\ r " . 22 ROMOLO MURRI \ • I raccomandata la fondazione di società operaie di M. S. per operai cattolici e biasimata l' intemperanza della speculazione nell'agricoltura; nel IV proposta la istituzione di case per i poveri nella città; nel V eccitati i cattolici a procurare la istituzione di dormitori e scaldatori, sulle orme dell'Opera di ospitalità già esistente in Francia, e proposta la federazione, nazionale, e per regioni, delle s9cietà di M. S., della quale però non si fece mai nulla; nel VI inculcata la fondazione di cucine economiche, ecc. Si temeva persino di parlare di mutuo soccorso, e si proponeva nel V Congresso di parlar piuttosto di opere di carità reciproca, assegnando ad esse l'ufficio di " ritrarre gli operai sulla buona via e mantenervi quelli che già vi si trovano ''. . Il primo congresso dopo la pubblicazione della Rerum Novarum si adunò a Vicenza nei giorni ·14-17 settembre 1891. Il conte Medolago Albani di Bergamo, un ricco e austero patrizio, proprietario di terre, educato ai principii della Controrivoluzione, che fu poi a lungo presidente del I I gruppo del1' Opera, riferì sulla enciclica e la commentò in un discorso che aveva per titolo: " Il -ristabilimento sulla terra del regno sociale di Gesù Cristo ''. Egli osservava che il già fatto, nel campo sociale, era pochissimo o nulla, il da fare smisurato; affermava il dovere, per i cattolici, " di procedere nella azione economica-sociale in modo più energico, più ampio e sistematico '' e stabiliva che le associazioni promosse dai cattolici dovessero essere " non, come per lo più le moderne, associazioni di lotta e di resistenza, ma consorzii di amore e di pace, che valgano a riaffratellare nel nome della vera eguaglianza cristiana tutte le classi sociali, sicchè insieme aspirino al benessere materiale e morale dell' intiero umano consorzio ". E dichiarava che il migliore esempio ed il più perfetto tipo di tali organizzazioni si doveva cercarlo nelle corporazioni di Arti e mestieri del · Medioevo, delle quali il precedente congresso di Lucca (1887), si era largamente, per quanto accademicamente, occupato. Parafrasando l'enciclica, egli invitava i cattolici ad occuparsi di associazioni operaie, a rivendicare I' intervento dello Stato per il riposo festivo e la tutela delle donne e dei fanciulli, a diffondere la piccola proprietà, combattere l'usura e curare l'equità dei salarii·, con il criterio che " il quantitativo della mercede non sia inferiore al sostentamento dell'operaio frugale ben costumato''. Nella discussione in sezione il relatore osservava scandalizzato che operai cattolici erano stati talvolta, ma per fortuna solo in pochi luoghi, Como, Milano, Monza, obbligati a scioperare. E aggiungeva con piacere: ,, Molti statuti sociali (di società cattoliche) vietano ai socii di prender parte a scioperi sotto pena di espulsione dalla società ". Chiedeva la " sotto ... scrizione per parte di ogni socio di una speciale professione di fede cattolica e di osservanza dei precetti religiosi, ovvero l' inserzione in ogni statuto di una esplicita dichiarazione del suo carattere cattolico e Bi lioteca Gino Bianco • ammissione dei socii fatta con le deb~te . ca~tele '.'. Quanto alle corporazioni di arti e mes~1en, s1 stab1: Iiva che esse " comprendessero gerar~h1cam~nte tutti i membri della classe (p. es. !1e,l,le1ndustr1t: man~.- fatturiere imprenditori e op~ra1). . Qu~nto ~1 ~lan!, si proponeva di sur_r~garh, nvederh, m1ghor~rh! . disciplinarli col prob1v1rato e con le corporaz1om • miste. . I 1. 284 . , In quell'anno si contavano 1n ta 1a soc1etfi operaie cattoliche. di vario ge1?-ere,con 73769 soci, dei quali 23.735 1n Lombardia. Il congresso di Genova, 4-8 ottobre 1892, ascoltò un altro discorso del conte Medolago, molto generico e si interessò vivamente alle notizie della attività' di D. Luigi Cerutti, parroco veneziano, che si era dato a una attiva propaganda in favore delle casse rurali, già introdotte in Italia, sul tipo tedesco, dagli on. Luzzatti e Wollemborg. Oltr~ ali€: casse rurali, il Cerutti proponeva una quantità · d! ~ose, .. per i lavoratori della terra : una grande assoc1az1one generale di proprietarii e contadini, associazioni parrocchiali di credito, unioni di assicurazione contro la grandine e la mortalità del bestiame, unioni di credito agrario. Il comitato trevigia_no per le casse rurali cattoliche - se ne erano fondate 17 in quel1 'anno, in diocesi di Treviso -- fu costituito in comitato provvisorio dell' Opera dei congressi per la propaganda. Fu stabilita anche la fondazione di una commissione per la corporazione composta di teologi e giuristi, alla quale potessero far capo quanti desideravano istruzioni e consiglio. Dal congresso di Vicenza a quello ·di Genova le società operaie cattoliche erano cresciute: se ne contavano,· in -tutto, 27 di nuova fondazione. Nel congresso di Roma, 15-17 febbraio 1894, il conte Medolago doveva costatare che i risultati raggiunti in due anni di lavoro erano assai modesti. Si erano fondate 98 nuove casse rurali, in tutta Italia, delle quali 42 nel Veneto. Il clero, dichiarò al congresso il Card. Vicario Parrocchi, poteva liberamente partecipare a queste casse, che erano anche " opere di beneficenza ''. Vi fu emesso un voto per la partecipazione degli operai al reddito industriale, con elaborate molto caute proposte. Sei mesi dopo, al congresso di Pavia, 9-13 settembre 1894, la situazione non è molto mutata e non si_hanno nuove i:iotizie statistiche, ma si promul: gano invece parecchie proposte. Fra l'altro si invitano i cattolici a fondare Camere del lavoro e a combattere " con la parola, con la stampa, con ogni mezzo onesto e legale le C. d. L. non cattoliche cercando di impe1ire c~e anche una piccola parte d;l denaro dei cont!1bu~nt1 venga erogata da enti pubblici a vantagg~-~d1.ess~. Il prof. Giuseppe T oniolo, dell' Univers1~a d1 ~1sa, espose un suo progetto di unioni rurali ~att~l1che, ?ettando norme dettagliatissime per la cost1tuz1one d1 esse. La cosa non ebbe seguito. Il congresso seguente fu tenuto a Torino il 9-13 settembre 1895. Il conte Medolago dichiarava
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