• , / • .. • I • I r \ , . , ( PROF. I ALBANO SORBELLI, , ' I • I t I , I ._ - ' ... , .STORIA DI BOLOGNA . \ I \ I { , 1 BOLOGNA CRISTIANAE LE ·SUE·VICENDE ANTERIORI'AL MILLE ' / i / Ci sono nella vita umana come nella vita dei I \ popoli delle grandi crisi o depressioni per le quali sembra che tutto, se non scompaia, almeno si affievolisca, in guisa da dare il concetto di un insana-- bile decadimento .. Mà poi nella stessa vita umana, e nei popoli, ci sono delle forze latenti che riap- • paiono più vive che mai, e al decadimento e alla crisi profon_da,fanno seguire un nuovo rigoglio di vita· e di azione. Una delle grandi crisi che attraversò il popolo italiano, e può dirsi passarono i popoli tutti d'Europa, è quella dello sfacelo lento ma inevitabile dell'i_mperoromano tra il secolo IV e il secolo V dopo Cristo. Da questo periodo appunto · noi dobbiamo . tracciare la storia di Bologna, facendo seguito alle dotte lezioni che in questa Università ha tenuto il mio illustre e dotta collega Pericle Ducati mostrando il ' sorgere della prima civiltà in Bologna, il suo sviluppo, la vita che. Bologna ebbe presso i popoli antichiss~mi e {>fessoi romani. • • Certo è che in queste grandi crisi di pop >li, di coscienze e di civiltà, è. assai difficile portare un raggio di luce che faccia vedere e comprendere t i veri trapassi dell'una condizione ali'altra. ~a bisogna pure che noi ci sforziamo di vedere dai pochi segni rimasti,· di comprendere, specialmente da quella che dopo si mostrò, quale era la condizione di Bologna aUa fine del dominio romano, e come potè sorgere quel ·nuovo complesso di cose che ~urerà poi per tutto '"l'alto medio evo, .sino a - un primo grande ~çnimento poco dopo il mille, ., I ,,. l1oteca Gi Bi ne I I ' - I • • Il M.unicipio di Bologna nel secolo V comdl . 5 /. prendeva in tutti i suoi distretti non meno pagi tra i quali Bologna, Brento, Medicina. Il pago era poi diviso in vichi e questi erano spartiti in /[!.ndi, di guisa che c'era un'amministràzione organica collegata a un centro. Che se in questo secolo il centr.o non aveva più la forza 1di 1 propul~ sione dei primi secoli dell'impero romano, rimaneva ancora in piedi il grande organismo costituito dalla sapienza di Roma. .1 Purtroppo tale organismo era stato negli ultimi secoli, sopra tutto in questo secolo V, rotto e offeso in più punti e per più cause. , Una delle ragioni' principali è quella della crisi economica e della conseguente deliperazione di Diocleziano di costringere alla terra o alle arti coloro che erano figli di artigiani o di contadini. Colla scomparsa della· grande schiavitù la quale era stata i!). ogni , tempo destinata alla coltivazione dei campi e alle opere servili, fu necessario adibire all'agricoltura dei ~ittadini che originariamente erano liberi, e più che invitarli, in fondo, costringerveli. Altra crisi fu quella politica che tolse , a Roma il suo primato e la condizione di unico _centro per distribuire il potere in altri centri, quali Costantinopoli, Milano, Ravenna. Una .terza crisi .non meno forte. delle altre fu quella religiosa. Rl>ma era oltremodo , tollerante in fatto di culti, ma voleva che fosse rispettato il cu_ltoall'imperatore, culto che, insieme a quello religioso, aveva un· significato politico. Poichè tutto ciò consentiva, e starei per dire, in- • . ' ,I I : 1 , I .. •. I
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