,I \ J ' • , • I UNIVERSIT A• FASCISTA • \ venuto meno e che alla fine del secolo XI e al principio del secolo XII il Comune esiste già, è fiorente ed ha ottenuto la prima vittoria. Nel 1116 un documento ~i avverte che Enrico V ha pérdonato alla città di Bologna l'offesa recatagli· colla distruzione del Castro Imperiale (perdono che sta a significare una sconfitta) e che inoltre ha confermato ai bolognesi l'essenza e il vigore delle loro costumanze. Che cosa sono queste costumanze? Nient'altro se non le leggi· che il popolo si è già creato da sè, con la sua costitllpone · a Comune. . ' -. E necessario dire qualche parola, sull'ordinamento del comune bolognese. J A capo del comune ci sono i consoli, di vario I numero da prima, che alla fine si riducono a due. Accanto ai consoli ci sono tre consigli almeno, in certi tempi di più : il consiglio generale o massa di popolo ; il consiglio. speciale che più tardi è chiamato dei 400, dei 600 · o degli 800, e il consiglio di credenza o. piccolo, composto dì poche persone cui è affidata l'amministrazione normale,. ordinaria e giornaliera. Accanto ai capi del comune e a questi consigli esistono diverse magistrature, rudimentali da principio, sviluppatisi col tem- . po, sino a tener conto delle più diverse aspirazioni del popolo e delle più complesse forme di amministrazione. Il Comune è a Bologna dapprima, come del , resto in molte altre città, aristocratico, poi a poco a poco il governo non è più. riservato ai borghesi e ai maggiori cittadini, ma iene estendendosi ad altri cetj minori finchè con la rivoluzione di Giuseppe Toschi del 1228 il ·Comune si avvicina alla democrazia per divenire in tutto e per tutto democratico alla metà del secolo XIII ; e specialmente verso la fine di quel secolo, quando si. ema• nano gli Statuti sacrali e sacralissimi che rappresentano il trionfo del popolo contro i nobili, con- . . . tro 1 s1gnor1. Grandi conseguenze deve ~ologna a questo trionfo del comune democratico. La lotta definitiva contro l'imperatore, la prig1on1a del figlio dell 'imperatore, Enzo, la liberazione dalla schiavitù con .· la legge del 1256, la prima del genere che fosse , fatta in tutta Europa, la grande battaglia navale contro Venezia, nella quale per poco non. superò la signora dei ~ari. Il colmo della·· potenza si ha appunto dopo la metà clel secolo XIII quando tutti i ceti della città, e del contado attorno, parJ • 1anco tecipano alla vita del comune e danno ciascuno il proprio ingegno e le proprie forze. Se ~~n. c~e questo concetto di eguaglianza estesa a tutti 1 c~t-- · tadini genera, con la dispersione dell'au~orità e · della responsabilità, delle dissensio~i che si fanno ., . sempre p1u gravt. . Non è contato che ai consoli, i quali, essendo . ~ari di numero e non meno di due, potevano nuocere all'autorità e_ unità del com.ando, non è contato, dico, che ai consoli sia s~ato sostituito un. potere unico rappresentato dal Podestà ; lo stesso Podestà, non ostante tutte le cautele, non pstante chè sia preso di f~ori e non abbia amicizie o, parentele nella città, non è più bastante a tene~e il ... ferreo dominio, a conservare la pace. , Le varie e:on·enti tra loro discordanti si coz- · · ,z~no, si assommano, e portano a quella grande sventura che è rappresentata dalla cacciata dei Lambertazzi. Un antico cronista, narrando di tale cacciata e della enorme. dissensione che per essa s~rse nella città, intitol 1 a il suo racconto « Distruzione di Bologna » ; e non ha torto. Questi Lambertazzi comprendevano, composti come erano ~i molte famiglie e di molti aderenti, parecchie migliaia di persone, e tutti fur,ono costretti a uscire dalla città, cacciati a furia di popolo, abbandonando I case, mobili, beni, amiei, rapporti. Fu un insanabile conflitto, attorno al quale poi si svolgerà tormentosa la vita di· quelli che' sono rimasti. Da allora comincia veramente la decadenza di Bologna, la quale andrà poi faceAdosi più grave e' più triste nei secoli immediatamente seguenti. * * * Se il comune era giunto a tal punto da _potersi ·quasi imporre a V enezia 1 e da prendere le iniziative di diritto e di civiltà· che sarann<;> poi presto imitate da Firenze, da Milano, e dalle.- altre città _d~ll'ltalia centrale superiore, ben. maggiore fama e maggior fulgore Bologna .acquistò per mez- . zo èlello Studio o della Università, la prima a essere istituita in tutta Europa. . Grande ~scurità , regna attorno alle origini dello .Studio. Odofredo ci ha riportata la tradi- . zione, viva già al tempo suo, che lo Studio di • Bologna sorgesse per il ,.traspqrto qui avvenuto dei libri legali portati da Ravenna e che esso Studio fosse dapprima una cosa privata e diventasse poi solo più tardi pubblica. Certo qui ·c'è un fondo I I J
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