• J -\ I I ,,. I - . ... \ I • • 2 1 • ' - I • • • \ I UNIVERSITA' FASCISTA / , discussi~ne che dopo la morte del falso Smerdi ferisce al p!tagorismo un significato e va!ore al~s- . · · f Il · 1· f d" · · h · t d no in una visione anstocrabca 1 cong1urat1 avevano atto su a m1g1or orma 1 go- s1mt, c e s1 ra uro . . . 1 ~ · verno da dare alla Persia.· Gli interlocutori sono della vita politica. Difatti il potere pohbco O ~ •·, tre, dei quali il primo sostiene la tesi del governo/ comando, secondo esso, deve appartenere al ~,,. . popolare, il secondo del governo oligarchico, il gliore. . . . terzo del governo monarchico. -- , Ma nè pure col!a Scu~la Pitagonca possiamo ' Gli argomenti che essi adoperavano a sostegno_ dire di essere, entrati nel VIVO d~l ~roblem~ pro: della loro tesi conservano tuttora una certa fre- priamente politico, il quale comincia a delntearsi ·schezza, e vale la pena di riferirli brevemente. J con caratteri decisi i~ G~e~ia quando v~r~o la Il pa_rtigian'odel governo popolare fa· osservare ~ metà del secolo V noi ass1st1am~ _a ~na ~nSl proche il potere di tutto fare dà la tentazione di tutto fonda che investe fin dalle rad1c1 la scienza, la osare, laddove il governo democratico che si fonda religione, i costumi dello Stato. In mezzo _a questa sull'uguaglianza e in cui il magistrato dipende dal po- crisi sorse la Sofistica, che ebbe una .funzione stopolo, non si può risolvere nell'oppressio1:1,deel popolo. rica di grande momonto, giacchè proprio per essa, ~ Di fronte a questo argomento il s~condo in- malgrado esagerazioni od eccessività deplorevoli, terlocutore sostiene che la tirannia popolare e pi~ si costitui Ì' arte dell'eloquenza e si affermò la liinsopportabile che quella di un monarca, perchè bertà, della discussione. Qnde non si ·può non il popolo è· un mostro cieco che non conosce nè sottoscrivere al giudizio acuto che dei sofisti diede .la virtù, nè la utilità. Onde il governo oligarchico .l'Hegel, il quale riteneva che ess~ ebbero il , è preferibile a quello popolare- e monarchico. Ma grande merito di ricondurre allo studio dell'uo~ anche il governo - -dei pochi presenta gravi incon- mo' e delle cose umane le speculazioni dei filo- . . \ venienti come le ribellioni, sicchè opera più sag- sofi. Nella loro anarchia di pensiero c'era qual- - gia è affidarsi a un solo, in cui l'unità del governo cosa di vivo, che non poteva non dare i ~uoi assicura il segreto· e la prontezza .degli affari. Ma frutti, perchè essi acuendo le antitesi .contribuirono tutto _ciò non è certo sufficiente a darci una scienza colle i loro critiche spietate agli ordinamenti costipolitica come arte del governo : nei poeti e negli tuiti, al sorgere d:una sci~nza più salda, più vera, s~orici non p~ssiamo trovare se non intuizioni fe- da cui si leva il concetto scientifico della politica. lici, ma nulla più .. Bure da esse sorge con oscuro .Si sa eh~ Gorgia e_Protagora, i due più fa- -, travaglio la filosofia e4'q-uindi anche la politica. - - mosi sofisti dell'antichità, favevano l' ap~logia ~el .. Una prima forma di organizzazione poli~ca, piacere e della passione, ma non è ciò che d;l benchè pervasa tutta da 'una idealità religiosa e nostro punto di vista mette conto di rilevare, bensi _ morale, è rappresentata dall'istituto pitagorico che il senso vivace che essi ebbero .del principio èlella governò, come è noto, per un certo tempo le_ci_ttà natura come audace ribellione contro tutto il pasdella M·agna Grecia. Codesto istituto fu aristocra- sato. E' per ..questo principio che essi proclamano tico e teocratico, ma eb~e _un:importanzaassai n~- il diritto del più forte e· che distinguono una giut~vole non solo sotto !I· nspetto ~!osoficoe reh- stizia secondo natura e una giustizia ;secondo la g1oso, ma anche sot~o I a~petto pohJ1co._ .legge. Le conseguenze che derivano ~ tali, condi . E sebbene del ~1tag9nsmonulla pos~1amosaper~ cetti squassano ogni edificio sociale, anzi dissolvono vxramente preciso, pure .da taluni frammenh tutti i valori spirituali. - .'Pita~orici che il temp? ci_~a con~~rvat è lecito P~rchè il concetto della giustizia sec~ndo la arguire quale potente 1deahta \o an~masse. ~ natura importa questo, che noi possiamo, anzi dobUno dei Frammenti di Archita dice : « Sono le biamo, abbandonarci a tutte le passioni e cercare leggi divine, le leggi non scritte degli dei che go- naturalmente i mezzi p·er soddisfarle. .Sicchè l'uvernano le leggi e le massime I scritte dagli uomini ». nica divinità a cui dobbiamo sacrificare è V enére. ~ F~a le leggi,, l'una è viva, _ed è il ~~ ; l'altra è Ma sic~ome ~l pjacere è· disputato fra· gli uomini 1nan1mata, ed e la lettera scntta ». C e, dunque, e non s1 raggiunge se non a prezzo cli. lotta è nein tut~ gli Oomi~i ~na le?ge n_onscritta, eterna,, cess~~o che_il forte. de~~a asservire il più tÌebole. essenziale, da cui gh stessi re npetono la loro le- In c10 consiste la g1ust1z1asecondo la natura lad- ~ittimità~ tanto ver? che quando la legge è violata, d?ve nClla.giusti~ia secondo la legge che· è "opera il Re diventa un branno. Questo afflato etico con- d1 convenzione, 11forte è oppresso. Onde le leggi \ , ( . . ibli te ■ I ■ I n •
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