,. 56 dia della canzonetta. E questo è il dramma del più si,gnifi~tivo mi5ticismo odierno del Papini. Come la guerra si vive in un atto di fede, così la conversione del Papini è la rinunzia razi_onale. Egli non accetta razional,mente la religione di Cristo ma l'éllCcoglie senza contrasti. Ma . . . ' airr1vah a questo punto non s1 puo tacere del Croce tanto più ohe del Croce si parla ovunque, tooto la .sua personal,ità « tentacolare », come la definisce il Mignosi ; irnflui~ce in tutti i sensi s~ tutti. Non basti ; per ii Migno 1 si, il CToce è sulla linea della sua ric·erca : infatti a un certo punto con il nostro autore esclama : « C!roce crede. Ce lo dicono tutte le pagine. Ed egli mostra di av~r paura che ci si accorga che · egli ,or.ede » ; e ci coosiigilia di leggere j Frammenti di Etica in cui il Croce pMla di quella sua iillferiore filosofia e piglia contatto con la rèaltà della vita inferiore quotidiana in cui afferma anch'egli la sua fede, che è, .s'intende, la fed-e nel pensMe. Dal suo insegnamento rampollano parecchi indirizzi mistici modemi e uno dei più grandi scrittori viventi, il Borgese, si formò _sulla sua filosofia , ,, . dello Spirito. E se anche i più g1 io- · vani ne han dimenticato il magistero e non lo rileggono più, perchè distratti, egli sta lì ad attestare la insopportabile esigenza di una fede. Nessuno, adunque può contraddire il Mignosi per le sue rjcerche sul carattere religioso della filosofia orociaJ11a.Bene egli ora fa ricordare, dando loro una significazione assolutamente personale, quei pragmatisti che fecero capo al movimento fiorentino del Leonardo; e per ragione di c~irutezza anche dei mistici nuovi che rappresentano una specie di contaminazione di motivi religiosi con esigenze ragionalistiche che assai ·ma,lamente vengono fusi dal sentimento, che non riesce a mascherare una mortificante, infaJ11tile filosofia. Forse anch'esso è figlio dell'idealismo di cui vole·va inter- . . . . petrare, ma assai appross1mattvamente, la esigenza più profondamente religiosa. E perciò su un piano di ribellione vennero a porsi i modemi,sti e gli ultimi critici del cristianesimo che furono c<>&trettia viBiblioteca Gino Bianco RASSEGNE vere ooa doppia vita di credenti _e di razionalisti come fece appunto 11 Buonaiuti le cui avventure religiose, che non vogliono aver fine, sono, se: condo noi la torbid,a espress.ione d1 un temp:ramento f alsamenre religioso e perciò crediamo come crede il M.i,gnosi, che il Buona iuti riuscirà a fondere le due personalità in una .fede e in una di scipl i.na. · Evidente-mente chi pose - e a suo modo risolve << il problema dello stil e » cioè chi parla con voce assolutam•ente nuova fu il Croce. Le pagine ,che il Mignosi dedica a questo aspetto del Croce sono le più ohiare e le più persuasive~ VivNe i,I cristianesimo a quel modo è un po' fare tabula rasa degli altri tentativi. Egli non solo è il creatore del giusto filosofico i,taliano, ma anche il creatore di una coscienza filosofica che pensa sempre a superaf}'lsisenza vi,vere di rendita sul pàssato. Basta ricordare aJ.la filosofia delle univer5ità italia,ne ·e al gusto esclusivamente letterato del tempo,· per misuraie il prodigioso cammino fatto dal Croce. Nè si d,ebbono tacere alcune belle e vi1branti aff,ermazionì sulla critica. I critici soo tutti, o quaisi, volti ali' arte per ritrovarsi orjginali e compiuti. Vi è quindi, .in un certo senso, la crisi della critica proprio oggi che si parla dell'ora della critica. Per il Mi,gnosi ogni esperienza critica deve f artalmente portare alla areazione. E libro di liberazione wole essere questo suo che è i.I viatico per cui sia possibile compiutamente dirsi e /arsi senza lasoiare residui. Ritorno alla posizione del LeopM'di adUJI1que? Ma non occone una nuova estetica? Qu~to ·è que•llo che tenta di fare il Mignosi : una estetica romantica. Ecco, in poche parole la sua esteti,èa : « La· rèailtà dello spirito nell'atto in cui si determina come lirica non ci apparisce se non sotto il trav•estimento di un , sistema seguellÌziale d,i immaginil.nf atti gratta l'immagine e c'è sotto uno schema intellettuale » e poi ancora: « L'i 1 mmagine è lirica quando risolve totalmente in sè il fatto es.pressivo, non è quindi decorazione nè legame. Non è puro immediato dell'intuizione cioè uno schema percettivo che vuole esprimere una analogia ! Se fosse così cadrebbe nel dualis·mo enunciato, diverrebbe, nella più felice delle ~potesi, un si,mbolo.... L'immagine come totalità espressiva è un centro di consapevo,lezza e, q~indi, di lim~te nel farsi d,ella f antas1a, la f antas1a abbandonata ai suoi voli gravita verso il caos de-Ila fantasticheria, solo la immagine può incen,trarla e incunearla -in un completo atto di coscienza >>. Per il Mignosi l'essenza di quest'esteitica è realizzata dal Leopéllfdi. Un ritorno ad esso coincid1ere,bbe con la crisi del crocianesi.mo, che rappresentereb1be 1•estetica antiromanti,ca. Bisogna usci.re .. - pare voglia dire il Mignosi - dailla con1 cezione dell' ,arte come finzione, illusione per trovarla nella · realtà viva delle nostre convinzioni. Dante; in questo, fece anticipatamente quello che fece poi Leopardi, che ,unificò la natura e l'arte, in una concezione totale della vita. Il Leop·ardi più vero q•uindi non è il Leoparidi idillico o que1llo pessimista, ma il Leopardi totale che possiamo trovare nelle Operette morali il ~opard-i conqui,sta un• origirial ità spirituale « che si fa stile e quindi comunicabilità totale». Questa è l'eredità dell'ottocento e più di tutti del Leopardi alla ooova generazione ; eredità ch,e •sembra già stata ricevuta da scrittori che vanno ailla ricerca <li una personalità totale nell'arte dopo la propedeutica filo.. 'Sofica e critica. Questo ed altro è detto, nel suo stil«e personalissimo, d.al li,bro del Mignosi. Libro, come a1bbiamo aiffertmato sopra, breve, rapido, talvolta vulca,n-ico, nel quale le espressioni spesso ricche d·i significanoni nuove diventano talora approssim,ative ed oocme. E, com'è facile rilevace, un libro a tesi e come tale, vero e falso a seconda che si acc~tti o m1eno il presupposto ideologico da cui parte. In fondo noi vi vediamo dominare una esigenza : quella d'i superare l'intuizione aociéllllasenza tuttavia riuscire a cel1 ue la sua più intima sostanza che è aociana. È il li,bro d,i un eretico del croc~an~simo ed an1 che un po' del genbles1,mo per quanto gli ossequi
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