'· I regime francese, soprattutto nel Mezzogiorno e nello Stato pontificio. Qual' era il programma della carboneria, che, fra il 1815 e il 1831, raccolse e • diresse moltissimi che non potevano scordarsi quanto di buono e di grande, di fattivo e di glorioso aveva ' portato · fra noi la tirannide napoleonica ? E' impossibile, nel mutare e nel differenziarsi della setta carbonaresca da tempo a tempo e da luogo a luogo, fissarne, in brevi tratti, i lineamenti precisi e stabilirne i caposaldi ; un punto solo pare fermo ; . il proposito dell'indipendenza nazionale insieme con la necessità di forme costituzio.nali, qualunque poi fç,ssero le pretese méte lontane e secretissime, e qqalunque fossero le deviazioni e gli accomodamenti locali. Fra le restaurazioni del 1814 e il moto emiliano e marchigiano del 1831 si svolge il predominio della. carboneria, nel sottosuolo delle congiure e del lavorio politico; mentre alla superficie, salvo alcuni istanti, in cui affiora il tramestio occulto, le c·ose sembrano' procedere con lo ' .stesso ritmo consueto nell 'apatìa della vita quotidiana e nel misoneismo popolare in un paese, com•era il nostro, piattamente agricolo o dedito alla piccola industria e al lavoro casalingo. I c}ue mo- . · menti culminanti dei tentativi rivoluzionari, i quali, per quanto diversamente. atteggiantisi son sempre il resultato dell'azione carbonaresca, che muove gli animi degli attori principali e dà loro l'intonazionel si no~ano nel 1820-1821 nel Regno delle Due Sicilie, e nel 1821 in Piemonte, come corollario e per impulso dei pronunziamenti spagnoli del 1820; conati d'indole militare in ambedue gli Stati, e miranti alla costituzione di Spagna, ma differenti, in quanto il moto. piemontese aggiunse al proposito comune, quello dell'indipendenza italiana ; e si delineano nel 1831, connessi strettamente alla rivoluzione parigina del luglio 1830 e alle sue ripercussioni europee, nell'Emilia e nella Marca, con un procedimento, che non fu nè mi5 .. \ ben definito e meditato,, in cui· indipendenza e unità s'integrano a vicenda ; inscindibili _l'una dal1' altra. E' la prima volta che in Italia ci si presenta un tentativo organico di costituire un saldo partito nazionale, sol per imprescindibile n~cessità ordinato alla foggia di società segreta ; il, quale sipropone di risolvere il problema italiano, ormai ·nettamente configurato alla mente e al cuore de' migliori italiani, in maniera completa e radicale, mediante la istituzione della repubblica italiana. Se certamente il Mazzini non è stato il primo che abbia ~vuto ed esposto il concetlo dell'unità politica nostra, è, senza · dubbio, il primo che ne abbia fatto l'apostolato della vita intera; abbia creato un vero e proprio partito che quel programma integralmente accettava, e abbia capito la necessità di farne indefessa propaganda con la parola, . con · gli scritti, con l'esempio, col martirio, con l•in•surrezione, senza -mai, per un quarantennio, scoraggiarsi, s~mpre con l'impeto della fede, che muove le montagne. Della s~a mirabile attività. e della sua luminosa opera, diffonditrice e divulgatrice della necessità d'una completa redenzione nazionale, è tutta improntata la storia nostra dal 183 2 in poi,. da quando inèomincia il quotidiano conflitto del1 'apostolo con la vecchia Italia, dove Governi e polizie non posano mai .per il terrore, che incute l'azione sua, mentre quasi tµtte Ie altre polizie europee tengon bord~ne alle nostre, c'?n\ maggiore o minore energia, secondo gl'interessi e le condizioni dei diversi Stati .. Egli, esule, s'erge alto e nobile, tra il cimiterio delle anime italiane ; incitamento e · sprone anche a coloro cl)e, nell'ambito delle aspi- , · razioni nazionali, dissenti vano in tutto o in parte da lui. Perchè non solo gl'insuccessi pratici delle sue congiure e dei suoi esperimenti insurrezionali, nati morti nell'immaturità della nazione, e nell •as- ' surdità dei mezzi predi posti p~r un'opera immane, superante le possibilità del momento, ma anche · gli_atteggiamenti diversi del pensiero d'altri insigni italiani di fronte alle realtà insopprimibili della vita naz-ionale, tutta ancor radicata e sprofondata nel regionalismo, e titubante dinanzi ali' efficenza del1litare, nè mirò alla mo~archia costituzionale, ma nello Stato pontifici~ ripetè il gesto napoleonico dell'abolizione del dominio temporale dei Papi; certo con minore violenza e virulenza, però con quanta minor serietà ed efficacia ! La carboneria -.l' autor tà pontificia, supernazionale, quantunque gloria ' col 1831 compie l'estremo suo sforzo, poichè, nel campo nazionale, essa cede di~anzi a una nuÒva società segreta, alla " Giovane Italia ,, di Giusepp~ Mazzini ; il quale l'indomita e indomabile volontà, e la mente profonda e il cuore grande pone a servigio della causa italiana con un programma ; • B1b1· atee e forza nazionale, porteranno ben tosto a costruire una teoria, surta, così par~va, dalla nostra stori~ medesima, in quanto tendeva a conoHiare ·con la · conqu~sta dell'indipendenza la conservazione degli· Stati italiani esistenti confederandoli fra loro, all' onìbra del Pontefice romano, e sotto l'egemo~ia • \ . I .. I I I r •
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