• La teoria dell'irredentismo in Cesare Battisti I L'Italia, oggi, sta glorificando il martire entino; per riconoscenza e come affermazione peritura di un simbolo, ·che ha segnato, nella ostra storia, l'affrancamento e la liberazione ei fratelli soggetti alla dominazione straniera. enissimo ! Cesare Battisti avrà, per sottoscri-- ione nazionale, dopo l'appello del Capo del overno, il segno imperituro della ricono-- :enza, a ricordo dei posteri, nella città con-- ~sa: Bolzano; ed un altro monumento ancora vrà nella sua città nativa, che fu pure città i morte, Trento. La celebrazione dell' irre-- entismo si compie: giacchè Battisti è stato il rin-c:ipedegl' irredenti, l'agitatore tipo, il riven-- icatore massimo, in soggezione austriaca, dei iritti italiani della sua terra oppressa. Ma l' irredentismo, ·per lui, non è stato oltanto opera viva, fiamma d'entusiasmo, pas-- ione ardente di vita e di morte; è stato anche soprattutto -·. convincimento ideale, teoria en radicata, ragione, che doveva valere nella rassi morale civile e politica, proprio perchè timamente sentita, particolarmente pensata, ettata da un indirizzo ideologico e dottrinario, :he è stato, in realtà, il vero principio motore ell 'opera del martire, il punto di riferimento :ostante della c;uaazione, volta a certe premesse, certi presupposti inflessibili·. L'opera dell'agitatore si conosce dai più; :redo, invece, che il nucleo centrale del suo >ensiero politico sia assai meno noto, se non el tutto ignorato. · Esso, certo, non è stato dal maitire esposto • • • 1stemat1camente ·e compiutamente a parte; ma i può cogliere, nel suo complesso, da tutti i ·uoi scritti, d' indole varia, e, tranne certuni li carattere tecnicamente geografici, dettati da · )ccasioni contingenti, a volta a volta: scritti utti raccolti dalla povera vedova e pubblicati re anni or sono in due grossi volumi. In essi c'è tutto Battisti: nella sua azione ~ nel suo pensiero. Noi cercheremo di guardarlo semplicemente i liotec • 1no • 1anco come teorico: come giustificatore della sua opera. E, forse, qualche cosa di nuovo apparirà: e non tutta viva ed attuale, pur di fronte a nobili intenti· ed a passioni sante. Vediamo. *** Quale era la concezione dello Stato in Battisti? ',' Per Stato - scriveva - deve inten- · dersi l'unione di quelli, che parlano la stessa lingua, che hanno una comune coscienza storica e abitano in un territorio quant'è più possibile ben dei:narcato da confini naturali ". Qui c'è già tutto Battisti irredentista e politico: per lui, dunque, lingua e coscienza storica, terri ... torio e confini naturali rappresentano la base essenziale del riconoscimento e della realtà, non solo della Nazione, ma dello Stato. C'è di più, anzi: la Nazione, qui, s'identifica: con lo Stato, il quale, in una teoria perfettissima, è la Na ... zione stessa organizzata giuridicamente; è la realtà naturale della Nazione, che si concre ... tizza in ente politico, supremo. La Nazione, per lui, è la premessa indispensabile· ad una perfetta realtà di Stato: nazione intesa insieme e come tradizione spirituale e, più che mai, come lingua, territorio, confini naturali. Nazione naturalistica, in una parola: che _esiste come dato più che come atto di volontà; come stato di fatto più che come concretezza storica e· morale. Da questa premessa errata tutta l' ideologia battistia~a scaturisce immancabil ... mente viziata. La natura opprime lo spirito; la terra, la lingua, i confini, tutto ciò che è, che è già, annullano il valore spirituale ·del ... l'uomo. L'uomo resta attaccato soltanto alla sua natura; e il suo .diritto è astratto, in quanto, cioè, si richiama soltanto ai postulati, alle pre ... messe tutte naturalistiche, già stabilite in natura. Così si verifica il passaggio alla democrazia. La democrazia è il fine ultimo del pensiero qi Battisti. Da tutti i suoi scritti, da· tutte le I
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