Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

\ ., ' " ' • • .,, 2 UNIVERSITÀ FASCISTA · sormontabili, perchè so perfettamente che la storia non conosce barriere ; e non si può quindi divi- · dere con le seste. Queste divisloni, giovevoli · soprattutto all 'orie~tamento nostro nel precipitoso fluire degli eventi, hanno naturalmente un puro valore convenzionale ; pe.rciò non intendo di porre delle frontiere invalicabili. Di là da queste fron- :tiere ci sono i momenti di transizione e di preparazione ; e certo, se riguardia~o èon occhio acuto per entro lo svolgersi. della I storia nostra, , scorgiamo· che, sotto un aspetto più t!satto e profondo, il ritmo della unificazione·, come precetto storico complessivo, s'inizia nel ·rriedioévo, quando al ·momento della disgregazione politica nostra, sempre crescente, 1 dal secolo VI al Xlii', si contrappone quello della progressiva reintegrazione politica. Con l'irrompere dei Longobardi fra noi, l'edificio unitàrio italiano, creato da Roma, per entro l'immensa compagine dell'impero, si frantuma, poichè l'Italia prima si divide fra Longobardi e Bizantini, e, col trionfo del regime feudale, si · spezza sempre più in' minuscole divisioni, dacchè . . lo stesso regno feudale . d'Italia finirà col ridursi · sempre più nominale, mentre in realtà soggiace a . un estremo sminuzzamento. Col sorgere de' comuni, in mezzo 'alle lotte de' maggiori comuni fra loro é coi piccoli e medi, _e con l'assorbimento gra·- duale dei feudi, si costituiscono organismi politici sempre più vasti ed estesi, incomincia qui il periodo ·politicamente ricostruttivo. Questo moto non ' . . . . . . . ' s arresta ; 1 comuni magg1or1 1ngo1ano sempre p1u numerosi feudi e comuni minori ; si delineano le signorie, agevolatrìci dell'accrescimento territoriale dei nostri Stati, e s'avviano a trasformarsi in. quei principati, che finiranno, insieme alla '' serenissima ,,, col divenire gli Stati regionali : forma tipica della nostra costituzione politica nazionale dal 1500 al 1800. La quale segna appunto quell'arresto, quella sosta trisecolare nella nostra evoluzione politico-nazionale che, .resa ' stabile prima dall'equilibrio che si facevano i nostri Stati maggiori ~ che nessuno di essi ebbe la forza di· rompere, fu ancor più e meglio fissata dalla supremazia straniera ; essa ci tolse l'indipendenza e la possibilità di proseguire nella naturale evoluzione, accennante alla formazione d'uno stato· italiano egemonico e, attorno ad esso, all'elabora7ione dell'unità nazionale. Ma , quantunque queste considerazioni siano indubbiamente inoppugnabili, sarebbe un'esagerazione riportare~_l'età storica del nostro Risorgimento poli- .,... . ' Bianco · d. B t ' che ci rifacciamo da tico così 1n 1etro. as era quel momento della_ nostr~ s!?ri.a, quando s~ ven: gono disseininando 1 germi ~ un era n~ova, m cu~, l'Italia si creerà gli strumenti ne~essar1 e sufficenh ... per superare lo stadio degli Stati regionali e, attraverso una lotta accanita fra l'idea federale e quella unitaria, arriverà a formare lo Stato italiano ; il cui sbocco naturale dovrà essere la g~andezza nazionale. "In questa età stori~a, svolgentesi fra il 1748 e il 1918, così ricca d'avvenimenti _oltremodo importanti e comples·si, nella quale albeggiano _due ere diverse, l'una al principio, l'altra alla fine, la materia per lo svolgimento d'un corso di lezioni sovrabbonda talmente che o · bisogna trattare di tutta l'età, quasi direi a volo d'uccello, o prescegliere un perio.do di essa. Ho riflettuto su quello che mi conviene di fare e ho risoluto di restringere il mio breve corso al periodo centrale della for~azione del Regno d'Italia, proprio· tra il 1650 e il 1870; che è il periodo in cui si concreta nella realtà storica ciò che era stato, sotto forme e apparen,ze diverse, l'aspirazione secolare del patriot- · tismo italiano, e il lentissimo, impacciato, e pur sempre evidente, avviamento della storia ·nostra. Ma, affinchè non rimanga monca e poco comprensibile l'esposizione storica del nostro Risorgimento, .. credo' di dover premettere alcune lezioni alla narrazione della parte pt·escelta. Questo è quanto mi propongo di fare. , Naturalmente lo spirito di questa età, che chiamiamo del Ri.sorgi~ento italiano, varia, secondo i periodi dell'età medesima ; evidentemente ci sonp delle sfumature molto diverse 1da un momento ali' altro. Così noi vediamo delinearsi il periodo, che suol denominarsi delle riforme, dal trattato d'Aquisgrana all• esplosione della rivoluzione francese, 17 48- . 1789 ; il .periodo, corrispondente alla rivoluzione francese e alla· dittatura napoleonica, J 789-181O; il periodo della restaurazione e dei movimenti ri- · voluzionari, 1815-1831; il periodo della '' Giovane Italia ,, e del neoguelfismo, sboccanti nella prima guerra d'~ndipendenza, 1831--1850; il periodo del ·raccoglimento e della preparazione nazionale, 1850-• 1859; quello della formazione dell'unità politica e · delle sue basi giuridico-amministrative 1859-1876· I t , l'altro dell'esperienza democratica, . l8 7 6-19I ◄ ; e finalmente l'ultimo, abbracciante la grande guerra mondiale, 1914-1918. , F:ra il 1748 e il 1 7 89 le nostre ·mcinarchie tutte, quale più, quale meno, intendevano a J I

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