.... 20 • ROMOLO MURRI Morichini, un arcivescovo, 6 vesco_vie circa 500 congr~ssisti, fra i quali non poche signore nelle tribune. L'adunanza inaugurai~ si svolse regolarmente-. Il duca Salviati, anche questa volta presidente del Congresso, nel suo discorso di apertura, dopo essersi inginocchi~to a ricevere la benedizione del Cardinale e aver ricordata la parola incitatrice del Papa, così chiariva lo scopo dell'Opera e dell'Assemblea: " Dopo un triennio di pubblici atti, conformi a parole ancora pubbliche, l'intento dei nostri Congressi è fatto ben palese, e però ineccepibile a sospetti politici, invulnerabile di politiche censure. Tutti ormai sanno il nemico che noi qui combattiamo a visiera alzata, non essere l'Italia nostra amata patria, non la libertà, non alcun ordine politico, ma la nèmica più ferale della patria, della libertà, dell' Ordine, la Rivoluzione! quella Rivoluzione che, come i giganti della favola, si è levata contro il Cielo, che è l'alleata di tutte le umane passioni contro il regno di Dio; che intende ad abolire fra noi la società cristiana. Purtroppo, giova ripeterlo, purtroppo la Rivoluzione ha manifestato il suo bieco disegno, cioè di scristianeggiare (mi si perdoni l'orrida parola per esprimere un più orribile fatto) di scristianeggiare l'umana società. Vorrebbe essa, respinta la religione nel fondo segreto. della coscienza individuale, e messa fuori da tutto ciò che è pubblico e sociale; bandita dallo Stato la cui autorità più non emanerebbe, nè dipenderebbe da quella di Dio; bandita dalle leggi che non ripeterebbero la loro giustizia dalla conformità alle leggi eterne; bandita dalla famiglia, che si costituirebbe senza benedizione del Cielo; bandita dalla sèienza, che superbamente disprezzerebbe la fede; bandita dalle scuole, dalle arti, dalla civiltà, bandita dappertutto; e tollererebbe appena il suo ricovero in un cantuccio dell'a:nima, dove le si consentirebbe uno occulto sterile e muto dominio. " Contro siffatto attentato, non meno folle che empio, che respingerebbe il meriggio del Cristianesimo oltre la notte del paganesimo e della barbarie, si è levata unanime l'Italia Cattolica, e interprete di questa, e non altro, è la voce e lo sforzo dei nostri Congre$si ". ( 1) Troviamo qui esposto con molta perspicuità il motivo dominante del pensiero e dei propositi dei Cattolici del tempo .. La società è nettam~nte divisa in due parti, in due milizie: la Chiesa e la Rivoluzione: la Rivoluzione e la contro Rivoluzione cattolica e papale. Società civile, nazione, Stato sono il campo in cui_ la grande battaglia si spiega, gli istituti che i due .es_erciti opposti si contendono; per il momento sono venuti in balia della Rivoluzione e rivoluzionario, e quindi anticristiano, è tutto il nuovo diritto pubblico laico; e contro di esso bisogna porre, e ad esso sostituire il diritto che discende (1) Atti del I I I Congresso cattolico italiano. Bologna. l876, p2g. 41. BibliotecaGino Bianco dalla Chiesa e ad essa fa capo. E sede opportuna ·per questa proclamazione è ~ologna. " Q~~, dove ~ piu antico, più dotto il magiste~o del d1~Itto! qui con. maggiore fiducia e coraggio, SI pro~la~I ~' SI sostenga, che sia · dato a · Dio quel che è di D10 • (I) Non era questo - ci chiediamo di n{Jovo - un programma eminentemente politico?_ Nè dalla qualifica di polit~c~ lo salv~no, il fa~to dI e~s~re u~ ~rogramma religioso: poiche qui la rel1g10T?e.1st1tuzionale cattolica· era fatta norma della pol1t1ca e la volontà del Papa, Vicario di Dio, legge dei Re e tutto lo spirito del Risorgimento e i nuovi istituti pubblici rinnegati. C'era, è vero, la professione di legalità. E si può star sicuri che essa era sincera. Ma che altro era questa se non una implicita coscienza di debolezza, una oscura coscienza di anacronismo? Essa non toglieva al Papa il diritto di appello ali' intervento .. straniero, come nel 1849, qualora fosse stato possibile. E non toglieva ai cattolici il diritto di ricorrer€. alla forza, qualora forti abbastanza si fossero sentiti. Il grido " Dio lo vuole ", che era, secondo il presidente del Congresso, la legittima traduzione ·della parola del Papa al Congresso medesimo, era stato già un grido di guerra; e :nolte rivoluzioni, nella infinita serie delle rivoluzioni italiane, e molte guerre interne furono fatte nel nome dei diritti della Chiesa; poichè bisogna si obbedire agli uomini, ma bisogna prima e più obbedire a Dio. È quindi storicamente spiegabile che, mentre la controrivoluzione parlava nella Chiesa della S. S. T rinità in Bologna, la Rivolu1ione vegliasse e aspettasse alla porta. All'eccesso delle idee stava per contrapporsi Ì 'eccesso dei fatti. Leggiamo infatti nel volume degli Atti citati: · " Alcuni turbolenti che circondavano la porta d'entrata ai locali del Congresso, aspettando la fine della. Se~uta .(la maiuscola è nel testo e un grande sfoggio d1 1na1uscole, come il lettore può aver notato, è in tutti_ questi Atti e Documenti) inaugurale, emisero fischi ed atti ingiuriosi contro l' E.mo Card. Arcive_scovo, quando comparve sulla soglia per uscire, e m1na~ce ed oltraggi (essendosi ingrossato l'ostile assem-· bran:ento) n~n. fur<;n~orisparmiati agli Ecc.mi Vescovi ed ai Cattolici, laici e sarcedoti di mano in mano che uscivano dopo aver terminati i lavori preparatori delle diverse sezioni. " Gli schiamazzi, le grida e le minacce di " abbasso e di morte " si ripeterono poi più tardi e fino a, notte, sotto le fì_nestre del Seminario ove albergava l E.mo Ca~d. Arc!v~scovo, e dinanzi agli altri palazzi ed alberghi pubblici e case private, dove gli istigatori del tumulto ~re~eva_no_ess~re alloggiato qualche vescovo ed altri de~ principali membri del Congresso ". Il Prefetto di Bologna, " attesochè la riunione ... (1\ lbid., pag. 41.
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