REGIME E SENATO l~empo fa, in una sessione del Gran Consiglio Fascista furono gettate le basi della riforma del Senato. Risultarono isp,irate da questi criteri : ammissione nella Camera Alta ,di elementi nuovi rappresentanti le Corporazioni sindacali, con la durata del mandato di nove anni ; conservazione della facoltà regia di nominare senatori « a vita >>: questi ultimi che non facciano parte . a nessuna corporazione. Condotta a felicissimo t,ermine la Legge sul Lavoro, sembra sia im1m 1 inente da parte di Rocico, la presentazione del progetto della trasformazione d-el Senato. Molte congetture sono già state fatte a proposito di quest'ultima riforma. V'è chi sostiene l 'ind1ividuabilità de.Il' attuale ordinamento senato1 r,iale ; v ',è 1cihi afferma essere necessario porre un :limite al numero• dei 1~enatori che rappresenteranno le Corporazioni ; v ',è infine •chi sostiene essere ,invece indispensa,bile all'efficacia della riforma, I' aboliz,ione dei senatori eletti per nomina . regia. Quest'ultima a noi appare come la più degna d 'essere presa ,in considerazione. Su di essa grava l'accusa d'essere « estre,mista », in quanto con la graduale e co,mpleta sostituzione dei senatori attuali con elementi de1 tutto nuovi, si ver ... rebbe · alla istituzione d'un Senato, radicalmente mutato, •composto escluS1viamente di membri designati dag.li organi superiori delle Corporazioni o- eletti dalle assemblee sindacali. Co,me si vede, la questione è di un'eccezionale importanza. Ciò non toglie però ci sia consentito di contrì,buire allo, studio di essa, con qualche giudizio logico e sereno. La tesi formidabilmente radicale della completa trasforimazione, sia pure graduale, del Senato, 1 indubbiamente è quella che più corrisponde all'impostazione del nuovo Regime. N·essuno può negare le benemerenze che l'Alto Consesso ha verso. la Patria e il F asc.ismo. Come, adesso, nessuno potrebbe in buona fede muo,vere critiche al modo con cui si procede alle così dette infornate e alle nomine dei membr,i del Senato. Ma un fatto• purtroppo indiscutibile è che molti di coloro che seggono• sugli scanni di Palazzo ,Madama, sono .personaggi di perniciosissima mentalità, tristamente famosi. Ma, volendo seguitare a porre i punti del problema in maniera nettamente logica, dobbiamo dire che non è soltanto per il fatto della presenza di molti ,indegni nelle fila senatoriali, che propugneremmo la tesi radicale. No. Il fatto• principale, preciso, inequivoieaibile, è ben diverso. Ed è precisamente quello del diritto della R,ivoluz,ione. Diritio che ha il Fascismo di tutto demolire per tutto rifare, di rivoluzionare leggi, di traiblioteca Gino Bianco I sfor,mare istituti, di fondare, inso•m•ma, nel modo p1 iù co·mpleto possibile, la sua Società. . Per questo diciamo che l'opera del le~1slatore che affro,nterà la rifo-rma del Senato, se vuole mirare ad una costruzione del tutto nuova, e se vuole che questa possa avere lunga durata, deve cominciare. 1 'ardito lavoro dalle più prof onde fonda~enta.- Il mate~1ale ~ella nuova Italia, plasmato dalla R1voluz1one_fascista, e ben~ ~:1datto, e noi abbiamo piena fiducia nella sua sol1 1d1 ita .. In seco:ndo luogo, il problema da risolvere è se i nuovi senatori dovranno essere eletti dai liberi co,nsessi sindacali o per designa2iione degli organi maggiori delle Corporazioni. ,C,hi come e quanto noi, nutre il giusbi1ficato, logicissimo senso di avversione per tutto, ciò che .sa di « suffragio », di << parlamentarismo », non può optare che per la seconda ipote~i. Recentemente, nella Conquistadello Stato, A,ugusto de ,Marsanich ha creduto opportuno fare osservare che la no,mina de.i nuovi senatori, -dovendo succedere in seguito ad un'elezione ,di secondo grado, cc .I 'individuo verrebbe annullato nel sistema generale dello Stato, in cui non avrebbe più la sua ,diretta rappresentanza ». .Ma questo allarme appare ingiustificato solo se si consideri ,il fatto che gli organi sindacali, anche i più alti, .sono composti di membri eletti dagli organismi , immediatamente inferiori, e .co•sÌvia, fino ai grup•pi de,i lavo·ratori, dei produttori, degli intellettuali. Il sistema della designazicrne dei nuo,vi senator,i, oltre eh' essere il più semplice, verrebbe poi a togliere il deplorevolissimo inco,nveniente della corruzione, inevitabile nell'esercizio di qualsiasi sistema d•i « elezion1is~c >>. e discipl!n~rebbe, nello stesso tempo, in maniera m1rab1lmente civile, il diritto giuridico individuale. ~,iudicando il ,complesso e assillante pro1 blema della. r1!n~a. del Se!1ato, rimane infine una incognita su cui •~ 1nd1spensab1le soffermarsi : la Camera dei Deputati. Una volta che la Nazione abbia, con la trasformazione del Se!1ato, un consesso di tecnici e co,mpetenti, compo~tc: dai :appr~se!lt~nti di t~tti, i suoi la".oratori, prc1duL.or1 e p~ofess1on1st1, e abbia l Accademia co.mposta da raprres~ntanti del.la scienza, dell'arte e d 'ogn,i altro campo intellettuale, cosa resterà mai a fare il Parla~ento ? S1 he funzi~1n_epotrann<?m.ai esercitare i deputati, dato Ci!lela po,ht1ca paro,la1a e inconcludente sarà annullata ·dalla discussione puramente tecnica e tenuto c~l'.::?lo~he con l 'attu~le Regime, lo Stato s/ riserva il d1rr,.:. c d ~manare leggi senza nessun consulto nè alcuna approvazione, eccettuata quella del Re ? ' A ques1i punti interrogativi s' i~orrà inevitabile col tempo, un'esauriente rispo,sta. . ' ' BRUNO BIANCJNI ...
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