Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

I. • CAP. VINCENZO LIOY , I \ I L'AVIAZIONEED I SUOI RIFLESSI ' , . POLITICI'INTERNAZIONALI I I , • I SERA DEL 17 APRILE 1926. I. Per comprendere la complessità dei problemi che interessano la difesa nazionale, non si può prescindere dalle condizioni politiche generali, in cui le ·Nazioni si son venute a trovare dopo il cataclisma bellico : perchè se la politica estera di un governo s'ispira, almeno si presume, al bene supremo della Nazione che rappresenta, le sue forze armate sono essenzialmente in funzione di questa politica, tenuto conto di tutte le sue attuali e presumibili interferenze e· degli obbiettivi prossimi o . I remoti da raggiung·ere nell'interesse del Paese. , Sic~ome d'altra parte nella ·moderna civiltà industriale con tutta la sua complessa ed intricata serie di. problemi economico-sociali, la vita delle Nazioni si svolge con· ritmo sempre più accelerato e pieno di incognite, a causa della lotta continua, se pur latente, tra le Nazioni più progredite e più ricche e quelle economicamente più disagiate, ecco perchè la politica estera e quella aegli armamenti non possono prescindere dai problemi econ9mici, che tanta parte hanno ,nell'atteggiamento internazionale delle Nazioni stesse. D~rante la g1:1erra tutta la vità economica dell'Europa, che aveva raggiunto nel 1911 un relativo benessere, fu violenteménte sovvertita nel suo equilibrio. Il lavoro incessanto che tanta ricchezza aveva accumulato venne bruscamente ad arresiarsi, migliaia e migliaia di bracc~a furono strappate ai campi ed alle officine, le industrie paci- ■ ■ ec 1no 1anc I fiche per ferrea necessità di lotta· si trasformarono in industrie belliche. I Governi impegnati nel conflitto, non producendos.i in patria tutto l'occorrente per sopperirè alle necessità improrogabili della condotta della guerra, furono costretti a ricorrere all'estei-ò per viveri e ma... teriali di ogni genere, sicchè si verificò, come è facile capire, un drenaggio di oro tra l'Europa in fiamme . e l'America, che riempiva le sue fabbriche e le sue ✓ officine, onde affrontare le nuove iagenti richieste. Le Nazioni della Quadruplice contrassero in America prestiti ingentissimi, per mantenere_ in, equilibrio i propri sconquassati bilanci. Data però la soggezione_debitoria sempre più forte ed intensa dell'Intesa alla Repubblica Stellata, questa ad un certo momento si accorse che per salvare i propri crediti vistosissimi terribilmente minacciati -ed irri- ' mediabilmente perduti per un eventuale disfatta dell'Europa Occidentale, si rendeva necessario in- - tervenire con la spada oltre che con l'oro per assicurare il trionfo dell'Intesa stessa. A guerra finita, tutti i belligeranti si trovarono in uno stato di esauri~ento economico spaventoso. Il conflitto gigantesc0 aveva talmente sfibrato tuta la spina dorsale economica delle Nazioni impegnate nella lotta, che la gioia stessa della vittoria nei vincitori veniva sminuita ed offuscata dalla visione dolorosa dei territori inva!i da • ricostruire, e da quella dei guai infiniti che la guerra aveva dappertutto disseminato. L'umanità pareva come sfinita di consunzione per la lunga, aspra e sovrumana lotta ed un deI • I - r • \

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