Se si volevano prescrivere autori cristiani e ortodossi bastava risalire ai magni,fìci pedagogisti del nostro Umanesimo per trovare veramente qualche cosa di sostanzioso da proporre alla meditazione dei giovani. · Del.le avvertenze e istruzioni dei progr.ammi non diciamo nulla, perchè esse vog,liono apparentemente ormeggiare lo spirito della Riforma Gentile, ma sono tutt'altra cosa. Già sarebbe sufficiente citare l 'ultima di esse, la quale è un capolavoro, s'intende a rovescio, di finezza pedagogica per convincersi dello spirito vero con cui sono stati fatti questi nuovi programmi. La trascriviamo tale e qualle: « È necessario che gli esaminatori (come altre sì i prof essori neUo svoJgimento deil loro programma abbiano cura di evitare argomenti, passi di opere, discussioni ecc., che possano ragionevolmente turbare o mettere· ip disagio la coscienza religiosa · e morale degli alunni ». Tra poco torneremo alle edizioni espurgate e... castrate ad usum serenissimi Delphini. D'ora innanzi immagino il disagio del povero prof essore di filosofia costretto a spiegare quegli scomunicati che furono Spinoza, Kant, Hegel, Gioberti, Spaventa. E non so1 lo l'insegnante di filosofia, ma anche tutti gli altri insegnanti non sapranno che pesci pigliare, perchè non sarà più umanamente possibile parlare con senso storico, cioè critico, di certe questioni che hanno tanti punti ·di contatto col problema religioso. G. S. ClJLTURA FASCISTA È compito mio, in questa rassegna, seguire, segnalandone tutte Ie manifestazioni letterarie, i vari movimenti ideali che accompagnano il lo sviluppo del regime. Il recente trionfale viaggio di Mussolini in Li,bia ha improvvisamnte agli occhi e ali' anima del poBib ioteca Gin RASSEGNE polo nostro svelato l'importanza del problema coloniale e, ciò che fu sempre irriso come vana follia, rivelato la necessità d'un imperialismo italiano, ·meta cui devesi instancabilmente tendere. La coscienza di questi problemi ha fatto sospendere, neil nostro e ne.Il'avverso campo, ie d·iscussioni fi.lo- · sofiche sulle origini e il modo del Governo fascista, inducendo i mi- . gliori fra i nostri a interessarsi della nuova fase che s'apre alila nostra politica estera, fase che sembra racchiudere la più alta significazione spirituale del fascismo. Giuseppe Bottai e Francesco Coppola, rispettivamente in « Critica » de.I I O aprile, e in cc Poli-. tica JJ di febbraio , s'occupano largamente di ciò : il primo con speciale riguardo al problema coloniale, i:l secondo con un largo e chiarissimo studio sull'idea dell 'imperialismo italiano. · Nei suoi << Appunti per la Giornata coloniale JJ Bottai imposta il problema della formazione di una « coscienza coloniale J> nel nostro popolo e rassegna, senza indugiare in critiche ai governi che di essa neppure lontanamente ebbero idea, le condizioni attuali •degli organi tecnici cui è affidata l'opera della sua formazione, riscontrando, come ~ra inevitale, tutte le ,loro gravi . manchevolezze. La lunga precedente amministrazione democratica, del Ministero delle Colonie, cui spetta appunto la funzione tecnica della cultura coloniale, ne aveva fatto un Ministero di secondaria importanza, a uso e consumo degli accordi parlamentari. Scarsissimi quindi ne sono in oggi i mezzi di attività: manca di pubblicazioni coloniali, se si eccettui « La rivistà della Tripolita~i.a >J e « l'Idea Coloniale » ; non può dare lo sviluppo necessario ali 'Ente a latere l'Istituto Coloniale Italiano , per deficienza di mezzi, nè può appoggiarsi, per lo stesso motivo, sulla Soc~età geografica italiana. l'l Bottai trae motivo da queste risultanze per porre il bisogno che si giunga ad opportune riforme, ta•li · 39 da render possibile l'educazione coloniale del nostro popolo. Ritengo che l'articolo de1 bba es- . sere d'apertura a una serie di studi, fatti da competenti, su tutta .la nostra stampa, e in ispecie la provinciale, e però ,l'ho annotato con vivo . . interesse. *** ,L'articolo di Coppola è invece che tecnico come questo accennato, politico. . ·Già in occasione di un recente volume del Bodrero, io ebbi, in queste colonne, a trattare dell 'imperialismo italiano, che definii espressione del prodigioso espandersi della nostra vita nazionale, e in ispecie del fattore demografico nostro. IJ Coppola nel suo interessantissimo studio giunge a uguale conclusione·. Sgombrato il terreno da tutto ciò che di grottesco e di superfluo si è detto e seri tto su:l nuovo svolgimento della nostra politica·, che tanta preoccupazione ha suscitato presso le genti estere, ormai, costrette a riconoscere la ineluttabile necessità ; rifatta sinteticamen- . te, la storia di questa id'ea e di questo sentimento presso iii popolo, no-- stro, giunge a riconoscere ohe le nostre aspirazioni cOlloniali, sono appunto conseguenza deldo straordinario aumento demografico italiano, che ;la terra nostra non può contenere. • Tale assoluta necessità demografica ci porta a reclamare i.I nostro impero coloniale, che ci permetta goderne tutti i vantaggi. A ciò si aggiunga che ormai è tempo che al popolo nostro sia dato il posto che si merita neH 'equilibrio internazionale. Sintetizza il Coppola : « così nel triplice aspetto, del·la necessità de- • mografico-territoriale e cioè della espansione coloniale e ,Mediterranea, della rivendicazione del proprio posto· di potenza mondiale nella gerarchia internazionale, e finalmente della consapevolezza e della volontà della propria vocazione universale, si integra nel suo valore politico, storico ed etico, l'idea . imperiale quale risorge oggi nel1'ltalia dopo la duplice vittoria. , •
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