Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

' ..... ., I - " ., I • I J - PROF. GIUSEPPE. SAITT A - • . / \ o • - . ' STORIA DELt.A PO.LITICA . . .. • .,. II . , J DÀ ÀRISTOFANE A· SOCRATE • Aristofane rappresenta la tradizione massiccia, immutata dello spirito ·f,reco, la qaule s'era irrigidita nella religione. Onde nella filosofia, che aveva cercato di abbattere col soffio del dubbio, o della ' sceps1, tutte le tradizioni egli scorge un nemico, contro cui lotta tenacemente. Le sue commedie, a parte il loro alto valore artistico, sono perciò ispirate all'ideale di conservare la tradizione con-· siderata come una fede cieca. L'eterna lotta,· la quale forma la tragedia dello spirito umano, tra la scienza e la religione, con Aristofane assume una fìsonomia caratterisca e complessa. Giacchè il granèle commediografo non solo pone in ridicolo la ricerca scientifica, ma anche tutti i tentativi democratici in-- tesi a creare nuove forme di governo. Egli ci si presenta come uò cieco reazionario, e come tale è un ·avversario tipico della filosofia e d'ogni libertà di pensiero, ma· anche l'avversario della democrazia.·• , La sua commedia intitolata / Cavalieri è la caricatura più spietata della· demagogia. In ciò Aristofane seguiva lo stesso sentimento che ispirava il pii,i grande., pensatore dei suoi ·tempi, Socrate, in cui tuttavia egli amava scorgere un sofista. Ma gli è perchè Aristofane e Socrate rappresentano due posizioni perfettamente antitetiche : il primo è un conservatore gretto, malgrado l'ingegno artistico potentissimo, attaccato ai costumi e alle leggi del fr. suo paese, laddove il secondo è l'incarna~one dello spirito nuovo, che si esprime nella esigenza for- · tissima e insopprimibile della libertà del ·pensi~ro. Eppure, entrambi nel dominio politico, come ac- - cennammo poc'anzi, riescono ad un medesimo ri- , sultato, cioè alla demoliz{one della democràzia. E allora come spiegarsi la caricatura che Aristofane fa di Socrate nelle Nubi ;> Per rispondere a questa domanda occorre che ci viportiamo ~ quei tempi in cui da un lato dilaga va la corr-uzione sofistica, che investiva tutti gli ordinamenti sociali, e .dall'altro _ lato si affermava il sentimento d'una élite, che cer- -, . cava di reagire contro codesta corruzione irrigidendosi nella tradizi~ne bella e compiuta. Onde non è a stupire se Aristofane che conos~eva be- ,-nissimo Socré!-te, ma .che era divenuto incapace per il suo cieco conservatorismo a intendere l'eQor- .. ine ·differenza che passava tra i Sofisti e Socrate, vede~se anche in costui un pericoloso sovvertitore deJl'ordine stabilito. Ma ciò ha poco ,interesse per noi che ricerchiamo soltanto i principi della storia • della politica. Quello che invece a noi preme cli mettere in giusto rilievo è la grande personalità di Socrate, che ebbe una smisurata influenza non solo nella filosofia, ~a anche nella politica. Come è noto, Socrate non ebbè una scuola determinata, nè' scrisse libri, ma ,egli si trovava ' - \ ... ... .. f '

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