Vita Nova - anno II - n. 7 - luglio 1926

• ARISTOCRAZIA IMPERIALE (Replica a " Volt '') Volt, uno dei pochi scrittori fascisti (accentuo l'ultima parola, poichè di scrit,tori con tessera del partito, i quali ripetono male oggi quello che noi avevamo già detto meglio vari anni fa, ce n'è ormai un numero tale che supera senza dubbio quello delle 1personecapaci di leggere e scrivere) di cui si debba 1tener conto in ogni sua ma1 nifestazione, persegue da vario tempo a questa parte il mio concetto di aristocrazia, e mi bolla di salveminismo. Lo ha fatto sul Popolo d'Italia, su giornaletti locali, e finalmente nel numero di ·ma,ggiodi questa Rivista. Molte sue a-sserzioni false di fatto, e l'uso di qualche frase ffiia violentemente sganciata dal suo legittimo contesto, mi avevano messo per un -momento in qu~llo stato d'animo nel quale uno dovrebbe fare qualunque altra cosa ma non mai scrivere per le stampe. ,Ma }',ultimo scritto, meno brusco- e supercilioso degli altri, m' ha riconciliato ali' idea di provare a rispond,ere, n1 on per far polemica, ma per chiarire un equivoco che forse sta fra noi due. Nell'interpretare la storia, passata e presente, e quindi anche nel foggiarmi q,uel poco di coscienza volitiva e politica cui ,posso ave.re forse diritto, io trovo sempre d 'in~uperabile utilità la serie dei cicli Vichiani : monarchia, aristocrazia, impero (democrazia) : fanciullezza, maturità e vecchiaia di ogni personalità sitoriica collettiva, ossia politica; ·diciamo, .per intenderci, di ogni Stato. La rotazione dei cicli, in un paese V•ecchiocome è il nostro, si presenta necessariamente chiusa. Ossia il primo ciclo di una « nuova storia », presso di noi, sfuma nell'ultimo da1 lla storia vecchia, anzichè peoclersi ·nelle nebbie del leggendario com•e potrebbe accadere ,p,er una nazione ·nuova, ossia barbarica. Il periodo che noi viviamo in Italia, per esempio, è ancora tipicamente monarchico (come osserva benissimo Volt) ; ma .perchè mai ? Perchè è ancora democratico. E perchè è democratico? Perchè, ,pur tentando di reagirvi, continua il sistema livellato (monarchico-democratico) che fu Biblioteca • 1no • a •gran fatica instaurato in Italia dai Prin~ipati del '600 e del t700. Uni,tà, ugualitarismo, accentramento giuridico di poteri nello Stato, furono i fini politici, più o meno consci, che perseguirono i Principati italiani nei 1 d·u,esecoli detti, e specie ,nel secondo ; reagendo ai residui delle vecchie aristocrazie ecclesia~,bichee laiche, dei vecchi privilegi e libertà persona'li o cittadine, ch1 e aveva·no , fatto la grandezza del nostro basso Medioevo ma di,mostravano già tu·tta la loro inefficie~za e decadenza politica nell'età del Rin,ascimento, pure per al,tro rispetto così luminosa. La storia del secolo scorso, da noi come pure in altri paesi d ',Europa, continua assai più che non paia l 'o,pera iniziatasi ·nei due secoli precedenti. Senonchè il nostro è in anticipo di qualche secolo s·ugli altri paesi d'Europa. La democra~ia ugualitaria, che presso altri 1popoli male o bene si sorregge ancor,a, da noi ha dato tutte le prove suffi-.. oienti per poter concludere che non si sorregg•e·più. E·d è ben certo che ·per uscirne occorr,eva un f enomeno, ma nuovo, di ·sintesi; ,e che tale sintesi, ai :juoi inizi, non poteva non esser monarchica {ossia democratica ancora) ; e che noi abbiamo fede che questo fenomeno nuovo sia a1 ppunto il Fascismo. Il quale fino ad og-gi si è dimostrato monarchico di istinti, di principii, ,di metodi : .con quel suo capo unico ispirato, ,assai felicem1 ent,e invero, da Dio. · M1 a se una sintesi 1 deve sopravvivere e fruttificare, .deve in qua1lche -modo uscire ,dagli elementi ch•e l'hanno composta. U,na sint~i di elementi democratici, a ,tutta prima non ,può essere altro che monarchica {ossia d1 emocratica in u·na nuova forma); ma, se si ferma a ·tanto, si può sta-r,certi che gli ele- •menti che l'hanno composta se la rimangeran;no : e ci sarà ·puzzo di analisi, ossia di cadavere! Dunque bisogna preparare il passo avanti, il passo nell'aristocrazia ; o come altri 1menti si voglia ch,iamare la seconda fase del .processo necessario. Dunq-ue ancora bisogna combattere tutte quelle manifestazioni, mentali e pratiche, che anche sotto ' ,

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