio Jmperatore ! Con lui s'inizia, aspro e inconciliabile, lo sfogo della classe spodestata, l' ~ristocrazia plutocratica, democratica, repubblicana ; quella che, senza Cesare e poi Augusto, avrebbe condotto nel bàratro la potenza di Roma : s'inizia la lotta sorda, tenace, che ·dei grandi esegeti-critici d'oltre-Brennero che Livio ~ ha il suo epilogo sanguinoso nella « Congiura dei è un paradossale visionario, e• V er~ilio un dolcissimo poeta ... e niete più. Perchè Livio di Padova e Vergilio di Mantova sono anime superbamente romane. HAEC.EST ITALIA ·D11S SACRA, esclama l'obiettivista-scienziato di Como, • Plinio il Vecchio! Ma gli esegeti-critici d'oltre- · Brennero e gli « scimmioni » nostrani si turano le pudibonde orecchie, .... anche per non sentire la voce del Venosino Orazio,, il rifinito dlenista, intonare il CARMEN SAECULARE-, · qi Roma Augu- . Pisoni », imperialmente stroncata proprio dal ·mal- · capitato ... · Nerone. E chi scriverà la tua veridica, Jtoria, o megalòmane, o matricida, o i~peratore- .' auriga, ... massacrato anche dopo morte da un polacco romanziere ?•.... La seriverà forse un archeo- ' logo che, per or~,- ha segnatò sul suo taccuine il ricordo dello p3eudo-Nerone, il competitore al trono ' imperiale vacante, che per essere accètto, nell'Africa romana lungi dalla Capitale, si spaccia per ... , il matricida il pazzo::. non morto! · ' Accostiamoci, o Italiani, ai monumenti; riéonosciamo la funzione squisitamente « politica » dell'Archeologia. Vedremo nella sua triste evidenza tutta la fallacia delle fonti storico-letterarie, onde scaturì la viìione di una Roma imperiale che -ha dell'inaudito I \ . Si comprenderà finalmente da tutti quello che . ormai è risaputo tra le nostre file : che · l'unico vero « storico » di Roma imperiale, il grande ari- • ... ,, f • · t e • I e ' ' stea .... \ Diciamola dunque forte al buon popolo d'I-, talia la verità. La storia dell'Impero di Roma non si scrive - con le ire partigiane dègli spodestati, con le ~et- 1 tegole cronache degli scàndalucci di Corte, con le fosche dipinture o le mordaci toccate dei poeti satirici. Crederemmo forse noi di scrivere la ve~a storia del popolo Francese (per dirne una) tracciando il quadro delle turpitudini allegre, o funeste - . della Parigi dei « tabarins » ••• e via dicendo? • Oseremmo noi tracciare il quadro della nostra vita contemporanea sulla base delle cronache « nere » p~liziesche o gior~alistiche, dei bassifondi m~- rali o sociali delle nostre grandi città ; sulla base delle invettive più o meno eloquenti dei vinti, dei vili, degli inetti ?... No, I • J / . . , I - ' ,

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