52 GIATI su l'idealismo di G. Berkeley (« Vita e pensiero>>, M~lano). È una pubblicazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. 1 L'A~- tore ha buona conoscenza di studi moderni, ,d.elJe fontii, deil metodo di iavoro. Scrive molto amabi,lmente, con semplicità e chiarezza. Ahimè, anche troppo! Chè ,le cose non sono mai, o quasi mai, così sempl.ici e chiare, come sembiiano: non è esatto che il merito del Berkeley sia, per i .filosO'fimode,m,i, n,e,llanegazione da Jui fatta, d,elil'esistenza delila materia : anZJi, questo è, neil Berkeley, uno ,de ,pun,ti più deboli, per consenso d.i tutti. Che il B. non sia stato mai un empirista (p. 92), è un paradosso inespl1icabile a c,hi sappia che cosa s'intende, dop~ Kant, per empi~ismo. Che il B. neppure sospettasse il significato e valore dell'astrazione nella filosorfia scolastica trad,izionale (p. 75), è un altro paradosso simile al precedente : e tutta via l 'O. ne fa un punto cap,itale ,per restare nell1a perS1Uasio~ ne che quella vecchis1Sima dottr.ina d1e•ll'arma contro i risultati del,la critica gnoseolog,i,camoderna. Secondo lui, « l'astrazione ci dà la natura di ciò che è il dato del senso'» (pagina 98) ! E via via. In conchiusione : è proficuo lo studio de:lla storia delila filosofia in questo modo ? Si ibadi ch,e il ,criterio è qui ,d,i valutare la filosofia mode,rna al lume ,di quella m,edievale, o, se occorre, greca. Cioè, si vuole intendere la stor,ia come un movimento di pensiero che, per far bene, dovrebbe andare a,II'indietro,. .L'Olgiati ~a un'altra persuasione, che es,prime i,n ,più :luoghi: di av_er ridotto a unità della v:ita e ,il pensiero del· filosofo inglese, e che. ,la sua interpre tazi9ne, frutto di lunghe med,itazioni, s,i.a una novità. Egli, insomm,a, per primo, ha rivelato il vero Berkeley. Era ,preferibi,le eh' egli non si desse da sè una lode che farebbe 1ino,rgog1lire il p1ensat<Yrepiù provetto in· questo genere di studi. Tanto più che 1 il -B. è stato meditato e giudi- . cato da uomini navigatiss.imi nella storia delila filosofia moderna. , E poi, donde gl1 i deriv~ ta:le perBiblioteca Gino Bianco RASSEGNE suasione ? Per avere dimostrata l 'intenzione religiosa di tutta ,I' opera .del. Berkeley ? Nessuno• ne ha dubitato mai. Oppure che l ',Ìm,materia'li,smo d1 el primo '.periodo concorda neH'intenzione del Berkeley, ' . con ,i,l finalismo, sostenuto nel secondo pe11iodo, conl1ro il meccanismo ? Anche questo è chiaro, da ' ' f se, a ognuno: non se n,e puo ar .questione. Ma alla storia 1ella ~lo: sofìa importano poco le 1ntenzion·i personali, bensì molto le conseguenze alle quali una dottrina conduce. Ora, ,le conseguenze a oui conduceva il finalismo, erano nulile : pe-r.-- chè riprendeva quel dogmat 1 ismo neoplatonco eh' eria già caduto da •un pezzo. Invece l 'immateriali1Smo del primo periodo, non in quanto .negazione di un concetto meramente scientifico, .come I' Olgiati crede ; .ma in quanto affermaz,iooe di un nuovo •principio gno&eo 1 logico, COlll" dusse allo scetticismo di D!. Hume. La differenza il B. potè non vederla, è ovvio; ma la vede ognuno . oggi. BeHo e armonico il volume di E. lJGUORI-BARBIERIsu La filosofiq di E. Boutroux {So,c. Editrice Naz, Pisa, 1926). Nella prima parte si •espone la r,eaZJioneall' inteJlettualismo 1 nella filosofia francese contempo:ranea : è co,me un ',introduzione generale. Nella parte seconda si tratteggi,a il pensiero del Boutroux negli argom,enti principali da l,ui trattati. La terza parte dà i risultati, e un giudizio critico di questa filosofia: con sobrietà, ma anche con si1 oura intelligenza. In fine, un' ampia bibliografia. *** , A. Attisani ha curata la ristampa in un volume (,Principato, Messina) di due memorie accad1 emiche del CROCE, quella di Estetica, del I900, e quella di Logica, del 1904. È stata un'idea otti,ma : q~e.Ile due memorie bisognava cercar,le negli -Atti deH~Accademia Pontaniana di Napoli, e non a hltti era dato trovarle neHe bib'l.ioteche provinciali. E tuttavia esse han,no wi'i.mportanza capitale per la storia del pensiero crocianò, e però a·nche per la comprensione della sua filosofia. Poichè è risaputo che, per comprendere bene una dottr,ina, bi,sogna rendersi conto delila sua g,enesi : come è sorta, il suo 5vi.luppo g•raduale, la sua fo,rmazione ·finale. Tutti lo sanno. E tuttavia .sono . pochi quelli che d,el pensiero crociano conoscono qualcosa più di quello che lui stesso s'è data la cura di far saipere. Ora, tanto per i'l problema estetico, quanto per quel.lo logico, gl ',inizi del Croce spandono grande Juce su le ragioni di certe conchiusioni, alle quali egli è arrivato in ultimo. E quel che qui si .dice pel Gro,oe, va" ripetuto pel Gentile. *** Prima d,i lasciarci, per questo mese, sia ,fatta menz,ione di alcuni volumetti di fìloso1 fìa straniera. Una occhiata a quel che sucoede fuori di 1 ca1Sa è sempre buona cosa. U,na breve Storia della filosofia ,russa d,i E. ,RADLOV, tradotta da E. 'lo Gatto (Stock, Roma, 1925), invoglia .naburalmente lo studioso : la ,Russa è anche ~n Europa, e tuttavia sembra un paese assente, in gran 1 parte, a1l giro d,el nostro pensiero occidenta,le. Questo ha ela,borate tutte le forme della ooltura, la filosofia ,in primo lruogo, con passione miUenaria. La Russia conosce la nostra fi·losofia ? Esistono dei filosofi in Russia ? A queste domande •rispomde bene il vo.lu1 metto del ,Radlov. La Russia ha variiamente riechegg,iati i pri•ncipa:li indirizzi di pensiero europeo degli ul,timi due secoli, in modo particolare quello tedesco ; ma senza una vera impronta oriig.inale. Ci sono gli Slavofili che da gran tempo sostengono la neceQità di una fì.losofì,anaz,Ìorna,le.Ma a•vere una filosofia nazionale vuol ·dire . . sape-r r1pensare co,n propria persona1ltià anche quella degli altri. Per ora,· di orig.inale essi non hanno, sembra, .altro che una tendenza al misticismo, ma ancora rozza: il mistioismo può e·ssere una fonte ricchissima di ,pensiero anch-e filoso-
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