Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

44 concernente l' « organizzazione » del proletariato )). P,e.r l 'indetenni,natezza del pensiero di M:arx su questo punto l'idea di governo e d,i espediente politico ha operato ,da ilievito corruttor,e. Si è evocato un fantasma morali.stico, il dovere sociale, ch,e è diventato un ostaco1lo alla vita genuina .del sooialismo. « La borghesia (Introd., •pag. IX) non è più intenta al,la sua .unica e grande ,m,issione storica : l 'accre~cimento della ricchezza; ma si è me,ssa, invece, a esercitare da fi1 lantropia e a protegg,ere coloro che, un tempo, ile incutevano timore. I lavoratori, daJ canto :lo!lo « fanno appello ai buon,i sentiment,i ,dei padroni, chiedono }',elemosina di sailMi migliori e accettano che i loro capi li rappresentino, quasi ,bambini che bisogni trattare con indulgenza». Non più ormai, •borghesia e proletariato stanno a fronte l'una de1 ld'altro, come due mondi divisi e nemici. Si viene ,inaugurando la « vigliaccheria generale )>. P e,rchè i'l proletar,iato si organizzi, si richiedono ,tre condizioni : 1°) che crei ,istituzioni proprie ; 2°) che, per virtù d,i cu'ltura ,morale, acquisti chiara coscienza della responsabilità ·personale ; 3 °) che faccia integralmente della vera ,lotta di classe. « Condizioni (lntirod., pag. X) non facili ad ottenere, senza dubbio, ma condizioni necessarie. Deriivaino da esse i consigli pratici, che il Sorel rivolge ag,l.ioperai e che triassume .anche ,in tre capi .... n. Questi tre capi in sostanza non contengono che le var,ie applicazioni pratiche di una formuila unica : li prol,etariato non deve aspettare I~ propria valutazione eco1nomica, politica e sociale da nessuna altra forza, per quanto affine essa sia e per quanto essa ,accenni a volerlo fiancheggiare ; deve respingere ogni collaborazione ; deve rinchiudersi nel,le propl'lie camere del ,Iavo!ro e f ar,e una po,litica intransigente, cioè del sindacalismo puro. La ginnastica ,eroica che dovrà elevare ,iJ-proletariato e preparare il suo trionfo sarà costituita dal1 lo sciope,ro generale. Biblioteca Gino Bianco RASSEGNE L.o·sciopero ,generale, col suo in1 ev.itabile corteo di violenze, prod.urrà ia salute deill 'umanità. Non produrrà effetti immediati., sarà un mito, ma avrà ,un ,innegab1,le valor~ morale. Non bisogna confondere 11 mito coll'utopia. ,Secondo il Sorel i,l mito è 1intransigente e sempre fecondo, -I' utopia è elastica e adattabile. H I miti {lntro,d., pag. 35) muovono gli uomini a •prepararsi alla distruzione di ,ciò eh' esiste; laddove l'utè>p1ia.ha sempre avuto per effetto di volgere gli spiriti a riform•e attuabiili ,spezzettando il sistema. Non bi,sogna meravigliarsi, perciò, se tanti utopisti ,pote,rono diventare abili uomini ,di Stato, quando ebbero acquistata maggioll'e esperienza della vita 1 politica. Un mito è al sicuro delle confutazioni, poi eh è, in fondo, ,è identico alle convinzioni d 'Wl gruppo, espresse in termini di diveniiie, e, perciò non si può decompor.re in ·parti, colJocabil,i su di un piano di descrizioni storiche. L~utopia, per contrario, può discutersi, come qualsiasi ailtra costituzione sociale ; si possono mettere a confronto i ,raovimenti spontanei, ch'essa postula, con qu,elli eh.e sono stati osservati nel corso storico, e rendersi conto, così della loro verosimiglianza, e si può ,confutarla dimostrando che l'economia, su cui pogg,ia, è incompatibile con .le n•~- cessità della produzione moderna ». La violenza non è un rimasuglio di barbarie, destinata a •sparire col progresso deHa cultura, come credono i socialisti parlam,entari, i quali vogliooo dosarla, aflìnchè ce ne sia a~bbastanz,a•per ,impaurire la borgh1es1a, ma non troppo per non compromett~re ila Joro posizione di moderatori. Ma questa soluzione temporeggiatrice .è 1precaria. « Se 1 'abbruttimento (pag. 85) del1 'alta borgh.esia continua a 1 progredire ,i,nmodo regolare, date ,le propor2.1ioni eh ',esso ha ' preso da alcuni anni a questa parte, i nostri socialisti uflì,ciali possono con rag.ionevolezza sperare di realizzare Jo scopo dei Joro sogni e dormire in sontuosi pa1 lazZiÌ. Due fatti soli potrebbero, a quel che sembra, arrestare questo movi- ... - mento : una grande guerra con l 'es~ero, che ritemprerebbe Je energie, e, in ogni caso, porterebbe senza dubbio al potere uomini aventi robusta volontà di governare ; ovvero un g,ran diff ondefisi deMa violenz~ prolietaria, tj}e far~b·be yede~e am borghesi la realtà r1voluz1_onar1a, e li disgustere 1 bbe delle sciocchezze umanitarie con cui Jaurès li assonna ». C'è qualche battuta prof etica ,in questi pensieri, sia pure avvolti nella bruma de:IJa soverchia fiducia rjposta nel qiito. La violenza proJetaria, sempre secondo Sore'l, e ia violenza capitali,stica si devono contrapporre per risanare il mondo e togl.ierlo dalla morta gara de:l,l 'accomodantismo e del compromesso .. « La vi~lenza pro1le,bariia(pag. 93} entra in scena ·nd med,esimo tempo che la pace sociale pretende addolcire i conflitti ; riconduce gl 'imprenditori capitaliisti a!lla loro fun-· zione, e tend,e a restaura·re la struttura delle classi, via v,ia che sembrano mescolarisi in un pantanodemocratico )). « Se, di fu-onte (pag. 94) a una borghesia ricca e avida di conquiste, si ,leva ,un ,proletariato unito e rivoluzionario, la società capitalist,ica raggiungerà ,la isua ,perferione storica ». Così, Ja violenza prole.taria è divenuta un fattore essenziale pel marxismo. Aggiungiamo, ancora una volta, ch'essa awà per effetto, se condotta come si deve, di sopprimere ti 1 l socia 1 lismo parlamentare, che non potrà più passare pe,r dominato,re delle classi operaie, e custode dell'ordine » . Qui siamo in piena profezJÌa. l,e sorti del socialismo par.lamentare sono state in gran 1 parte quali i.I Sorel le ha ,previste. Ma la fiducia nel valore dello sciop,ero generale come ,mito, che avrebbe dovuto preparare il trionfo integrale della classe lavoratrice è ugualme_nte g,iustificata? « Tutta via (pag. 136), noi non sapremmo agire, senza uscire dal presente, senza rappresentarsi quest'avvenire, che sembra condannato a sfuggire, per sempre, alla nostra ragio•ne. L'esperienza ci prova che le costruzioni d'un avvenire inde- ., ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==