RE-CENSIONI EDOARDO SCALA : Napoleone. T orino, Botta, 1926.. Due conferenze ed .uno studio : . . . . 1nteressanbss1m1. Trascurerò di commentare lo studio perohè ,propriamente tecnico i,n quanto vi si esaminano ,le qualità strategiche del grande capitano, per giudicare le conferenze, una su Napoleone uomo, l'altra su Niapoleo,ne italiano: la prima più viva d,i colo·razioni, 1la seconda più acuta d,i 1di ssertazioni. L'uomo in Napoleone è quale si rivela in tutti i genii : cioè poliedrico, dai contrastanti e pur sempre · possenti sentimenti, dalle p06sibilità miracolose. r· Così adatto e pronto per quell 'ar- .. te cu,i -la -natura felicissimamente lo ha eletto, come per ogni altra, anche la .più diversa e lontana dalla indole sua. Capace delle nobiltà più singolari e sempre intento, per istinto, a foggiare il proprio atto nel pensiero del suo valore eterno. Napoleone del genio è stato forse il prototi,po. N,e ha espresso con meraviglia di forme l'infinità potenza e le infinite versatilità : lo ha in sè manifestato veramente co•me la virtù divina che permette a chi ne è dotato d'essere la più alta significazione della specie umana. Il nostro A., compreso di ciò, ha descritto l'Uomo ,in NapoJeone con fresca ,e spontanea immed,iatezza di· intuizione, delineandocene, in vivii e brevi scorci, la 1motle,pilice v,ita così piena di profonda. sugge- . st1one. Uguale agilità d'indag,ine, sempre sorretta da sicura conoscenza storica, trovo nella seconda conferenza che tratta di ,Napoleone come italiano. La questione è vecchia : nessuno ignora quante speranze e disperazioni abbiano turbato i cuori itatiaa ino Bian ni, Lui vivo, e quanti dibattiti abbiano diviso gli storici, Lui morto; Ìo· condivido pienamente 1 'opinione dell 'A. che non si ,possa giudicare l'italianità di Napoleone da quanto egli ha compiuto: innanz,i tutto pe•rchè !l'opera sua fu troncata, secondariamente perchè Ja formulazione di un giudizio non è esatta se questo giudizio •non 15 'aflisi a tutto l 'imm,enso orizzonte della politica napoleonica. La Cispadana e la C•isalpina hanno, è vero, 1 'amaro compenso in · Campoformio: c'è il regno d'Italia come le devastazioni e le· ruberie ai danni d'Italia ; ma tutti questi sono elementi troppo legger,i per séntenziar~ su quanto e quale fosse I: amore del Corso per )a terra natia. Come sì sia la verità, •certo è che l'aspra e gloriosa dominazione ~ua improntò, nell'animo e nel ,corpo,, il popolo nostro, pungendolo di insoffierenza per qualsiasi futura ser- . ' . V'ltù. NINO FESTI: La passione del Geibel - Milano, « La Gazzetta Lombarda», 1926. Pass,ione di un uomo, di un pugno d'uomini e di un popolo : passione ,mairtoriata di vergogna e di disperazione. ,Festi, un camerata, era in Libia quando, in Italia era la graziosa sovranità 1.iberaile: e ,là, prigioniero con pochi altri do~ uno sfortunato combattimento, ha sofferto e ha pianto la spasimante_ realtà del nostro dominio fatto di titubanze, paure, dedizioni. È un li1brodi fede, come dice iii prefazioniista. Nel quale tu devi riscaldarti aHa ifìamma, trascurando ogni altra cosa. Libro di ammaest,rame-nto,: sopratutto per le volontà dell'avvenire. GIANLUIGI MERCURI ANDRÈ 8AILLON: Chalet 1• Pa-, rigi, Editore Rieder, 1926. • Il protagonista di· questo nuovo lavoro di Andrè Ba,iilon, è ilo stesso che già conoscemmo nell 'H (!mme si simple. · . Infatti, è Jean -Martin, e ilo vediamo ancora aggirarsi ansio•so in uno degli chalets della Salpétrière, rinnovatosi in girazia al progresso della psioh,iatria. Ma quest1 e avventure o, meglio, queste con6iderazioni com.cui ,Bai1llon fa agi·re id suo person~ggio, non solo non ,presentano a1 lcuna originalità, ,ma neppure offrono quell 'interesse, o, per lo meno, quel.lo stimo,lo alla lettura, ,senza il quale un libro è destinato a:ll',insuccesso. . DOMENICO d'ltalia. 1926. VENTURINI: .J /asti Roma, ,Editore Ferri, L 'A. , interv,enti-sta ed ex combattente, s'è accinto ad una nobile impresa volendo, ,in ,questo suo poema, ricordare .tutti i fasti italioi, dal.le gesta gloriose d,el Risorgimento a1 l:l 'avvento del F asoismo. Prima ,di cantare gli avvenimenti del.la guerra, ,aHorc 1 hè passa a in- . veire contro i neutralliist.i,ila sua ,lirica risuona squisitamente arSpra, negli acoenti di sdegno contro j vigliacchi e i traditori che volevano sacrif,icare al.lo straniero i sacri diritti deHa Patria. In tutti i suoi versi, l 'A. ha voluto tra,sfondere il suo a:ltissimo amore verso l'Italia, e v'è riuscito, e perciò quest'opera è destinata ad es,sere coronata da un lusinghiero successo. Il vo,lum,e è ded,icato atl Duce. Ezio 1Garibaldi l'ha accompagnato con un gi,udizio cr.iitioo e Marco Pietro Carocci ne ha fatta la prefazione. ·
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