, ( \ - \ PROF. AcosT1N0 SAVELLI - ' , I STORIA DEL· RISORGIMENTO • . . SERA DEL 23 GENNt,IO 19~6 ...,. ,, Sullo scorcio del 1848 le oscillazioni della politica impensierivano anche chi giudicav~ molto superficialmente delle cose -nostre. Al sud, nel Regno delle due Sicilie, si notava una situazione assai singolare : la Sicilia,· insorta fino dal gennaio di quell'anno, aveva, con il voto del suo parlamento, dichiarato la decadenza della dinastia borbonica,e offerto il trono al · secondogenito di Carlo Alberto, il quale, per ragioni politiche, facili a comprendersi, aveva rifiutato ; cosicchè veniva tuttavia retta da 'un Governo provvisorio, con la costituzione del 1812, rimessa in vigore dalla rivoluzione. Nel territorio di qua dal Faro le barricate. del 25 maggio avevano offerto al Re Ferdinando Il il destro graditissimo d'iniziar la reazione per· giungere, a tappe, alla restaurazione della monarchia assoluta, e di richiamar subito le sue trupp~ dalla pianura padana e la flotta dall'Adriatico ; nè v'era da sperare aiuto alcuno borbonico in un eventuale riardere della guerra fra la Sardegna e l'Austria. La Toscana affogava in un mare di chiacchiere e di meschinità : il Granduca ~veva, specialmente per l'atteggiamento di Livorno, chiamato al potere un ·ministero democratico, affidandone la presidenza al professore dell'Università pisana, Giuseppe Montanelli, e includendovi Francesco Domenico Guerrazzi e Giuseppe Mazzoni ; ~d era stato costretto dalla sua debolezza e dalle contingenze del momento a far buon viso a quello ch'era per lui il cattivo giuoco della costituente italiana ; destinata a rimanere un l li ·teca i o'Bian I pio desiderio della democra1ia nostrana, sebbene · desse un gran da fare e sbigottisse i nostri moderati. Lo Stato pontificio pareva sul punto di crollare, dacchè la morte di ·Pellegrino Rossi, che Cammillo Cavour dinanzi al Parlamento dichiarò esser stata « una delle più grandi sventure che sia toccata all'Italia », e la fuga di Pio IX a Gaeta, ebber creato una condizione di cose insostenibile. Le preghiere rivolte al Pontefice di voler tornare · a Roma, furono vane ; anzi egli chiese agli Stati cattolici il soccorso delle loro I armi. , Il Governo Spagnolo subito propose un~ « conferenza per deliberare sul modo come rimettere il capo della Chiesa in quello stato di libertà, d'indipen~enza, dignità ed autorità imperiosamente richiesto dalle sacre funzioni sue, e quindi non solan:iente proteggere la libertà del Papa minacciato dall'usurpazione dei' propri sudditi, ma benanche ristabilirne l'au- .. torità in maniera stabile e duratura, assicurandolo anche contro l~ minima apparenza di violenza. ·» Per uscire dal provvisorio e districarsi di _quel ginepraio a Roma non si potè far altro che convocare un'assemblea costituente, che decidesse sulle sorti del paese e sulle forme da dare allo Stato. Rimaneva, apparentement~, ancora abbastanza solido il il Regno sardo; .travagliato però dall'.amarezza d'una sconfitta &i più inattesa'; preoccupato dalle condi- . zioni finanziarie dello Stato ; agitato .dalla rumorosità . d'una piccola minoranza, che si battezzava democratica. e dalle recriminazioni della corrente ... , , ' l \ ' • -
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