Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

• I 42 filati di cotone, sacchi di iuta, guanti di pelle e tartaro greggio ». Complessivamente, nel Porto di Na1poli, si ha una ripresa commercia1le confortante. « Ormai siamo ben lontani dalle depressioni del tempo della guerra e dell 'immediato dopoguerra. Nel 1913 il traffico delle merci, nel Porto di Napoli, raggiunse un movimento di tonnellate 2. 400. 000; nel 1923 questo movimento fu di T. 2.003.764 e nel 1924 di T. 2.185.911 ». Per Ja scarsa coltura granaria, 1' Italia è costretta a importare grano dalla Russia, dalla Rumenia, dall 'Australia, dagli Stati Uniti, dalle Indie. Naturalmente anche la provincia di Napoli è tributaria dell 'E- .stero per questo prodotto essenziale alla vita. Ma le cifre sono forse molto più impressionanti di quanto. non si sarebbe potuto ritenere a oc- · _ chio e croce. La produzione complessiva annua granaria della Provincia di Napoli si aggira intorno ai I 00.000 quintali : mentre il consumo annuo è di quintali 2.400.000. Quindi la provincia stessa produce in grano soltanto un ventiquattresimo del suo fabbisogno normale. Questo rivela come sia stato sommamente opportuno l'inizio da parte del Governo della battaglia de-I grano. Problema del resto molto complesso, poichè ci sono colture esportabi1li più proficue del grano, possono quindi alla loro volta influire sul miglioramento della .bilancia economica e quindi sui cambi. :Ma per ridurre i consumi e le importazioni ed aumentare la produzione e la esportazione occorre ·anche una educazione specifica dell 'e..; lemento uomo,- come dei fatti sintomatici, ohe bisogna tener d'occhio, perchè danno la spiegazione di certi risultati della concorrenza interna .. zionale. Ci ftt un periodo in cui le nostre arancie sul mercato di Londra si trovarono in condizioni non favorevoli di fronte alle arancie spagnole. Perchè mentre nelle casse dei nostri esportatori ,le arancie del primo strato erano di qualità veramente scelta, quelle degli strati sottostanti" non erano ugualmente apprezzabili per bellezza e dimensioni. 11 che, e CO RASSEGNE a quanto si affermava, non avveniva nelle casse degli esportatori spagnoli. , . ,Per quanto riguarda l espor~aziozione degli agrumi dal porto di Napoli interessa in modo speciale il mercato degli Stati Uniti. « A renderci conto delle questioni riguardanti questo mercato ci è stato di guida e di ammaestramento la campagna oculata, prudente, tutta insi - · stenza e preoccupazione per i destini della nostra esportazione agrumaria, sostenuta da tempo dalla Camera di Commercio italiana in New York. ·La questione riguarda principalmente i limoni che il dipartimento federale di Agricoltura è stato costretto a mettere in quarantena, minacciando un vero e proprio di- . vieto .. È avvenuto che gli esportatori italiani di .limoni negli Stati Uniti hanno dato e danno tuttavia prove frequenti ali' Au~orità americana di non curare dèbitamente e di non scegliere di,ligentemente il pro- , dotto destinato ali' esportazione ». ~ Si teme in America che i limoni . . . contusi e troppo maturi presentino condizioni specialmente favorevoli alla nascita e alla sviluppo deUe larve della mosca del Mediterraneo. Quindi 1 le Autorità americane esi.- gono frutti esenti da avarie o contusioni, non soverchiamente maturi o comunque immuni dalle condizioni atte ad aumentare la probabilità di diffusione dell'infezione della . . mosca 1n questione. Una noti,fìca in tal senso fu fatta al iMinistero dell'Agricoltura a Roma, che cominciò che tali richieste sarebbero state adempiute e che si. . ' . . . erano g1a presi 1 necessari provvedimenti al riguardo. « Veniva fatto contemporaneamente rilevare alla Ambasciata Italiana a Washington ed al Ministero della Economia Nazionale a Roma che anche altre frutta, quali le pesche, le aranci e, ecc., erano escluse da ammissione negli Stati Uniti, a ragione del ri- . schio d'infezione per la su menzi_onata mosca. Ma a questi ammoni- . menti è stato risposto dagli esportatori italiani con tentativi di violare con false dichiarazioni le vigenti disposizioni di quarantena ; tentativi che, ove si dovessero ripetere, .. potrebbero compromettere il permesso finora accordato d'importare liberamente i limoni italiani ». Ad es. i.I 25 gennaio 1925 veniva sbarcato a N·ew York un carico di 40 casse, entrate e descritte nel manifesto quali limoni, spedite da una ditta di Pa1lermo. Ali' esame, si riscontrarono 20 casse di limoni e 20 di arancie. Un caso analogo avveniva col piroscafo Patria, giunto dall'Italia i1 I 1O febbraio 1925. È evidente che le deplorate spedizioni di cui sopra, sono state fatte più per ignoranza della legge dhe per spirito di frode, ma è anche vero, però, che non è possi.bile ammettere, da parte degli esportatori italiani, una così grave ignoranza del- .. la materia che a loro tanto interessa ». Non 1 è il caso certamente di entrare nella questione troppo analiticamente: ma è certo tuttavia che, o si tratti di frode o di ignoranza delle disposizioni vigenti, fatti di tal genere hanno la massima importanza, perchè per il risanamento definitivo della ,bilancia economica e quindi, in linea subordinata, dei cambi, è necessario importare di meno ed esportare di più. ,Ma per fare della esportazione su vasta sca_la occorrono due cose molto semplici, ma in pratica ·non faci,lmente ottenibili: avere molte merci da esportare ed .avere abili e onesti esportatori. Per conquistare i mercati mondiali bisogna mettersi in grado di superare felicemente la concorrenza, battendo i rivali con la qualità della merce, il prezzo conveniente e la capacità . pratica di andare incontro ail gusto dei compratori. Trascurando queste condizioni, nel grande mercato mondiale si perde la partita. GIACOMO DONATI - CRONACA FINANZIARIA Osservavamo nell ~ ultima nostra rassegna come fossero un po' premature le voci relati ve alla unificazione degli Istituti di emissione. Er.a intervenuta, a tal e proposito, se non -

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