Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

, BOEGCNA E ? 3 lo,.sviluppo di una grande arte più evoluta, dap~ prima sotto l'influsso dell'oriente asiatico, poi sotto l'influsso della Grecia. ' E tutta una corona di sepolcreti at_torno e dentro la città di Bologna :· ad est subito al di là I dell'Aposa, a sud nell'Arsenale, a nord alla Arena del Sole ; ma specialmente ad ovest con estesi sepolcreti fuori Porta S. Isaia. E molte località della provincia hanno dato con sepolcreti ulteriori documentazioni. della civiftà villanoviana. Della quale si possono definire tre fasi. La prima (prima metà del sec. VIII. a. C.) detta Be- ·nacci I, è caratterizzata da µna ceramica rozza, lavorata a mano, in cui è la ormai tipica urna biconica e sono rari vasi--accessori,ceramica con una decorazione geometrica, irregolare a incisioni leggere. Vi sono più numerosi che prima i bronzi : le fibule dalle cortestaffe, gli spilloni, le armille, i cinturoni, rarissime sono le spade, frequenti le ac.... cette col tallone rimpiccolito ed i .morsi da cavallo. Nella seconda' fase comprendente la seconda parte del secolo Vili e parte del secolo VII e che si chiama .Benacci Il vi è già in prevalenza l'uso del metallo laminato, nel quale uso è forse da ri... conoscere l'influsso dal sud dell'Appennino. Vi sono nei vasi, sia di argilla (ove è la solita urna biconica), sia di lamina metallica, forme più eleganti. Nell'argilla il graffito è più profondo e regolare, e talora si adopera lapittura. Nel corredo funebre, che è più ricco che nella precedente fase, sono nei sepolcri di uomini, il coltello ricurvo, l'accetta, il. rasoio semilunato, ma anche a lama leggermente ricurva ; nei sepolcri di donne, la conocchia, i 1 fu~o,' lo· spillone, l'armilla~. Grande è la varietà delle fibule,· più frequente ormai è il ferro. La terza fase, che dal 650 circa perviene alla fine del sec. VI e che si ·denomina Ar- ·noal~i, è caratterizzata dalla fr~quenza di tombe a dolio o a grande giarra e dal numero sempre più rilevante di tombe ad inumazione. La ricchezza del corredo funebre si mantiene sempre alta e l'influsso dell'Etruria è più appariscente ·nella presenza di oreficeria e di minuti oggetti di avorio, di vetro, di smalto. Nei fittili si-riconosce una evidente derivazione dai modelli metallici, e vi è, come Biblio ca • 1n • neo propaggine di un'arte geometrica attardatasi in Bologna, la ornamentazione a schemi geometrici e..- spressa con la tecnica della stampigliatura. F requenti sono le fibule, ora a lunghissima staffa. Il quadro di questa 'civiltà villanoviana a Bo- . logna si completa con quanto è uscito alla luce dai fondi di capa_nne· della Bologna umbra, fondi di capanne che si rinvennero tra l'Aposa e Porta S. Isaia, tra l'Arena del Sole e Porta d'Azeglio, con una presumibile superfice per questa Bologna di circa 200 ettari. Ma era· veramente un unico, esteso abitato oppure era la Bologna umbra l'agglomerat·odi più villaggi~Ma scarso, uniforme e non molto significante è il materiale uscito da questi fondi di capanne ; di·. molto maggior interesse è l'insieme di bronzi, che costituivano verosimilmente una stipa sacra, ritrovati entro un dplio dentro una capanna primitiva presso la chiesa di S. Francesco. Si tratta di ben 14.838 pezzi dal peso. di Kg. 1418, quasi tutti logorati e frammentati o rotti in-- tenzionalmente. Solo di ascie ve ne sono 4044, e . ' di pezzi di fusione 1050. E un insieme imponente, magnifico risalente ai secoli VIII e VII a. C. e che completa la visione della vita umbra nel bolognese. L'umbro ci appare invero pacifico coltivatore dei campi piuttosto che guerr~ero, allevatore di animali domestici, tra cui il paziente bue ed il nobile cavallo. Questa vita sicura e tranquilla nella Bologna villanovianae nelle campagne circonvicine . non s'interrompe, anche quando dalle valli_ scendenti dall'Appennino e specialmente dalla valle del Reno si affacciano le prime schiere ètrusche colonizzatrici e non già conquistatrici. La fonte storica per questa colonizzazione è 1 un breve passo dello storico Livio (V, 39, 8-1 O); la valle del Po diventa Etruria circ\lmpadana ; rimane immune l'angolo dei Veneti, ma Bologna umbra si trasforma in Felsina etrusca. Questo avviene verso la fine del sec. VI. Cosi sugli strati etnici ·ligure-iberico, proto-italico, umbro si stende lo strato etrusco, di quel popolo cioè che approdato, secondo probabilità, dalla Lidia, alle coste del mar ~irreno diventò italico, fondendosi con le stirpi ant~riori e contribuendo assai ali~ civiltà ed al progresso d'Italia. \. ' J .• . . , . I I I ,,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==