Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

\ QUESTIONI DEL GIORNO Le origini della '' questione romana ,, - Il perchè del credo repubblicano· di Mazzini - Ricordi di Corsica e . di Dalmazia - . Cavour e i mezzi di fortuna - La logica del card. Antonelli - Il " selvaggio ,, Tommaseo - Ancora la tesi neoghibellina. Mentre tutti i problemi de,ll'attività ipolitica e sociale sono affrontati e risolti in pieno dal Regime Fascista, ,sì che ogni criit 1 ica ad essi risu1 lterebbe mormoraz1 ione meschina, noi insistiiarmonel credere che la sto1 rica « questione romana » g,iganteggi sul cielo della ,Patr1ia e non sia un fuor d'opera d1iscuterla con serietà, con serenità, con sforzo tenace d'equiparar.e sè stessi aJl 'anjma nuova ohe il F asc•ismo intende dare a ciascuno. E si.a oggi :permesso portare al problema i'l ,modesto contributo di un esame, forse non consueto, del . suo aspetto stor1co. *** A voler saltare tutto il resto e a voler vivere nel soffio ardente d,el,la realtà, la questione .ro,mana non cominoia a porsi contro l 'Unjtà d'Italia che nel J 858, quando ,il realizzatore Cavour cominciò a tessere l'azione diplomatica che doveva condurre a·lla guenra. Allora può dirsi che Cavour fosse ancora federa!lista, perc'hè alla soluzione unitaria .si opponev,ano due ostaco1I.i t·ra loro ,i.ntimamente connessi : la necessità (pel ·Cavour) dei1'aiiuto francese e ,la questione ,romana. 11 piano .possibile concertato a ,Plombières tra Cavour e -Napoleone lii (proprio di questi giorni, il 20 Iugl,io 1858) era un'Italia di quattro Regni confederati sotto la presidenza del Papa. l11 che contradiceva Bi • I t proprio alla tes,i in nome della quale Cavour voleva spog,liare il -Papa della maggior parte dei suoi domini, -essere cioè il ,successor di Pietro incapace di ,qualsiasi governo temporale ! E ,non è questa :la men grave delle cc topiche » deil famosi1Ssi,mo fo,ndatore della scuo~a liberale italia-na ! Di fronte a lui avevano ragione gli austriacooti e i clericali. I moderati piemontesi da cui prendeva le mosse Cavour, sostenevano per bocca di Cesare Balbo che occorreva l '.ind,ipendenza d 'I ta:lia per proteggere 1 1 'indipendenz•a della Chiesa. Tesi evid,entemente assuma, ma cui pur ,s'inf orima la legge delle Guarentigie, e contro la quale la Civiltà Cattolica del dicembre 1858 - nel ·momento della cr-isi decisiva, cio,è - opponeva che un'unità politica non esisteva in Italia, ,mentre riconosceva quelila etnica e geografica ; che la Chiesa veniva ·meglio tutelata dai grandi potentati cattolici ohe da un' ipotetica Italia una; ohe J 'Italia eletta per sede del aistianesimo, doveva contentarsi di ricevere lia maggio.r luce cristiana ,per diffonderla nelle altre nazioni, acquistando il primato spirituale cristiano da comunicar-e agii.ialtri. Iii dilemma ,dei clericali : o priimato redigioso o li;be.rtà pol•itica e indipendenza, era esattissimo e ribatte ancor ogg.i vittoriosamente l'errato concetto liberale delle legg.i ecolesia.stiche. Tant'era . vero che un ,libero -pensato,re coime Rénan, con l'acutezza propria degli osservator,i stranieri, paI'lando deHa cc Storia de.Me Rivoluzion1i » del F errari, -scriv,eva il 26 ottobre che 1'Italia era già fatta per quanto necessitava a1Ha sua funzione, in qua111to1'esistenza poli,tica e la supremazia religiosa erano ,inconci1 l1 iabili. *** Ohi vedeva g.iusto, cioè •logicamente era ,Mazzini che •manteneva i1l credo gioberti ano delJ 'indip,endenza nazionale come mezzo per una miiSSionecattol,ica (universale), sostituendo a quest'ultima un •primato spirituale. . ,Mazzin.i è un dogma che non distingue tra società di credenti e società civ.i'lee per conseguenza aborre da,l distacco della Ohi-esa da.Mo Stato. Da qu,i discende iii suo credo re.pubblicàno ohe non può rassegnarsi ad una piccola ltailia monarchica e nega alla Monarchia la possibilità di fondare un'Italia r,eiigiosa che trascenda 1laNazione .per go1 vemare l'Umanità. Sia detto per inoidente che i repubblicani ita1liani possono ,r.iefrirsi a Mazzini con lo stesso buon diritto dei ,bizantini a Romolo ! E MazZJini - che non smentisce. mai sè stesso - riconosceva I' equivailente gioberti.ano della sua dottrina e proclamava ahe la monarClp,iapoteva unificare l' ltal_ia <:ommettendola tutta a1 Ha dom1naz1one del Rapa. Ma tSia per i cattolici, . sia per i mazzin,iani, Roma è universale e rappresenta un punto di partenza, non un punto di arrivo. Qualsiasi alt,ra soluzione non reggeva ,l'urto della realtà. L'ultimo piano napoleonico, elaborato ne1 I nov,embr,e e narrato da N,icomede Bianchi nella sua cc Stor.ia documentata della Diplomazia » tornava a par,lare di un minuscolo temitorao papale e di tre grandi •regni (memoriale Sa:lvagnoli). È interessante ricordar.Io per i rifer,imenti a1 lla Dalmazia e alla Corsica considerate terre italiane. Secondo quel piano ,i,lRegno Sabaudo non avre.bbe più avuto le Romagne, ma si sarebbe esteso ciltre che sultla Lombardia e sulla Venezia, al. Fr.iuilie alle costedellaDal- .. •

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