36 trà avvenire senza il positivo intervento ,italiano. Sopra un'altra questione è stato necessario aff ermare con energia il nostro punto di vista ch,e da parte dei paesi amici si' tende •molto facilmente a trascurare :, sopra la questione abissina, venuta all'ordine del giorno per la necessità, ,invocata dall 'lnghilteua, di applicare ~er <:-iò che •la riguarda l'accordo tr1part1!0 del 1906. Di questo la f rancia sfruttò immediatamente i vantaggi, ciò che non fecero nè l' Inghilterra, nè ♦I' Italia; ora lo sfruttamento dell'accordo da parte dei due paes,i è stato presentato in Francia come una violazione degli interessi francesi ed abissini. La tesi era troppo assurda, ed infatti il Governo francese ha finito per riconoscere il nostro buon di11itto. Il gallo francese è ,sempre pronto a dar beccate ; eppure le faccende e le vicende di casa sua non sono molto allegre. La gravità della situazione finanziaria ha travolto il M:inistero Briand; . . . . . ' dopo vari tentat1v1, questi Sii e pre- . sentato nella sua ennesima reincarnazione, avendo al fianco C;aillaux il quale dovrebbe finalmente restaurare, con metodo dittatoriale, le finanze francesi c·he stanno precipitando. Di là dal Reno, monarchici e repubblicani sono profondamente divisi suHa questione dei ,beni degli ex principi, cthe i secondi vogliono espropriare ; Hindenburg, preSiidente del Reicfi, è intervenuto a favore dei monarchici ; il referendum non ha dato risultati • concreti, causa l 'astensione di questi ; insomma si -- ve-de, una volta di più, che le fondamenta della repubblica tedesca non sono molto solide. Di là dalla Manica, i1 l Governo è eternamente alle prese con i proprietari delle miniere e i minatori, i quali persistono nello sciopero; la crisi economica si aggrava, e sarebbe pericolosa, se le enormi risorse del- ·! 'Impero non assiourassero contro qualsiasi eventualità. In tutti i , grandi paesi d'Europa, fuorchè in Italia, e' è qualcosa che scricchio- • 1 neo RASSEGNE la nell'armatura dello Stato o n~lla saldatura fra lo Stato e la vita nazionale. w. CESARINI SFORZA . POLITICA INTERNA I ,lavori parlamenta-ri sono finiti : · approvati tutJi i bilan_oi, le C~er~ han chiuso 1 battenti, che, ch1ssa se e quando verranno .riaperti .. Lo_ diciamo senz'ombra d1 nostailg1a e senza neppure eccessiva ~mania 1i accodairoi ai faci'li prof eit1. 1F a1 S1CIsti, siamo antiparlamentari per eccellenza: e l'esperienza, del resto, di quelSteultime sessioni. o! dà pi:- no conforto nella pregiud1z1ale ant1parlamentare. ~ioia~olo su~ito : nonchè i d-eputat1 o 1 senatori. abbian fatto alcunch,è per demeritare la stima o il va,lorè del mandato : tutt'altro; hanno fatto, come han potuto, del loro !Deglio per a~e~- piere ad un uffi,c10quanto mai ingrato e, ormai, assai svuotato del: l'antica ,importanza. La colpa è dei tempi ! E, anzichè colpa, direi : il merito è dell'epoca, che avanza. Le due Camere hanno svolta un' opera - perchè non dirlo ? - di ratifica ai progetti e alle cose compiute. Nulla di meglio c'era da fare, è vero. Si doveva far proprio questo, d'accordo ..Ma allora? Perchtè burlarsi ? Il regime rappresentativo in Italia ha compiuto il suo ciclo. •È stata, ,invero, una parentesi, che va a chiudersi o, almeno, a modificarsi : e, dicendo questo, intendiam pure alludere a certe interpretaZJioni del nostro Risorgimento, che and-rebbero riviste. Ma ,è tutt'altro discorso. Il regime rappresentativo, se mai, s'or.ienta in modo di verso, vorrà avere un carattere diverso. Esprimiamo delle convinzion,i, che, per quanto personali, siam sicuri rispecchiano l\ure lo spirito de1 ll 'ora e del fascismo. li Parlamento in ~specie è condannato; la sua funzione, oltrechè superata dagl,i avvenimenti e dalle esigenze, desautorata. Può apparir, questo, un •rude linguaggio: e può darsi. 1 M.a, oltre tutto, può essere 1~°:ostatò d 'a~i~o. Oltre tutto, in politica, stato d animo ~u?l dire coscienza d.i popolo: e un isbtuto che voglia, neH',istesso tt:mpo, esser rappresentativo e contrario alla volontà de1 I paese è e non può . · che essere un anacronismo. È tutta un'atmosfera che s'è creata : dai capi ai cittadini .. Vedete Mussolini: se parla, quasi sempre. parla ail Senat?. que,ste ultime sedute di .Mointeo1tor10,hanno assunto un a.spetto espositivo de' programmi ministeriali. Già il Senato è stato investito di un tono ,più austero e più significativo: si vede che, se mai 1I 'avvenire è lì, soltanto lì. Potremo ingannarci : ma il Senato ringiovanisce, riacquista il su6 aspetto d'autorevolezza e di organo magno per eccellenza. 1 F orse n~n a torto c'è, immancabile, un destino, che regola le vicende a'lterne. Palazzo Madama opera ·la sua vendetta. Per quanto ,tempo, .invero, era stato messo in disparte, se mai oltraggiato, ingiuriato ,i} nostro Istituto legislativo, che non aveva offerto nessun motivo di cronaca, che aveva avuto il torto di rappresentare, come è suo costume, nella vita politica italiana, iii termine dell 'equiJi,brio e del.la resistenza ! ·La mentalità piazzaiuola e demagogica de' nostri anni di prostrazione aveva glorificato la Camera ,bassa, come la vera espressione del potere legisla- . tivo e, di più, del mondo politico tutto quanto. La logica, ,infatti, è squisitamente coerente, sempre: a • tempi di follia democratica corri- ~ondon tempi d:i celebrazione degl 'istituti a base iUusori.amente popolari. 1,1 Parlamento identifica la democrazia, mentre il Senato I' aborre. Il Parlamento è creazione squisitamente li,berale - a mano a mano sopraffatto dalle più ,basse ideologie democrati·che ; il Senato è l'istituto classico dell'aristocrazia de,i valori, realizzata secondo il volere e lo spirito della Corona. C'è di più : il Senato ha un tradizione essenzialmente latina, -nostra, romana ; mentre il Parlamento ci è stato im•portato da paesi, ove ia riforma protestante pri.ma e la rivoluzione egualitatìia dopo - espressioni spi-
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