\ r , ' \ . ' . • 2 UNIVERSITÀ FASCISTA , , coraggiava, una forma di coesistenza di culti, è chiaro che gli ebrei e i cristiani non poterono facilmente assogettarsi ad una tale condizione in quanto che erano monot~isti ; di qui le punizioni, di qui più tardi le persecuzioni, che diYentarono poi più forti e gravi ·qu~nto più i cristiani crescevano, di guisa che noi abbiamo la persecuzione pi~ tremenda in· Diocleziano pochi anni pr~ma del famoso editto; di Milano che consentiva la libertà dei culti. Il Cristianesimo dunque aveva vinto la sua più grande battaglia, poteva liberamente esercitare i suoi ministeri, accanto ai pagani e ai seguaci di altri misteriosi culti che numerosi allignarono in · Roma e nell'impero romano; ma tutto questo molto tolse all'autorità imperiale. L'imperatore, non unendo più insieme all'alta carica di dominatore del mondo conosciuto allora, quella di capo delle coscienze, quella di .un qualche cosa di sacro, venne a decadere di molto nel concetto dei cittadini sia cristiani, sia pagani. Il cristianesimo perciò costituì, senza volerlo forse, una cagione dello sfacelo dell'impero, ma ebbe questo grandissimo merito che col decorso di pochi secoli, possiamo dire di pochi ven-. · tenni, il cristianesimo si sostituì nella sua concezione universalistica, e perciò quasi imperiale, certamente romana, alla tradizione pure universale dell'impero romano. ' · ~ dobbiamo pure tenere _conto di ·un'altra crisi di carattere, dirò così, esterno, quella delle invasioni barbariche, che cominciate sino dal secolo IV divennero poi continue e opprimenti nel secolo V, . tanto da determinare, con la caduta del1'imperatore -- comparsa Romolo Augustolo, nel 476 - la fine dell'impero romano d'occidente, I fine che dalla prepotenza dei g~nerali barbarici era già stata nella realtà segnata prima d'allora. \ J ge~mi della nuova vita, della vita medioevale di Bologna, li dobbiamo cercare nell'origine e nella prima affermazione del cr~stianesimo nella nostra regione e nella nostra città, di quella forza cioè che assurgerà a prima e sovrana espressione di vita, nelle contingenze e nei rapporti dei secoli che verranno.· Quando si formarono in Bologna le prime comunjtà cristiane? L,a risposta non è certo facile. Sappiamo in modo non dubbio che l'episcopato in Bologna non sorse prima del secolo IV, non ostante che qualche scrittore abbia su questo punto non poco esagerato, ma prima ancora dell'episcopato è certo che in Bologna e nella regione qui attorno lfoteca • 1-no CO ci furono. dei cristian~. Non molt{_,perchè la diffusione del cristianesimo nell'Italia setten~rionale, e specialmente nell'Emilia, andò assai lenta. Fu vice~ versa sollecita e più effica·ce nell'Italia centrale, nell'Italia meridionale, nell'Umbria e nelle Marche oltre che nelle isole, sopra tut~o in quelle regioni che stavano tra l'oriente e Roma. " Alla conclusione che in Bologna e nella regione nostra le diocesi e perciò i vescovi coniinciasr sero assai tardi, si può giungere per varie considerazioni e ·sopra tutto perchè il centro di propulsione del cristianesimo, Roma, era assai lontano. E' ben vero 'che da Ancona e da Rimini si stendeva attraverso la nostra regione la superba via Flaminia e poi l'Emilia e che le vie sono guide di pensiero e di civiltà in tutti i tèmpi e furono anch~ allora, ma .è altrettanto certo che in· tutta l'Italia setten- . trionale, salvo Milano e Aquilea, centri lper altre ragioni più importanti e più accessibili, le diocesi . vennero assai tardi. A noi giunse la, « buona I novella » quasi certamente da R~ma e poi lungo la via Emilia. Onde è nata la tradizione radica- , tissima presso tutti gli scrittori, e assai comune, che S. Apollinare fosse il primo a diffondere il cristianesimo a Bologna e nei dintorni. ~ologn~ possiede il catalogo dei suoi vescovi ; ma prima di arrivare a una data certa, bisogna giungere a Eusebio ricordato nel 381. Prima di lui ci furono 4 vescovi secondo l'elenco, ond'è da concludersi che Zama, il primo dei vesco~i nomjnato nel catalogo, poteva vivere alla fine del 200 o ai primi del 300. In questo periodo del secolo IV Bologna è sotto l'ampia protezione di S. Ambrogio vescovo di Milano. j Il vescovo rimasto più noto in Bologna è S. ·Petronio, che ha dato luogo a molti studi e a. molte indagini, diverse a seconda dei diversi scrit- , • tori, a seconda cioè che s'interpretino in un modo o in un altro i documenti posteriori ,..che d~lla sua vita e delle sue gesta ci sono rimasti. Se però noi , badiamo ai documenti più antichi, a quelli con- •temporanei di S. Petronio, noi abbiamo ben poche notizie, sappiamo che fu un vescov.o dotto, pio, che mQlto si adoperò per la chiesa Bolo{nese. Ma fu egli a costruire la prima chiesa .del gruppo stefaniano ? Ma fu S. Pietro che iniziò quel complesso di costruzioni sacre eh~ più tardi sarà poi chiamata la Santa <;;erusalemme ~ Domande assai gravi cui è difficile rispondere. Per paite nostr.a siamo d'avviso che la così detta Santa Ge- • f
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