Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

RASSEGNE POLITICA ESTERA Su tutti ,i punti del panorama internazionale sono pa1 ssati, durante il «mese di giugno, temporal,i grossi e piccoli, alcuni dei quali hanno tenuto in agitazione I' atmosfera politica dentro i co,n.fini dei singoli Stati, mentre altri l'hanno agitata •su più vasta scala. Non tutti gli avvenimenti di questa seconda specie ap,parvero• però tempestosi ; non tutte le questioni internazionali sono irrisolvibi-li. Annoveriamo fra qu~lle risolte la questione di Mo~ul: Inghilterra e Turchia si sono accordate, dopo tante difficoltà, perc1hè i,I 1prezioso territorio petrol.if ero rimanga entro i confini del1'lrak, che è .sotto mandato britannico ; la Turchia parteciperà allo ,sfruttamento dei .pozzi. L' accordo è •Stato annunciato da Chamberlain alla prima seduta della nuova convocazione del Consig·liio di Ginevra (7 giugno); convocazione che in tal guisa ha avuto un buon principio,, i.I quale però non doveva esser seguito da una altrettanto buona conclusione. Nelle sedute successive i.I Brasile ha annunciato ufficialmente che non intende più far parte nè del Consiglio nè della Società ; e dal canto suo la Spagna ha ,dichiarato di non acconsentire a venir considerata fra le Nazioni di secondo rango, di non acconciarsi cioè a restar fuori del Consig,lio. Una specie di nuova Lega delle Nazioni si prof ila invece in America, fra gli Stati di orig.ine latina, e ad essa ,parteciperebbe anche la Spagna. Nuovi aggruppamenti di forze che rendono sempre più incerto l'avvenire dei rapporti mondiali e sem•pre più dubbia ·I' efficacia che sullo -svolgimento di quest,i dovrebbe avere la Società . . g1nevr1na. Anche nei riguardi dell'Italia, c ',è a Ginevra qualcosa che non va. Lo. dimo,stra il rinnovato accanimento col quale in seno all'Ufficio internazionale del Lavoro i rappresentanti de.Ile vecchie organizzazioni socialiste :battagliano contro• i rappresentanti delle Corporazioni fasciste. Ancthe quest'anno De Michelis e Rossoni hanno dovuto sostenere una lotta vivace. Ma poichè ciò è essenzialmente assurdo e non conforme alla dignità nostra, potrebbe anche darsi che il Governo italiano esaminasse la possibilità di staccarsi daH 'U1fficio ginevrino cui presiede la ·barba dell 'on. T:homas; dopo tutto, l'Ufficio internazionale del Lavoro ha ,più bisogno, per servire a qualche co,sa, deHa partecipazione dell'Italia, di quanto I' Ita1 lia ab1bia bisogno, per 1 la sua attività in fatto ,di legislazione sociale, della tutela o dei controlÌi dell'Ufficio suddetto. A Ginevra, durante la riunione del Consiglio della Società delle Nazioni, sono avvenuti disgustosi incidenti provocati dagli antif ascisti, togliendo a pretesto una co·mmemorazione di .Mat1 teotti. Il Gov,emo italiano ha protestato, e I'on.· Motta, capo del dipartimento -politico confederale, ha dovuto uff,icialmente deplorare ~I contegno dei suoi compatrioti. Altri sfog'hi !ntifascisti, forse più gravi, hanno avuto luogo in Cecoslovacchia : personaggi uffici ali come il vicepresid,ente del Senato e il sindaco di Pilsen, si sono permessi di attaccare il Governo fascista, distinguendo stupidamente il fascismo ,dal popolo italiano. Nessun italiano ha ,partecipato, perciò, alle fest.e co,mmemorat,ive dei legionari ceco,slovacchi in Italia. L'antifascismo che fa ali' estero•, qua e là, ,le sue prove balord,e, è un •sintomo della diffusione e della penetrazione sempre maggiore Biblioteca ~ino 1anco del.l'idea fascista. Soltanto le idee che sono anche una forza e alle quali i.I dest,ino assegna l'avvenire, suscitano intorno a sè l'ostilità e la lotta. Il •Ministro degli Esteri della Ceco,slovacchia, Benes, molto si affatica .per conservare una certa vitalità a,ll'organismo della Picco-la Intesa. Ma il convegno fra i paesi che a questa partecipano, svoltosi a .Bled fra il I 7 e i.l 18 giugno, ha au1 mentato i dubb1i comuni su quella vitalità. li riavvicinamento· fra l'Italia ,e l 'Ungheria, quello - specialmente notevole - fra l'Italia e ,la Ro,mania (con la quale è stato firmato il 15 giugno l'accordo per il regolamento del suo debito di guerra verso di noi), ili accordi di Nettuno, J e buone relazioni nostre con la Bulgaria,· e viceversa la diminuita preponderanza francese nell'Europa danu1 biana, sono tutti fatti i~ co,nseguenza dei qual,i la funzione della Piccola Intesa 'ha perduto mo,lto del suo significato iniziale. Fra ·l'Ungh,eria e l'Austria da una parte e la Cecoslovacchia dal1 'altra una ragione di contrasto è poi sorta per la questione dei dazi proibitivi sulle importazio,ni agricole che la seconda ha posti con grave danno di quei due paesi. La crisi eco,nomica tanto de.Il 'Ungheria quanto, e ,più, dell 'Austria, si trova in conseguenza di . ' . . . c10 assai peggiorata, proprio mentre sono scaduti (1 luglio) i poteri degli alti commissari che sorvegliavano le · finanze dell'una e dell'altra repubblica per conto della Società delle Nazioni. Sono continuate le discussioni tra Francia e Spagna per il Riff. Il Go,verno ,italiano si limita a seguirle, ma .per ciò che riguarda Tangeri - problema separato da quello •marocchino - -è ben certo che la definiti va sistemazione di questo porto internazionale non po- •

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