terminato nel tempo, possono avere una grande efficacia, e ,presentare pochissimi inconvenienti, quando abbiamo una certa natura. Ciò accade quando si tratta d,i m,iti, ohe racchiudono le tendenze 1più spiccate d,i un popolo, d'un ;partito, d'una classe ; che, con ·la tenacia iprqpria degl '!istinti, si presentino aHo spirito, in tutte 1 le circostanze della vita ; che, infine, •diano un aspetto di piena ,realtà ~le speranze di 'prossima azione, su cu,i si fonda la riforma della volontà. Noi sappiamo, del resto, che questi miti sociali non i111>ediscono punto ali' uomo di saper trar partito da tutte le osservazioni, eh' egili fa nel corso della sua vita, e non sono d'ostacolo, a ciò eh' egili ade,mpia l,e ,sue occupazioni normali ». Sta ibene. Ma ~a conceZJione mitica di insieme non produce una specie di visione falsa e unilaterale di· tutti ,i f.enomeni economici, politici e tSOCiali e 1nonpuò, a lungo andare, .fuorviare lo spirito, stancarlo ed esaurirlo nel 1 la aspettazione indefinita di qua:lchecosa cli l,eggendario .che si attende e da cu,i scaturirà ,la palingenesi sociaile ? ,. Risponde il Sorel : Non discutete i miti. Non anailizzateli. Prendeteli nel loro insieme. Qui sta tutto il loro valore e la i oro efficacia. . Sono come i grand,i .stimoli ali' a- . z1one. « I •miti (pag. 138) debbono essere presi qua:li mezzi per operare sul presente : ogni discussione sul modo di farli combaciare, materialmente, col dorso della realtà, è 1priva di sig.nificato. Soltanto I~ insieme del mito è ciò ch·e importa; le singole pa,rti •non hanno importanza, . se non per •la luce che proiettano sui germi d,i v,ita, racchi usi in quel- )a costruz.iione. È inuti'le, dunque, stare a ,ragionare ,sugli eventi, che potrà offrire lo svolgersi de.Ila guerra sociale, e -sui confl,itti decisivi, capaci di dare da vittoria al profeta- • • r1ato ». L'esperienza postbell,ica direbbe invece che non è affatto inutile a stare a ragionare sugli eventi. È 1 bensì vero che il mito dello scio.pero gen,erale iha dato unità alla claisse lavoratrice. Ma questa Bibl10 eca c.-,·n • 1a RASSEGNE unità fondata su base mitica e so- . . . . pra una aspettat,1va quais1 mess1an,1ca, a che cosa ,ha approdato? Si è inserita in ,modo eflìcaoe. nella realta ? È stata una gi'll.Ilastica rude che h,a inacerbito gli animi, ma al:l'atto pratico e condlusivo si è dimostrata ,inadeguata alle condizioni storiche e ambi,entali attuali. ·Lo sciopero generale, come astensione e .i,nquanto astensione, è •staJtouna formidabile affermazione : ma una affermazione di volontà puramente e semplicemente negativa. ,Non fare : sta bene ; ma per ,fare eh~ cosa ? Il momento negativo non ha mai ceduto ,il ,posto al momento affermativo ,e ,le voi ootà oost,ruttrioi e ordinatrici della società si sono imposte non in nome di miti fluid,i ed evanescenti, ma i,n no,me di ideali, i quali ,nelJa loro elevatezza non trasooravano ila somma enorme di realtà e di interessi concreti che i•mplica vano. Ginnastica eroica :· è una bel,la fnase. 1Ma 1a ginnastica, destinata a rimanere perpetuamente ginnastica non ·è la vita : a lungo andare infastidisce quelli ,che vogliono vivere e operare sul terreno concreto della . storia. E la storia ci ,dice e ci ha detto, che un fenomeno economico 1per quanto grandioso, non può esaurire la ricchezza -infinita de;l divenire d,ella realtà politica e sociale. L' economia è e ,J'imane la scienza dei mezzi. E la scienza de,i mezzi postula e presuppone i fini. E i fini soltanto chiar.i e precisi dàinno forza ali' azione. Ora lo stato 1ha un assetto economico : ma l'assetto economico non è e non può essere fine a sè stesso. È uno dei tanti mezzi coi quali .lo stato persegue i suoi fini di ·rea1 ltà, di ·concretezza, di potenza, di espéllllsiQne ,di fronte agli alwi stati amici o rivarlii. Quindi, in sostanza, la v,iolenza ohe rinnova non _ 1 è quella pensata da:l Soire'l, •ma è quella che scaturisce da ,un •concetto chiaro e preciso di un ordine futuro da insta1Urare. Ordine, cioè stato. E Jo •stato è prima di tutto organizzazione di fronte alle forze ester.ior.i ed ,inte-mazionali. ,La sua f,unzione di d.ifesa colo 45 letti va d,i fronte al1'estero si con-- creta come ordine aU'interno. ' E quindi l'economia è dominata dalla grande lotta mondiale ,per la vita, dalde esigenze biologiche e pol~tiche, che determinano i particolari della struttura economica. T aie è i1 problema ricondotto alla sua semplicità elementare. Il regno d1 ell 'economia rimane sempre il regno dei fini particolati, sui quaili campeggia ia vita universale, che segue ~,I iSuo svolg,imento, concretandosi nei suoi istituti fondamenta-li (famig.I.ia, stato), regolati da concetti e ieggi non econo~ miche, ma naturali, ,politiohe e moral•i. Moralli sopratutto. ·La nostra esper,ienza contemporanea ha dimostrato esaurientemente che l'economia non dà lo slancio del · ,perfezionamento e della èl 1evazione. ln conclusione si vive . . e s1 muore non per una qruest1one economica, ma per un'idea. E !'j. dea è veramente idea, quando non è ,mitica e ne.bu:losa, ma ch,iara e distinta ,e determinatrice di azioni concrete, ben concepite e cooiidinate al fine da raggiungere. li mito ha pre·pairato ila stanclhezza, .il disinganno e ,la soffelienza inutile: Le grandi sohaziioni non si debbono cercare e trov.a:re c1 he su terreno sto...· . r1co e concreto. 1 Marx tentò questa ll'ioerca e questo riitrovamento, ma la sua u1 nilateriaLità di •coooezione è ,evidente. Quindi il marxismo puro non può . . . . 1sp1rar,e .nessuna azione storicamente efficace. ,Marx ha intravvisto 1,ad,ipendenza della ,economia dal.la politica, ma non ha saputo o voluto ind1 icare in qua:l modo sii dovr,ebbe iriitomare dalla pura aziione economica alla , vera azione politica capace di creare la economia nuova. Non intendiamo di esa•minare completamente il .pensiero d.i ,Marx. Ci fermer,emo soltanto sqpra di un punto, il quale ha per noi u,na importanza capita'le, data ,la questione ch,e abhi.amo sollevata a proposito della efficacia ,dei ,miti ,e della intttd,ipendenza d,eiH',economia e della poljtica. A ,pr0iposito della accuffiWaziione pnimitiva dei capitali e della im- • I
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