tali interessi. Si griderà: H Empirirismo ! Empirismo! » Ma che cos'è la storia se non empirismo, contingenza, azione momentanea, I' hic et mmc? ANTONIO RuoA: Stato e classi. Cwsa &litrice Alpes. Milano, 1925. I_ capitoli di questo lavoro trattano argomenti svariati, ma il filo conduttore è dato dal concetto fondamentale del rapporto fra gli iindividui -e lo Stato e fra le classi sindacalmetnte rappresentate e lo Stato. L' ootore mette in primo piano la preoccupazione di salv~e ~l ~nèetto dello Stato come s1ntes1nazionale di tutte le attività dei singoli e delle clas,si organizzate, le quali rappresentano tanti punti di vi!ta particolaristici di fronte ali' unità statale. Quindi, in sostaza, checchè ne pen•sino gli illusi, che non _ficcan~ lo vi50 in fondo alla· qùest1one, 1 Sindacati in sè e per sè sono elementi di disgregazione dello Stato, ~ichè i tecnici, che li compongono e li rappresentano, tendono a restare chiusi nel . proprio tecnic!s·mo, ~~e è particolarismo ed un1lateral1ta, mentre il problema politico nella sua multi.forme concretezza, nella sua universalità calda, fluente, animata da tutte le energie concrete armonizzate fra di loro, rimane chiuso alla mentalità del tecnico, che vive chiuso nel suo formulario e non vuol ~uardare al di là del proprio problema. :Perciò, secondo l'autore era pericolosissimo il sindacalismo rosso, che disgregava lo Stato, lo ignorava . e quando vi si trovava di fronte lo consi1 derava un ostacolo da abbattere, m nemico da sopprimere, senza aver nulla da sostituirvi : ma anche nel sindacalismo fascista vi è latente un pericolo, se non si riesca del tutto a ,fermare la vita del sindacato con la corrente vitale e unificatrice che è lo Stato iin atto, come suprema sintesi nazionale. Lo stesso operaio, secondo l 'autore, è una astrazione: poichè non esiste l'operaio, ma l'uomo (p. 27). Lavia delle astrazioni è pericolosa : poidiè l'astrazione operaio produce RASSEGNE l'astrazione sindacato di classe. (C La logica dell'astrazione isolatrice non risparmia neppure I' integirità degli interessi accentrati attorno al lavoro. L'atteggiamento del sinàaicato di classe è distruttivo anche sul terreno economico (p. 31) ». << Faziosa può essere - ed in fatto lo divenne talvolta - anche una coalizione di interessi industriali e operai, contro le esigenze politiche dello Stato. I Sindacati patronali sono più scaltri e prudenti ; ma in sostanza si muovono nella medesima orbita corrosiva che i sindacati operai. Cli interessi del capitalismo ubbidiscono alla medesima logica del salariato. La lotta è talvolta controllo e un intrinseca reciproca limitazione. La necessità di subordinare allo Stato l'azione delle classi e di cercare in questo la ragione dell'unità degli opposti interessi deve distruggere l'ubbia del sindacato apoli- . t1co ». Le classi e gli atti economici per sè stanti non esistono. Bisogna adunque riconoscere la inerenza irneli.minabiile dei valori politici ali' aziene umana e ali' azione di classe. « Bi,sogina adunque che, con movimento opposto, l'azione dei sindacati sia sempre più prof ondamente e consapevolmente nutrita di coscienza politica, affìnchè pulsi irn essa gagliar,d'a e vi,gorosa la vita dello Stato, e ne segni e disciplini il rj;trno_Solo così la classe economica ritroverà .la sua concreta realtà come classe storica, e la lotta sindacaile diverrà costruttiva » (pag. 34). lind'ubbiamente il torto maggiore degli organismi sindacali è stato quello ài ignorare, in certi momenti,· e d'aggredire in certi altri, lo Stato. Quindi ben a ragione l'autore mette io evi<l'enza la neceS1Sità di permeare di vita politica gli organismi tecnici. Ma ci sembra che l'autore sia in sostanza un po' troppo pessimi:sta ,d•i fronte ali' azione sindacale di tipo tecnico ed economico, che pure ha la sua ragion di essere e la sua importanza. D'altra parte ali' autore, che con tanto ardore e tanto giustamente combatte gli astrattismi e gli universalismi vuoti, si potrebbe osservare che il Bibliot Gino Bia co 49 • suo tecnico, che è puramente e , semplicemente tecnico, tutto chiuso nel suo problema particolare e unilaterale, cieco e sordo alla vita politica dell'insieme statale, è pure una astrazione : poichè, in realtà, non ci sono j tecnici, ma gli uomini tecnici, i quali com~ tecnici vedranno il loro particolare problema, ma come uomini non saranno insen,sibili a tutto ciò che è umano e sentiranno in qualche ,modo la vita del tutto nazionale e statale, ài oui fanno ~arte. D'altra parte lo Stato etico, lo Stato sintesi nazionale, lo Stato unità suprema non deve perdere troppo di vista gli interessi, i quali banno la loro importanza e debbono,. sia pure subordinati all'insieme, vivere realmente in questo insieme, perchè esso, a sua volta, sia una realtà viiva e non un'astrazione. GIACOMO DONATI CRONACA FINANZIARIA La politica finanziaria e monetaria del Governo Nazionale procede calmae miisurata, conquistando giorno per giorno nuovo terreno. Le cifre, nella loro muta eloquenza, invitano a prosegu,ire con lo stesso metodo, evitando al Paese qualsiasi scossa e qual'Siasi sorpresa. A questo proposito il discorso proounciato dal Ministro delle Finanze a Venezia il 28 febbraio è stato di una chiarezza ,grandissima: ha 1impidamente illustrato le condizioni della nostra finanza e i propositi del Governo. Ci siamo liberati - ha detto il • • Conrte Volpi - del peso pauroso di un de.bito di 130 miliard.i d.i lire verso l'Estero. Ora non abbiamo che il debito al4'intemo. È grande, ma non più grande di quello delle Nazioni. Non per questo dobbiamo: fare una politica meno severa, non per questo dobbiamo allentare i fre-' ni d~lla Finanza ; il pareggio a' è e il Govemo fasci sta lo manterrà a · ogni •costo. ,Ma non chiederà alltri sacrifici ai contri,buenti. Vedrà anzi come si possano migliorare, chiari-
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