,I .... • BOLOGNA 27 ' preso apertamente posizione, ora offrì a Pio IX la sua spada e il suo aiuto. Così l'atto austriaco, che _ avrebbe dovuto servire a sp11ventare e ammonire i principi italiani, mise in rilievo le tendenze antiaustriache, che si nutrivano nella patria nostra ; e finì, intermediarie Francia e Inghilterra, con la ri- ..tirata delle trupp·e austriache da r errara. Nel 184 7 per tutti questi fatti era _così grande l'autorità acquistata da Pio IX che, mentrè il Mazzini gli di- _rigeva da 'Londra una lettera famosn (A Pio IX pontefice massimo), l'Anzani e Garibaldi scrivevano da Montevideo al Nunzio Bedini per ·of- . frire ~l papa la loro spada per difendere il dominio dall'Austria. Leopoldo II aveva già manifestato una certa timida tendenza ad emanciparsi da Vienna con la· nomina dell'ambasciatore toscano a· Roma; ma era nell'intimo dell'animo legato all'Austria. e la credeva invincibile ; quindi, sebbene gli rincrescesse di peFdere il primato nel liberalis1no, conquistato più per la consuetudine tutta toscana del lasciar correre che altro, non facev.a concessioni volentieri. Ma le così dette stamperie clandestine · diffondevano scritti patriottici, richieste di concessioni, attacchi contro i gesuiti e il gesuitismo, fogli volanti d'ogni genere ; nel granducato allora fioriva, -nonostante la precedente opposizione, il neo~uelfismo. Il granduca, incitato dall'opinione pubblica, accordò una certa libertà di stampa; più tardi, sopratutto per l'atteggiamento di Livorno, in agitazione · continua per ·ottenere la: guardia civica, già istituita a Lucca, vi si rassegnò. Nel Regno di Sardegna I Carlo Alberto dava nell'agosto del 1847 un altro pegno dell'animo suo così avverso al dominio austriaco. Infatti durante il congresso dell'associazione agraria in çasale, nella_ solenne .adunanza del 30 ag__ostoi,l conte Cesare Trabucco di Castagnetto, segretario del Re, lesse una lettera di lui, nella quale si dichiarava pronto per la causa italiana a scendere in campo co' figlioli e con tutte le sue forze ; lettera che < ntusiasmò non solo i congressisti, ma i patri~tti del Piemonte e d'Italia tutta. Se questi erano gl'indubbi suoi sentimenti italiani, quali furono le riforme eh' egli introdusse nello Stato ? Egli non procedette a spizzico ; nell' ottobte , del 184 7-risolvette di fare importanti concessioni, concern ~nti il codice civile e penale, l'amministrazione e le finanze ; abolì vecchie . f oime : come il processo sommario, condotto dalla polizia ; accordò libertà di stampa con molte restrizioni però e cautele, cosicchè nacquero e si sparsero vari siornali I ■ ■ e IO 18 politici ; e alla fine del novembre creò un ministero per l'istruzione, e uno d'agricoltura, commercio ~ lavori pubblici. L'avvenimento più importante che chiuse il 184 7 fu la lega doganale fra la W-oscana, la Sardegna e lo Stato pontificio ; avvenimento che si sperò preludesse alla lega po- ·litica italiana ; ma vi erano trorpe difficoltà. Di fatto ciascuno Stato non rinunziava ad ottenere le ,. .. condizioni migliori, e provava gelosia per l'altro ; così un.. ingrandimento .del Regno sardo era visto .- di malocchio dagli altri, ognuno de' quali avrebbe volut<' un compenso per sè per ristabilire l'équilibrio rotto. Pertanto la lega 'politica non ci fu, anche perchè nel 1848 si svolsero altre energie e il movimento assunse proporzioni molt~ più, vaste di quello avesse previsto il· Gioberti. Perchè le idee nell'attuarsi molto spesso sconfinano da quelle che erano state le tappe immaginate e preordinate dal filosofo e dal pensatore nelle meditazioni del loro studio. .Come si vede, sullo scorcio del 184 7, s'eran venute delineando fra i nostri principi due correnti, l'una de' rìformatori, quelli cioè di Roma, della Toscana e Piemonte , l'altra dei 1·etrivi, di Modena, di Parma e delle Due Sicilie~ Ma questa situazione fu travolta dalla rivolta palermitana. In Sicilia si mordeva il freno · di fronte al Governo borbonico, pèrchè _fermentavano idee autonomistiche, · c'era chi desiderava la famosa costituzione di marca inglese, concessa all'isola nel 1812, e sopratul to il siste~a severo e violento d~lla polizia aveva prodotto odio e malcontento profondo. In . generale ~ poi, qualunque fossero le particolari opinioni politiche loro, gl'isolani, gente molto fiera, ci tenevano molto alla loro autonomia. Il 12 gennaio 1848, genetliaco di Ferdinando II, scoppiava in Palermo \ la rivoluzione., che in soli diciotto giorni trionfò in tutta l'isola, donde si propagò· anche nel continente. · In Napoli stessa il 27 gennaio si svolse un'imponente dimostrazione che chiese la costituzione. Ferdinando Il, nel bivio fra cedere e tentare di reprimere il moto, assicuratosi, dopo aver radunato un consiglio di ministri e di g~netali, della impossibilità della repressione, ;i piegò ; promise, il 29, fra le feste e le acclamazioni popolari, la costituzione, e, il 1O febbraio, la promulgò. ,. Intanto i. moti ·siciliani e la costituzione promessa dal Sovrano delle Due Sicilie avevano destato speranze e impazienze in tutta Italia e nel Piemonte sopratutto. Carlo Alberto non intendeva davvero di trasformare la ·monarchia, tantochè le sue di~ \ \ • I .. I • ,,. ,.. .I f I 1 •
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