Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

za:lone pubbl,ica a pag. 153 e 154 del suo volume, in « forme » diverse, e cioè futuristica, trad•izionale e in prosa per dimostrare non so ohe, ma certo una cosa incontrovertibile che eg,li ancora non ha voluto ca-pi,re: dhe l 'qpera d'arte essendo crea21ione 1libera, indipendente cioè da programmi prestabili.ti, non può a priori determinare la « forma » in oui può essere espressa, nascendo la forma a un parto con il contenuto. Concetti che non val la pena ormai di ripetere, sebbene ·recentemente sentissimo d,iscutere un docente universitario su . . . una .magna Y1v1stacon somma senetà di forma ·interiore e di forma esteriore per condudere che ila vera forma è la... « tecnica ». (Vedere per credere 1 'uilti,mo fascicolo del solito Giornale storico della letteratura italiana). Son passati tre anni da quando uscì ,il volu·me d1 i Carmelina ,Naselli : l l Petrarca nell'ottocento ( Soci età Anoni,ma Editrice F. Penel 1 la, Napoli, 1923) ,ma di volumi come questi si può par.lare con ani.mo rispettoso anche a distanza di tempo, perchè non soddisfano cur.iosità immed,iate, •ma si p·ropongono di discute.re e risoilvere problemi di notevole valore o di colmare lacune rimaste per lungo tempo aperte sul campo de.Ila critica. 1E neanche è · libro che si legga con animo ozioso perchè la stessa mole del vOil,ume (571 pp. in 4°) non ~o permetterebbe. In fondo la Naselli si è prqposta di iM,ustrare la fortuna del Petra,rca nel sec. XIX dhe può sembm,re 1un •secolo antipetrarchesco, mentre i r,isultati stanno !lì a dimostrare non -sdlo ilo studio e l'amore onde fu ,letto il cantore di Laura, ma 1 l'interesse che la sua arte suscitò nei critici ottocenteschi. Quest'opera poteva riuscire una filza di nomi e di cita21ioni fatte con sorupolo, ma con animo 9,stratto, come altri lavori compagni, fatti ,negli ultimi decenni da valentuomin,i unive11sitari, ma è molto di più; cioè una il~ga e varia 1 monografia sul Petrarca o su autori g,randi e piccoli c:he sentirono i,l f asoino del dollce poeta, perchè :la Naseldi si mostra sin da1 lle prime pagine sorretta da RASSEGNE ohi ari concetti e ,in fatto di critica e d1 i arte, nè si lascia appesantire da quella sua sicura erudizione quasi sempre di prima mano, che è una bella testimonianza della serietà della •suapreparazione e deU 'amore che ha me,sso nelJo stud,iare molteplici ,problemi che a quello centrale si ricol,legano. Il Petrarca è studiato attraverso de diligenti edizioni critiche ,che se ne fecero neirl'800; i commenti e cioè tutta queltl 'opera interpretativa che si distende lungo un seco,lo, comprendendo opere che rimairranno ammirate, come queHa del Leopardi e del GaTducci ; !le biografie e gli studi ·particolall'i sull'opera poetica ; e poi ancora la çr1itica pet-rarchesca svolta in due 1 lunghi capitoli che sono per sè ,stessi una ,monog,rafia ricca di osservazioni feilici, ma sopratutto interessantisi,ma. Que~te pagine sono un vero e prQPr,io contrributo alila storia d1eMa critica e dove si tolga un certo atteggiamento di benevolenza ta:lora soverchia verso critici che ormai sono 1scaduti dadla considerazione di molti, sii ,leggono con v,iva ammiraz,ione perchè molto v'è ,da apprendere. 1Meno i,mportanti, se pure sempre diligenti i due capitoli su:lla fama e suH'imitaziione petrarchesca neld 'ottocento. N,el1l 'ultimo dei due non mancano del resto ,l,eso'lite osservazioni acute, riguardo alla d,iversa elaborazione artistica ohe lo stesso sentimento d'amore o la stessa sfumatura di esso hanno avuto in poeti quali 1 'Alfieri, il Monti, il 1 F osoolo, ,il Manzoni, i~ LeopaJrdi, per cita.re i prinoi-paJi. Studio cOlmparativo che, se non è sorretto da una scrupolosa miisura, degenera 1 in pedantesca spuloiatura. Certo ,la Naselili ,hij dimostrato dii possedere .temp.ra robusta d.i stud1iosa e lascia sperare a!ltr,i_notevoli cont,ri bu1 ti a:lla istoria de:lila l,etteratura. CARMELO SGROI FILOSOFIA- ~ Il comitato per 1e onoranze a Bernard.ino Varisco nel suo 75° anno di età pubblica un volume di Scritti CO 51 fi. losofici, al quail e hanno collaborato i rappresentanti principali della fìlowfia universitaria ita1liana: o, almeno, gran parte di essi. Ci sono, in questo volume, le voci più lontane, e insieme 1e ,più vicine. C'è un vivace scritto ,del GENTILE su Il soggetto della storia, e d'ispirazione gentiiliana studi del CARABELLESE, del 1 CARLINI, di G. U>MBARBARDO~R1ADICE : i!l .primo tenta di piegare la dialettica ,sino ad accogliere in sè la temporalità, quasi una « drurata » bergsoniana . spiritualizzata e storicizzata ; •il secondo osa introdurre nella dialettica un momento dogmatico-religioso, e se ne serve per delineare una storia del problema religioso in Ardstotele ; il terzo elabora con finezza i concetti di Capriccio e automatismo. Affine; ma ali' ingroisso, è iJ tentativo del YtlDARI di far corri- . spondere ,i momenti della dialetbica spirituale alle varie età delil 'educando. Uno ,studio accurato è quello del MoNDOLFO suil concetto della storia in Anistotele. Sì che questo g1 ruppo ha ,pur qualcosa, ,çomplessivamente, ·in comune. Va per suo conto l 'ALIOTT A col valorizzare L'esperienza indistinta, eh ',è un un principio ardigo1Ìano, ,sino a dargli un senso quasi idealiistico. Contro la concezione religiosa dell 'ideali~mo assoluto è diretto, i1nvece, lo studio di P. MARTINETTI su Hegel (deplorevol,i le u,ltime pagine, dii sfogo •pe,risona1le).:Ma, più d,i t'llt,ti, si allontana dagli altri i,l DE SARLO, il quale parla de L' aspetto mistico nella filosa/ìa contemporanea col buon senso di un illuminista del secolo decimottavo. C•i sono, ,infine, al,oune riflessioni del CASTELLI e del PASTORE su la filosofia d.el V airisco : la quade, per la verità, attende ben ailtro per esse,re pre-sentata decorosamente. Del ,tutto decorosa è, invece, la veste tipografica del volume, edito dal Vallecchi. *** I neoscdlastici 5i mettono a studiare storia del.la filosofia : finalmente !, vien voglia dii esclamare. Ecco qui un bel volume di F. OL-

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