Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

E, in effetti, la nazione ha - o; almeno, comincia ad avere - questa coscienza. Il 21 aprile - festa del lavoro e festa di Roma - ha avuto, quest'anno, una celebrazione solenne; e tanto più significativa, in quanto i due riti han trovato nella concretazione dei fatti una sublimazione, che li ha resi più vivi. Il lavoro è santificato e Roma rappresenta l'ideale della nostra vita morale e politica. Le due celebrazioni si son trovate - sopra ·uno stesso piano idea ... le - a conèludere un sistema di vita, per iniziarne un altro: quello della potenza italiana, raggiunta a mezzo del lavoro. I due termini sono in stretta relazione tra loro. Il • viaggio· del Duce in Libia, l' istituzione della giornata coloniale, il nuovo orientamento del fascismo non son fatti ed avvenimenti casuali. -Sono un programma ; anzi, . ' . . . p1u ancora, un pr1nc1p10. ,Principio di affermazione deil,l'Italia nel mondo : di affermazione non soltanto materiale - e cioè dei nostri. diritti storici e naturali - ma spirituale in senso pieno. Il fascismo è, oltrechè forza di una nazione, forma di vita, luce di civiltà. CARLO CURCIO POLITICA COLONIALE RASSEGNE · I giornali francesi hanno riconosciuto la necessità di espandersi che ha 'I 'Italia, ed hanno riconosciuto; che ne1 1la ripartizione dei mandati coloniali l'Italia è stata troppo trascurata : si è parlato anche di cederci il mandato sul Camerun, o su a1ltre colonie già appartenenti alI' Impero tedesco ; e si è obbiettato che l'Italia poteva riohiedere una revisione di tale spartizione, ma non doveva esasperare - con cittadini italiani residenti in altre na ... zioni : il « Journal des Débats », in un acre articolo in cui accennava al viaggio in Tunisia dell 'on. Balbo, parlava apertamente di « invidia ed insidia dei ,beni dei vicini » : mentre pochi giorni prima l' « Echo de Paris » scriveva che la 1Francia sarebbe disposta a far grandi concessioni ali' Italia (forse concessionì su territori non... francesi !) se questa accondiscendesse ad una revi- • sione dei patti vigenti per la .T,unisia, accondiscendesse cioè a sacrificare la nazionalità degli emigranti itailiani. Patti che hanno trovato l' inizio in un Trattato di amicizia, commercio e navigazione tra il •Bey di Tu-· nisi e il Regno d'Italia del settembre 1868: quando il Bey di Tunisi, abdicava nel maggio del 1881 a Kassar Seid ad ogni suo potere iu favore della Francia, che aveva esteso sulla Tunisia il protettorato, questa N,azione trovava un f ortissimo nucleo di Italiani, che erano nelle posizioni più privi1legiate, e ohe avevano dato ogni attività perahè fiorisse in quel paese una vita più intensa : trentamila italiani erano colà aU'inizio del protettorato ed i francesi· non erano che poche centinaia ! La Francia, davanti a· La crociera libica del Capo del Governo Italiano, che ha veramente messo a}l'ordine del giorno iii problema delle colonie italiane, ha suscitato interesse vi;,-issimo non solo in Italia, ma in molti ambienti stranieri: interesse vivissimo non alieno, in certa stampa, special- . mente francese, da riserve e da dubbi : la questione degli Italiani in Tunisi.a è stata risollevata, ed è nuovamente prospettata e discussa, in dipendenza anche degli atteggiamenti patriottici che i nostri connazionali, coltivatori e realizzatori della fertilità del territorio della Tunisia, hanno assunto inviando al Duce messaggi vibranti d'italianità. • tale stato di cose, diede opera a soffocare l'italianità, e con sucessive disposizioni limitò l'esercizio delle professioni ai nostri connazio ... nali, soppresse la posta italiana, costrinse le compagnie italiane a cedere le ferrovie : e tentò in larga scala un esperimento di colonnizzazione francese. ·Esperimento che ·blioteca Gino • I ' . . non pote r1uscire. A noi piace ricordare quanto scriveva mo·lto prima de'l,la guerra o 37 Gaston Loth, in un suo libro su « Le peuplement italien en T unisie et en Algerie » : « Dans toutes iles regions où ils se sont implantés, les agriculteurs siciliens font preuve de la mème endurance, des mèmes qualités de sobrieté et d' économie: s' instaillant sans hésitation sur un terrain couvert de broussailles, iils en pour.; suivent le defrichement avec une persevérance intarissable, jusqu' au jours où la terre deblayée des ses plantes parassites les aide à vivre ... La ·main d 'oeuvre étrangère reste indispensable porir les tr.avaux de culture et de colonisation » e già fino da allora il Deputato francese Morinaud avvertiva che « vous troverez ces siciliens, ces italiens répandus à l 'heure actuelle d'un bord à I' autre de la T unisie. Les petits propriétaires sont presque tous des italiens ». Ab 1 biamo voluto ricordare tali testimonianze, per dimostrare come non è un artificio attuale della nostra stampa di paI1lare di superpopolazione italiana in 'Tunisia: e ciò per rispondere anche .a certi censimenti fatti ad usum delphini ! Una legge ferrea presiede ai mo~ vimenti dei popoli, alla loro espansione : la Francia ha fatto di tutto per opporsi ali 'italianità in T:unisa; osteggiando la proprietà italiana (e ne'l 1919 vi fu quel decreto che im.: pediva l'acquisto de,lla proprietà agli Italiani dettando norme di restrizioni : decreto talmente assurdo; che dopo dieci mesi doveva essere revocato!), in c·ontrasto anche con la convenzione del 1896, convenzione che rinnovata di tre in tre mesi regge ancora l'attività nostra in Tunisia. Convenzione che non fu, come sovente si legge nella stampa franc~se, una concessione agli italiani ma fu vero e proprio contratto bila.: terale in cui l 'lta'lia rinunciava ai privilegi ohe a lei derivano dal regime di capitolazione diritti che anche in regime di protettorato (ed in Tunisia l 'occupazionè fu masc·herala dalla finzione giuridica del. protettorato) dovrebbero essere sempre efficienti, come è avvenuto nel- • ' •

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