QUESTIONI DEL G-IORNO La politica ecclesiastica in prima linea. - L'aspetto unilaterale della politica nazio1 U '' . I · 1· na e. - n per1co o 1ta 1ano ,, pel Vaticano. - La formula di Mussolini e la Chiesa. - Dal Partito Popolare alla '' Azione Cattolica ,,. Qualcuno troverà esagerato ohe -:a;segnamo il primo piano delle questioni die più inte,ressano l'Italia, ancora alla politica ecclesiastiica, mentire rnon vi è intorno n,è odore 'incenso, nè .folgori ,d,iscomuniche. Primissimo piano, invece, anche nella tregua attuale, furse duratura oltre il giorno della pubblicazione di queste note. 'Perchè la politica ecclesiastica, non è soltanto il rumore deHe solenni enoid.iche, o la protesta dello Stato italiarno in momenti àeci'Sivi: è, sopratJUtto, il la- ·voro lento e ·metodico della preparazione dei mezzi e, più, degli .an1m1. li ,Regiime ha superato iJ punto più critico di qualsiasi governo nazionale, affermando la santità del principio religioso e risolvendo il dissidio tra laicismo e fede nel quale s'era arenato d•a cent'anni ogni coneetto :di libertà civile e nazionaile. Questo superamento è i.I capolavoro del F ascis,mo e, ceiitamente, iii segrno più caratteristico per cui si fa conoscere come « rivoluzio- ·ne ». 1 Ma è !Unsuperamento in senso esclusivamente italiano, particolaristico, unilaterale, nazionale. Tutte le grandi nazioni hanno tratto e traggono dal .sentimento religioso il primo presidio delila loro esistenza e il priincipale motore della ,loro fortuna. l1 1 Riisor,gimento Italiano, da Gioberti e da Mazzini - cioè da coloro che da opposte parti lo concepirono come punto d'i partenza e llon punto ,cl' arrivo - è imialzato .allo -splendore di u,n fenomeno reli1ioso. ,Nessuna ,meraviglia, dunque, che la ripresa della marcia d'Italia Biblio e Gino Bi sia stata fatta e proceda in nome di Dio. Se c'è ,meraviglia, questa r.iguarda la possibil,ità che un pugno d'uomini, ieri,un'intero popolo, oggi, compiano iii miracolo. Ma il fattore religioso, è elemento naturale di ogni g.r,andezza politica e sarebbe stato assurdo prescinderne. Nè è pensabi,le ad un fattore religioso che non sia i1 I cattolico. L'lta,lia s'è mostrata aliena dal ·movimento della Riforma, non tanto pec la pressione del P·apato suHe coscienze - efficace soltanto se l'Italia fosse stata unitaria - quanto per I' areli.giosirtà della sua indole. S'è mostrata e si mostra i•mpreparata per ogni altra f or,ma concreta di spiritualità e sarebbe d·avvero assurdo pretendere che inel,l1apenisola vi siano quaranta mi,lioni di isofi, o filosofi, o teosofi, o 1che so 1io, intenti ai misteri de1 l Karma o, anche più semplicemente, a•lle visioni teologiche del fasoiista precursore, M.azzini. *** L'equazione, dunque, tra gran- ·d,ezza politica e religione cattoljca, si può istiruire IIJolto tranquillamente i,n omaggio ailla veriità, alla filosofia .ed anch1 e, un pochino, al buon senso. Pure ,è innegaibi!le che larghe correnti .fasciste mordano il ifreno, e divengano tolibide perchè vedono em·er,gere sui flutti l'isola Vaticana, più chiusa, p.iù torva·, più nemica che maii. E desiderere·bbero qualche aperta, ,deci,sa, precisa dichiararzione ufficiale che lo Stato Italiano non getterà mai .il più modesto ponticello perchè i neri i•solani mettano piede sulle sponde che la ,nostra storia viieta loro ,per setnpre. lo credo che una simile dichiarazione sia del tutto superflua: signi.fichereb'be c:he s'è pensato davvero alla c1 lassica conciliazione e ohe si a1mmet,te il pericolo della sia pur e mini,ma vio1 laz·ione del sacro territorio della Pati 1ia. Ad ogni modo il fenomeno dell_a restituzione ,di un sentim1ento religioso e ,di una Chiesa ali 'Italia, è meraimente uni1 laterale: rig,uarda noi è non ,il Vaticano. Se que1sti, bontà sua, non accetta, il Governo NaZJionale non è aff at.to impedito dal proclamare al suo popolo le vie del Signore e ,dall'esaltare la religione dei .padri (ch•e non ne avevano poi tanta). N.è è pensa'bile, rniè è possibile, 1 ohe il Vaticano voglia scomunicare l'intero popolo nostro : ìi,lsolo mezzo in ,sua mano cdl quale vietare aUo Stato di fare a mèno del1 'intermediario pontificale per arrivare alla coscienza d'Italia. A chi ben guardi, ,J.avisione del problema va rovesciata d:al consueto punito di vista. Lo· Stato non abdica nulla a favore ,del Vaticano: loStato si proclama religioso e pone .la sua legge sovraina nei- limiti dellia Chiesa ,Cattolica, per tutto ciò che ri,guatda lo ·svi'luppo del nuovissimo tema : e come potrebbe fare altrimenti ? lo credo ,che i.I Governatore della Cirena:ica abbiia emanato decreti ,in Giara'bub conf omni ag,li interessi di quei bravi preti musulmani . Chi abdica, per forza, chi perde un ·vero 'monopolio, una posizione di priviilegio bliindaita, è proprio il Vaticano. Supponiamo mfaitti che rutta Italia divenga catt~ lica fino alle mi,dolla; ma supponia- ' ' . mo pure - com e concomitante e ,determinante - che l'Italia sia fasci,sta. ·Evidentemente per tutto ciò che s'fiori il sentimento nazionale o attenti una molecola della Patria, nulla fare. *** È vera,mente strano che molti fascisti si appartino da questi problemi che 1non vogliono discutere per disciplina: se li discute·ssero griderebbero al pericolo vaticano, come - •
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