Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

' r I l I .. . ' . • t:JNI\/ERSI17À FASCISTA Spezia, 170. Le città di Genova, T orinp, Milano che costituiscono i tre capisaldi della nostra vita ' \ industriale non distano gran che dalla frontiera. Ed allora ~ La Corsica, Biserta, Malta, Valona, Catnegli anni precedenti aveva disgregato l'organismo aviatorio, la cui importanza man mano era stata come avulsa dalla coscienza del Paese : imQtettere . taro, Sebenico e tutto il meandro dalmatico, per non parlare che del confine marino, sono .lì ad attanagliare eventualmente il nostro Paese n~lla \ dannata ipotesi di una guerra. , 1 nel nµovo organismo che sorgeva la linfa vivificatrice del perso,nale di guerr~, il quale negli anni oscur.i era rientrato nelle armi_ cli provenienza· o nella· vita civile ; reclutare nuovamente il personale specializzato, che dopo l'armistizio erasi sbandato e disperso ; creare per t1:1ttoquesto personale convenienti condizioni di carriera e di trattamento, affrontando perciò tutto un vasto e complicato problema permeato da rapporti giuridici complessi, Non è questa visione apocalittica di mente esaltata ma la tragica ed angosciosa realtà, ~he \ c'imponeva di avere una flotta aerea formidabile. E' inutile farsi illusioni ; accade alle Nazioni ciò 11 che a~viene agli individui. Nella vita viene rispettato chi dimostra d'avere una superiorità morale, intellettuale ed occorrendo, ' I anche muscolare sopra agli altri. L'uomo forte, inte$a questa paròla nel senso più tompleto, potrà ·essere oggetto di odio e d'in- . • vidia da ·parte deg'li altri, ma è temuto e rispe ttato, e prima che uno si decida a fargli un torto ci pensa due volte. Non· diversamente avviene I che venivano a st~bilirsi fra persona .e Stato ; fari fronte durante il periodo di affluenza del nuovo personale alle svariatissime esercitazioni e alla multiforme attività dei reparti d'impiego con element necessariamente poco amalgamati ; sfruttare fino all'inverosimile gli appar~cchi delle Squadriglie, ✓ quasi tutti residuati di guerra e già logori per i voli degli anni precedenti, in attesa che dalle Ditte venissero consegnati· gli apparecchi di nuova · ,nella vita internazionale, dove le ragioni di gelosia e d'invidia sono centuplicate e gli odi hanno . a volte carattere ereditario secolare, le cui ragioni profonde trovano la loro spiegazione in ~otivi di fabbricazione costruiti spesso con 1 fretta e con una certa disinvoltura ; fare eseguire per necessità po- · litiche, dovute ad esigenz~ di carattere internazionale, lunghissimi voli di Squadriglie attraverso gli Appennini e concentrare i. reparti in campi improvvisati, dove la manutenzione e financo .il ricovero degli apparecchi costituiva un problema, che solo lo spirito di sacrificio e d •intelligente ini~iativa del personale.· ri~scì in parte a risolvere ; restituire all'industria la fiducia d'impiegare·. convenientemente il proprio capitale ; operare tutto ciò fra le · razza e· di civiltà. J · . . Il problema aviatorio ·va considerato sotto questi aspetti gravissimi che fanno tremare, e nessuna meraviglia quindi se Chi oggi, con mano di ferro, · guida il' timone dell'Italia di Vittorio Veneto, attraverso le procelle sempre più infide e tempestose I . , dell'agitata e travagliata vita internazionale, dopo aver restituito al Paese, chè da tempo attendeva, la fiducia nel suo glorioso Esercito e nella sua gloriosa Marina, si è accinto a ridare all'Italia le ali romane .dell'asceniione, che saranno anche le frecciè acuminate della difesa. r . . - VI. L'Alto Commissario per ·I'Aeronaqtica, S. E. Mussolini, in. un suo recente discorso alla Camera, disse che molto era stato fatto in materia aero- , / nautica, ma che molto ancora rimaneva a fare. In . . questo periodo è sintetizzato lo stato attuale della ' ricostruzione dell'Ala Italiana, sicchè nop sarà inopportuno considerare per poco gli elementi perturbatori e negativi, ·attraverso i quali si svolge il faticoso cammino. Demolire tutta una mentalità abulica, che • • o 1anc ' strettoie di un bilancio limitato, èui le supreme ed inc;lerogabili necessità della rigida politica finanziaria .inaugurata dal Governo Nazionale non per- .mettevano nessuna possibilità di ·aumenti ; . questo in rapida· sintesi lo stato di fatto, da cui non si può prescindere nella formulazione del giudizio · complessivo di quanto sinora è stato operato. · In questi due anni di ripresa a~1atoria; a tutto il 1924 su 70.000 ore di volo compiute dall'aeronautica metropolitana e coloniale, per ogni 123 ore dì attiv~tà aerea si deve lamentare un 'in- . cidente. La media dei morti. negli incidenti stessi è del 10°/0 • • , , . ~uesti dati statistici sono abbastanza eloquenti, se s1 t1en c.onto della zona montuosa attraverso la quale l~ nostra attività aerea per lo più si svolse, del cattivo materiale, già residuato di guerra, impiegato specialmente nel 1923 ed i pericoli bel- \ j • I . I

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