uno meno decoroso o più deleterio per l'educazione degli alunni, propriò ali' iniz.iio del nuovo anno di studi. La riduzione di forse dieci giorni di lezione effetti va fra luglio e ottobre - chi conosce la scuola media ,sa che ,non sono di più - sarà compensata da maggiore sel'lietà degJi esami interni e quindi dà maggiore impegno d' i,nsegnanti e di alunni. ,E sarebbe, del resto, possibi:le diminuire durante ,1 'anno i giorni di vacanza e anche sarebbe utile spostare di quind,ici giomi o di un mese il periodo degli esami e l'inizio delle lezioni ; ma di questo, se mai, altra voi ta. *** Ho accennato più su al danno dell'essere i presid,i occupati per gli esami di Stato. In ver,ità esso è anche maggiore d,i quello che reoa ·l'assenza. degli insegnanti, poichè nel periodo degli esami e in queHo della preparazione per 1 'apertura del nuovo anno scolastico nessuno ' . . . puo sost,1tu1,reconvenientemente un Capo d'Istituto, se egli è il Capo davvero. Ma non credo nemmeno che a togliere questo danno basti lo spostare il tempo degli esami, poichè è inevitabi,le che la seconda sessione coincida con il •periodo iniziale dell'anno, nel quale i,l preside non può ,essere assente o d,istratto ad altro ufficio. 1Ma qui son da fare altre considerazioni più gravi. Ant,ico preside e affeziona-- tissimo all '11fficio mio, estimatore sincero dei colleghi di un tempo, compagno ora in una Commissione d'esame di uno d,e' nostri presidi migliori, dirò tuttavia che la presenza di un Capo d'Istituto nelle Commissioni per gli esami di Stato non mi par corrispondere al con-· cetto informatore del nuovo ordinamento scolastico. Po,ichè, se egli è membro della Commissicne .. da cui sono esaminati gli alunni del suo Istituto, •sicrea necessariamente fra questi e gli alunni degli altri Istituti o privatisti queMa disparità, che l'art. 75 del Regolamento vige,nte vuol togliere, quando prescr,ive che i professori d'Istituto reg,io o pareggiato si devono astenere dalla discussione e dal voto riguardanti • I RASSEGNE . i propri alunni: Non vedo infatti come questa nor,ma debba valer per · gli insegnanti singoli e non anche per ,il Capo deM'Istituto, mentre si gi.udicano alunni, che sono stati presentati ali' esame dalla sua scuola e g,ià prima in questa giudicati, e si controlla 1 'opera degli ,insegnanti loro, sui quali egli ha redatto 1 le note ,informative, o anzi i,n qualche misura, sopratutto nella relazione finale, si giudica o siidanno ali' Autorità supe1iore elementi per giudicar,e deH 'Istituto stesso, del cui anda- .mento eg•li è direttamente responsabi1le. Non vale a dire che nel sereno giudirio del :preside si deve aver piena fiducia, sia perchè conr- · v,iene qui t,ener conto anche del1 'apparenze, e il sospetto di parzialità in queste condizioni non può essere evitato, sia perchè l'osservazione stessa varrebbe anche per gli insegnanti e condurrebbe log,icamente a soppr,i,mere ,l'esame di Sta- , to. Se poi, com'è avvenuto q,uest' anno e come deve necessariamente avvenir,e quando non si voglia che ciascuna Commissione aibbia un mem·bro perpetuo, i presidi sono sbalzati da un Istituto aH'arltro da Arezzo a Chieti o da Vicenza a Trieste, non mi so persuadere d,eill'op,portunità di aUontanare da un Istituto il suo Capo per due mesi, i più importanti deU 'anno scolastico, nè vedo come possa senza dif f,icoltà armonizzare .I' opera de'l preside-commissario ·con quella dell 'altro preside, che egli trova nell 'lstituto sede d'esame. Mi parrebbe quindi .più opportuno che fosse aggregato a1 lla Commissione, con equo compenso, il preside d,ell'Istituto, dove 1 'esame siisvolge ; ma solo per le pratiche d'indole regolamentare e amministrativa, senza eh' eg.l,i av,esse a prendere parte all'esame, allla discussione o al voto. *** Dei due professori univer,sitari, che fanno parte de1 lle Commi'5sioni per la maturità, mi par ragionevole che spetti al ,più anziano Ja presidenza, al·I'altro la vicepresidenza, e che ciascun di loro presieda di diritto alla sottocommissione letteraria o alla scientifica. Due ilniver- • 41 sitari sono pochi; ma possono bastare. Meno sicuro sono che ·basti un solo professore universitario per l'abilitazione magistrale, non po•tendosi pretendere da Jui uguale competenza nelle discipline 1 letterarie e nelle scientifiche ; 'ma per molte ragioni non è il caso d'i,nsistere su questo. Piuttosto vorrei che gli universitari fossero, almeno ,per norma generale, universitar,i davv,ero. Poic:hè nelle Commissioni di quest 'anno mi sembra che i 1 li1beri docenti e gli incar,icati siano troppi. Non facci o questione di persone ; mo·lte sono degnissime di tenere Ì1l luogo di un professore di ruolo. 1Ma~ quando in parecchie Commissioni l'Università non è rappresentata che da liberi docenti, quando si dà fin i,l caso che liberi docenti, prof essori di souòla media inferi ore, presiedano a Commissiioni, delle qruali è vicepresidente un ,preside d' l5tituto superiore, io mi domando se questo risponda e aH'ordinamento gerarchico della scudla e allo scopo~ per cui si volle ch1 e delle Commissioni facessero parte 1insegnanti universitari. So, purtroppo, ,la ragione di quelle nomine : non si trovano in numero sufficiente insegnanti di ruolo, che siano di,sposti a· sobbarcars1iaHa fatica deill 'esaime. Per verità l'art. 30 del R. D. 30 settembre 1923 fa obbligo ai professori universitari di partecipare alle Commissioni per gli esami di stato ; e no•n 1 mi risulta che quest'articolo sia stato abrogato, ,mentre lo richiama espressamente l'art. 76 del Regola- , mento 4 •maggio 1925. Ma neUa , sua efficacia non ho alcuna fiducia: non è s~ato applicato finora, non sarà, credo, mai. Piuttosto vorrei che i pro,f,essori stessi, quelli sopra tutto che sono più conv,inti della bontà del nuovo ordinamento scolastico, sentissero che il far parte delle Commissioni per gli esami di stato è un dovere, al quaile non si posso•no sottrarre, se non per un impedimento ben grave : la rinunzia di un così gran numero di universitari che in più luoghi non si riesce a rabberciare 1 la Commissione d' esame, è, francamente, uno spettacolo doloroso. Ma aggiungerò con la stessa schiettezza che si devono
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