Vita Nova - anno II - n. 4 - aprile 1926

• - , • • -4- • Dante !JOn è di quei grandi, quali OJ?nitanto si vedono, che amano di isolarsi nei secoli. Dante, tanta ne conoscedella storia. dell'umanità, tanta ne abbraccia. La storia greca e la storia di Roma non é a dirè quanto sian care al suo cuore. Tutti sanno che nel limbo egli volle il saluto di Omero, e volle essere. preso per mano d'~ Virgilio, mica solo nell'Inferno, ma anche al cospetto delle generazioniventure, e cosi per merito di_ Dante Virgilio, eh.e era già stato due volte poeta, dell'~gro e -dell'armi, diventa poeta la terza volta, e ritorna a figurare nel poema dell'anima che sa la storia e che vuole l'immortalità. . Vi sono alcune terzine semplicissime che · tutti sanno al principio•del poema dantesco, che giova ricordare per il profondo significato loro, che credo a. molti sfugga:-· . Quando Virgilio ha proposto a Dante di accompagnarlo per il difficile cammino che lo deve cottdurre alla salute, Dante ha un momento di esitazione e dice : Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s'ella ·è possente,· prima eh' à l'alto passo tu mi fidi. ·Tu dici clre di Silvio lo parente, corruttibile ancor;a, ad immortale secolo and6, e fu sensibilmente: Però se l'avversario d'ogni male cortese i fu, pensando l'alto effetto ch'uscir dovea di lui e 'l chi e 'l quale, non pare indegno ad uomo d'intelletto; ch'ei fu dell'alma Roma e di suo impero ne l'empireo ciel per padre eletto: · la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, fur stabiliti per lo loco santo u' siede il successor del· maggior Piero. . Per questa andata onde Li dai tu vanto, intese cose che furon -cagione di sua vittoria e del papale ammanto. Andovvi poi lo Vas d'elezione, per recarne con/orto a quella fede eh' è principio a la via di salvazione. Ma io perchè venirvi? o chi 'l concede? Io non Enea, io non Paolo sono: me degno a ciò nè io nè altri crede. Terzine semplicissime,che per altro compr~ndono tutto il concetto amplissimo che della storia ha Dante. Questi versi per· me razione vada ricercata, nell'Eneide df Virgilio e nel rapimento di S. Paolo. _ · Il -concettodantesco, che fa coesistere,ma ciascuna al ~uo posto, le due grandi, solenni autorità, nel-lequali egli metteva la salute del genere umano nel mondo, fa intendere come Dante oossa essere il creatore di questo poema che è insieme così romano e ·cosi cristianQ. Di Dante e del suo poema può avverarsi che si senta dire e dalla fede e dalla patria : Dante è nostro ; e viene una terza e dice : Dante· è mio. Questa è la poesia, e questa permette a Dante, per es.empio, quel· non condannare mai all'inferno, tranne che non siano rei confessi, i grandi uomini e i grandi scrittori dell'antichità. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Mazzini propugnava di 'erigere a Dante un monumento,e di scriverci sopra: Al poeta dell'unità nazionale la patria degna di lui. Io ricordo quando, nel 1915, stanno per essere due lustrj, quella notte sul 24 maggio fummo in parecchi a passarla insonni, e senti_mm?dei rombi_lontani, e la mattina dopo ct spiegarono come fosse un primo assalto dei nemici a Porto Corsini~lo pensai, e osai anche dirlo : Oh, i nemici svegliano un grande testimonio,svegliano il nume tutelare d'Italia I E durante quel triennio più volte mi accadde di pensare il simigliante, quando P,er esempio strumenti terribili di distruzione càdevano nel cuore di Ravenna, e se avessero risposto alle intenzioni di chi li lanciava nel luogo del , . sepolcro di Dante non resterebbe che il vestigio d'un sacrilegio. _valgono la magnificenzadel ·discorso del Bossuet sulla Storia Universale, e del resto l'una e gli altri h~nno _quale principio che spiega tutta la storia un1v~rsale: la provvidenza che Il triennio passò, e a dirlo •si fa presto. 11_ grave, il lu~go triennio passò, e venne la vittoria, e a me parve che l'Italia fosse in realtà degna di lui. Non era vero · ci volle un altro triennio, del quale trienni~ qualche mom~nto ~e' più tristi ricordo anch'io. Ma alla fine dt. quello, nel settembre del 21 si vi~e l'o!llae-gioalla tomba di Dante della ~ighore gioventù italianat si videro unite le co- - r~ne dell'arm~ta e dell'esercito, -e a me parve dt ve·dere scritto su esse : Al poeta dell'unità nazionale la patria degna di lui. ... _ governa il 'mondò. Ma qui due cose sono' da osservare: pr-imadi tutto questa : Dante, secondo il suo modo, ha qui accennato quali sono stati i germi della sua invenzione,della sita creazione: è chiaro qui, per chi legge. in Dante piuttosto attentamente.•che vuol dire come non . già in altra visione del medio evo, ma. l'ispi- • Ma non era vero, tranne per i soldati : ci _volleanche qualche altra cosa, e molti di · voi I~ sanno meglio di me : io so soltanto ~ uesJo, ed amo e spero e credo questo : che · l Itah,a, per la volontà concorde dei migliori, per 1. op~ra .generosa della gioventù, prode e s~gg1~, 1 Itaha proceda a essere in tutto degna di Lui, del suo divino poeta e profeta. • • , • Biblioteca

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